George Russell

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N.d.A non ne sono molto fiera, avrei potuto fare sicuro di meglio, ma con la sessione alle calcagna ho davvero poco tempo ma ci tengo a tenere le one shot aggiornate. Pensavo anche che se vi va potete lasciarmi qualche richiesta, let me know!!

Primo giorno nella scuderia dei miei sogni, la Mercedes. Sogno questo giorno da quando entrai a far parte del programma giovani della Mercedes. L'anno scorso ho avuto un assaggio di cosa significa guidarla e mai nella vita mi sono sentito così vivo. La macchina volava.

''Allora George questo è tutto, se vuoi ora possiamo provare la macchina.'' Stephan uno dei meccanici, mi fece vedere tutta l'azienda. Era enorme, ovviamente la sezione nella quale avevano tutte le monoposto era la mia preferita.

''Si ovvio, non sto nella pelle.'' Salii in macchina, la sensazione di sedere in quella vettura, fatta appositamente per me e quindi comoda per le mie gambe lunghe, fu pazzesca. La stagione non era nemmeno iniziata ma mi sentivo come se avessi già raggiunto la cima più alta di una montagna. Tutto ciò che avevo sempre sognato si stava realizzando. Chiusi gli occhi mentre accendevo il motore della mia macchina, un suono che era pura melodia per le mie orecchie, schiacciai sull'acceleratore e volai sulla pista. Sceso dall'auto mi fecero tutti i complimenti.

''Wow George, sapevamo che eri bravo ma hai alzato ancora di più le nostre aspettative ora.'' Mi disse Toto. Nello stesso momento una ragazza bellissima dai capelli mori si avvicinò a Toto, lui la circondò con un braccio in modo affettuoso. ''Lei è Carmen, la tua nuova pr''. Carmen mi porse la mano e gliela strinsi. ''Passerete moto tempo insieme voi due, trattamela bene George'' Poi Toto se ne andò lasciandoci da soli.

''Ti va se ci sediamo, così mi parli un po' di te?'' Annui alla sua richiesta e la seguii nella mensa. Erano le 17 del pomeriggio e non c'era nessuno. ''Allora dimmi.'' Aggrottai le sopracciglia, non sapevo nemmeno da dove iniziare.

''Non saprei che dirti'' Le risposi soffocando una leggera risata.

''Parlami di te, chi sei?''

''È una domanda davvero molto vaga'' Distolsi lo sguardo dai suoi occhi castani che continuavano a scrutarmi, mi mettevano a disagio. ''Sono un pilota di Formula 1 e guido per la Mercedes.''

''Non parlarmi di quello che so, parlami di quello che non so.''

''Sono timido se non si è notato, ehm mi piace uscire con i miei amici e giocare a golf anche se non sono così bravo.'' Per tutta l'ora restammo a parlare di me e della mia vita. ''E tu invece?'' Il suo viso si fece rosso dall'imbarazzo.

'Ehm, no, non so che dire.'' Rise. ''Non devi interessarti a me.''

''Sembra che nessuno ti abbia mai fatto questa domanda.''

''Nessuno mi ha mai fatto questa domanda.'' Affermò lei sorridendo.

''Io voglio sapere di te.'' In quel momento entrò Aleix, il mio allenatore nonché mio grande amico. Lavorava con me alla Williams e mi aveva seguito anche qui alla Mercedes.

''George, hai finito?'' Guardai l'orologio, erano le 18 passate e tutti si stavano preparando per tornare a casa.

''Io devo andare, ci vediamo domani.'' Carmen si alzò dalla tavola e andò via.

Il giorno dopo tornai in azienda, la stagione era alle porte e c'erano molte cose da ultimare. Vidi Carmen entrare. Mi avvicinai a lei ''Buongiorno.'' Lei alzò lo sguardo dal telefono. ''Ieri ci hanno interrotto.''

''Buongiorno a te George.'' La seguii fino alla mensa.

''Vogliamo continuare la conversazione di ieri?'' Lei mi sorrise mentre metteva sul vassoio una tazza di caffè e una brioche.

''Hai fatto colazione?'' Presi anche io un vassoio e presi le stesse cose sue. E ci sedemmo allo stesso tavolo. ''Allora, che cosa vuoi sapere?'' Mi chiese mentre apriva una bustina di zucchero per versala nel caffè.

''Tutto.''

''Domanda vaga.'' Rispose lei imitandomi. ''Allora sono anche io inglese, laureata in comunicazione e management.''

''Dimmi qualcosa che nessuno sa.'' Carmen sorrise e come il giorno prima il suo volto diventò rosso. Con molta fatica iniziò ad aprirsi. Mi disse che non aveva molti amici, amava passare il tempo con la sua famiglia e leggere. Amava la natura e questa era una delle tante cose che con il tempo scoprimmo di avere in comune.

Con il passare delle settimane, trascorrevamo sempre più tempo insieme, non solo per il lavoro. Arrivavo in azienda sempre un po' prima di lei, la aspettavo in modo che potessimo fare colazione insieme.

''Forse non è professionale chiedertelo, ma per caso ti va se una sera di queste ci incontriamo al di fuori del lavoro?'' Carmen alzò il sopracciglio.

''Mi chiedevo quanto tempo ci avresti messo per chiedermelo.'' Le sorrisi.

Il giorno dopo, andai a prenderla a casa con la mia auto. A seguito di una nostra lunga chiacchierata, mi aveva detto che amava il cinema e le cose vintage, così decisi di portarla in un luogo che può essere considerato come la combo di questi due elementi: il drive-in. Mentre il film ''pulp fiction'', uno dei miei preferiti che poi scoprii essere anche uno dei suoi preferiti, Carmen si girò verso di me

''Grazie George, è davvero bellissimo qui.'' Le sorrisi. La serata era un crescendo, mangiavamo popcorn e scherzavamo. Verso mezzanotte la accompagnai a casa.

''Ti vorrei rivedere, al di fuori del lavoro intendo.''

''Tutte le volte che vuoi.'' Mi disse, poi scese dalla macchina. Il mio cuore era mille.

Passò un mese da quella serata, uscimmo insieme molte altre volte e ogni volta la mia voglia di rivederla e di parlarle aumentava. Iniziò anche la nuova stagione della Formula 1, ormai contavo i giorni, non vedevo l'ora di dimostrare al mondo chi era davvero George Russell, in una vera macchina, se non nella macchina. La prima domenica di gara arrivò in un lampo, partivo dalla terza posizione, le qualifiche non erano state eccellenti, mi stavo adattando alla macchina. Ma c'era lei con me, Carmen.

''Sono sicura che ce la farai Georgie, concentrati e fai vedere a chiunque chi sei.'' Eravamo nel garage, Carmen mi teneva le mani nelle sue, non c'era stato ancora un bacio tra noi, né avevamo mai parlato di ciò che c'era tra noi, ma si capiva da lontano un miglio che eravamo fatti l'uno per l'altro. ''Dimostra agli altri quello che hai dimostrato a me e a tutto il garage in questo mese.'' La abbracciai e salii in macchina.

3....2....1 lights out and away we go

La gara fu molto difficile, passai Charles con facilità, ma Lewis era davvero difficile da raggiungere. Le parole di Carmen di qualche momento prima mi vorticavano in testa: ''ce la puoi fare Georgie'' io desideravo farcela con tutto me stesso. Charles e Seb alle mie calcagna cercavano di contendersi la terza posizione mentre io pensavo solo a raggiungere Lewis.

A quattro giri dalla conclusione, schiacciai il piede contro l'acceleratore. Era il mio debutto con la mercedes, o tutto o niente. Raggiunsi Lewis dopo un giro e per i restanti giri gli diedi filo da torcere, fin quando, a pochi metri dal traguardo, lo sorpassai. Avevo vinto il mio primo gp.

Dalla radio sentivo Jack brindare ''Grande George!! P1!!'' A sentire quelle parole scoppiai in lacrime. Avevo sognato questo giorno per tutta la mia vita e finalmente diventò realtà. Parcheggiai la macchina, scesi e la prima cosa che feci fu di correre da tutto il mio team. Carmen era lì, in mezzo alloro. Ci guardammo per un attimo, poi corsi da lei e la baciai. 

Formula 1 - One shot [Richieste chiuse]Where stories live. Discover now