Charles Leclerc

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Asia odiava il caldo assillante dell'estate, se avesse potuto si sarebbe chiusa in casa con il condizionatore acceso fino all'arrivo del gelo, ma allo stesso tempo amava il mare e sentire l'odore di salsedine sul suo corpo. Per questo motivo, da quando lei e la sua famiglia si erano trasferiti a Monaco, passava le giornate in riva al mare. Aveva trovato, vagando, una piccola spiaggetta isolata e con il passare dei giorni, si rese conto che nessuno ci andava mai. Era diventato il suo posto nel mondo, lì studiava, mangiava, prendeva il sole, leggeva e quando il computer glielo permetteva riusciva anche a guardarsi un film o una serie tv, grazie all'hotspot del suo cellulare.

A differenza di sua sorella che subito è parsa integrarsi nella vita mondana di Monaco, lei ancora non aveva fatto amicizia con nessuno lì, non che uscire con sua madre o trascorrere tutto il giorno in una spiaggia isolata, facilitasse le cose. Ma non le importava, si sentiva regolarmente con le sue vecchie amiche e questo le bastava.

''Mamma esco.'' Urlò prima di chiudersi la porta alle spalle.

''Dove vai?'' Le chiese la mamma, ricorrendola fuori il portone di casa.

''Al mare.''

''Perché invece non andiamo da qualche parte insieme? Trascorri troppo tempo da sola.'' Le disse la madre in tono preoccupato. Asia fece finta di pensarci. Il caldo era ancora più insopportabile degli altri giorni, con un clima diverso, meno afoso, avrebbe accettato la proposta della madre.

''Preferisco andare al mare.'' Le rispose.

''Vuoi che venga a farti compagnia?'' Asia scosse la testa velocemente. ''Sei sicura? Sei triste perché ci siamo trasferiti lontano?'' Asia scosse nuovamente la testa, dopodiché appoggiò una mano sulla spalla della madre, per tranquillizzarla.

''Sto bene mamma, mi piace passare del tempo da sola.'' Disse. Poi le diede un bacio e in un batter d'occhio si ritrovò a stendere il telo da mare sulla sua amata spiaggia. Si sciolse i capelli legati in una lunga coda e si tuffò nell'acqua limpida del mare monaghesco.

Qualche ora dopo, mentre, stesa al sole, stava guardando un film, qualcosa, o meglio qualcuno attirò la sua attenzione.

Un ragazzo, alto, con un costume alquanto particolare e una fascia in testa, probabilmente utile per mantenergli i capelli ribelli, stava scavalcando gli scogli che rendevano la spiaggia di Asia così ben isolata e nascosta. I loro sguardi si incrociarono, entrambi stupiti dalla presenza di qualcun altro in quel piccolo spazio lontano dal mondo. Imbarazzata Asia, tornò subito a posare gli occhi sullo schermo del suo pc.

''Scusami, non sapevo ci fosse qualcun altro qui.'' Le disse il ragazzo a qualche metro di distanza da lei. Asia tornò a guardarlo, era davvero bellissimo. ''Vengo qui da tanti anni e non ho mai visto nessuno.'' Le sorrise. ''Posso?'' Le chiese infine.

''Certo.'' Rispose frettolosamente. ''Anzi, forse dovrei andare io, ho scoperto questo posto solo da un mese.''

''Tranquilla, la spiaggia non è mia.'' Le sorrise di nuovo e Asia ricambiò poi prese le cuffiette dalla sua borsa, per non infastidire il ragazzo con il volume del computer.

''Adoro quel film.'' Disse il ragazzo poi.

''Hai un'ottima vista.'' Rispose. Il ragazzo si trovava ancora a qualche metro di distanza da lei e il sole non facilitava le cose. Lui sorrise modestamente. ''Me l'ha consigliata una mia amica perché sa che adoro le macchine.''

''Le mans'66 è sicuramente un ottimo film, ma preferisco Rush.''

''L'ho già visto e ti do ragione.'' Rispose.

''Quindi posso supporre che sei una fan della Formula 1?'' Il ragazzo si sedette sul suo telo, rivolto verso di lei e Asia fece lo stesso, spostando il corpo nella sua direzione.

''Lo ero.'' Rispose. ''Adesso è diventata monotona. Tu?'' Il ragazzo le sorrise tanto che Asia sembrò nascondere qualcosa.

''Io ne sono fan tutt'ora.'' Si guardarono negli occhi, ma non c'era imbarazzo. Asia si sentiva stranamente a suo agio.

''Ti va di guardare il film con me?'' Gli chiese, pentendosene immediatamente e sentendosi stupida. Lui non rispose, si alzò, prese il suo telo e si avvicinò a lei.

''Parti pure.''

Passata un'ora e mezza, continuarono a chiacchierare e a scherzare. Asia lo trovava davvero affascinante, intelligente e sapeva di macchine molto più di lei. Lo ascoltava davvero rapita dalla sua conoscenza. Si fecero il bagno insieme, continuando a chiacchierare. Anche se si erano appena conosciuti, gli argomenti non sembravano scarseggiare mai, voleva conoscerlo sempre di più e sempre più a fondo. Fin quando arrivato il tramonto si rese conto di non sapere neppure il suo nome.

''Ancora non mi hai detto come ti chiami.'' Gli disse.

''Nemmeno tu.'' Incalzò lui.

''Asia, piacere.'' Si presentò porgendogli la mano.

''Charles.'' Disse lui a sua volta porgendole la mano. Asia scoppiò a ridere. ''Che c'è da ridere?'' Le chiese turbato.

''Sei appassionato di Formula 1, della Ferrari in particolare, conosci così tanto di macchine e adesso hai lo stesso nome del pilota Leclerc.''

''Hai detto che non sei fan della Formula 1.'' Disse lui con voce seria.

''È vero, ma è impossibile non conoscere i nomi dei piloti della scuderia Ferrari.'' Per qualche minutò calò il gelo tra di loro. Asia spalancò gli occhi. ''Non mi dire.'' Charles fece spallucce. ''Perché non me l'hai detto?'' Gli chiese.

''Non me l'hai chiesto.'' Asia uscì dall'acqua, confusa. ''ho visto tante reazioni, ma mai qualcuno che scappa dopo che gli ho detto chi sono.'' Le disse rincorrendola.

''Non so che dire.'' Rispose Asia. ''E che figura che ho fatto soprattutto dicendo che ora la Formula 1 è noiosa, mi dispiace tantissimo.'' Disse portandosi le mani al volto per nasconderlo. Charles le mise le mani sulle spalle.

''Di cosa? Mi ha fatto piacere che tu non sapessi il mio volto.'' Asia lo guardò fisso negli occhi.

''Anche io sono felice di non averlo saputo prima.'' Rispose, finalmente tranquillizzatasi. ''Non penso sarei riuscita a parlarti come se fossi una persona normale.''

''Lo sospettavo.'' Disse sconsolato. ''Adesso mi tratterai in modo diverso scommetto.''

''No, ormai è come se avessi preso confidenza con te. Non riuscirei a trattarti come una divinità'' Scherzò. In quel momento il cellulare di Asia prese a squillare. ''È mia madre, devo tornare a casa.'' Disse dopo aver riattaccato. Si guardarono intensamente negli occhi ancora per qualche minuto, dopodiché Asia iniziò a mettere in ordine le sue cose per andare via. ''Ci vediamo, Charles.'' Gli disse prima di avviarsi verso gli scogli.

''Dimmi che domani ci sarai.'' Le disse Charles rincorrendola e prendendole il volto tra le mani. Istintivamente Asia gli poggiò le labbra sulle sue.

''Lo scoprirai domani.'' Poi si girò e andò via.

N.d.A Finalmente dopo un mese e più sono tornate le os ahah Scusate davvero tantissimo per il ritardo, ne ho altre due da pubblicare che spero di fare nel più breve tempo possibile. In ogni caso spero che questa vi piaccia, come al solito fatemi sapere xoxo

Formula 1 - One shot [Richieste chiuse]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora