George Russell

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Marie's pov

Il cuore batte forte nel mio petto, sento le urla dei miei compagni tutt'intorno a me. Faccio dei respiri profondi cercando di calmarmi, devo restare in vita.

A pochi passi da me una bomba cade sul terreno facendo saltare in aria uno dei furgoni del nostro compartimento. Non so che fare, tremo dalla paura, ma nella mia mente contino a pensare che sono un soldato, sono addestrata per questo, ce la farò. Sopravvivrò, come ho sempre fatto.

Mi svegliai sudata nella mia branda. La luna era ancora alta nel cielo, io mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a prendere nuovamente sonno. Gli incubi erano ormai diventati parte di me, non mi abbandonavano mai, nemmeno per una notte. Mi alzai, prendendo una scatola dal mio zaino e uscendo dalla tenda diretta verso il piccolo laghetto affianco al nostro campo. Il campo era vuoto, così mi sedetti su una roccia aprendo la scatola che avevo tra le mani. L'interno era pieno di lettere tra me e lui. Ne presi una iniziando a leggere

''Marie,

Questa settimana non è accaduto nulla di speciale. Mi sono allenato come sempre, sono andato al centro per testare l'auto. L'unica attività che non riguarda il lavoro è stata uscire per una birra con Erick. Non mi va di fare altro, sono troppo in ansia per l'inizio della stagione e soprattutto tu mi manchi tanto. Ogni giorno che passa senza sentire la tua voce è un giorno perso. So che trovi lo scambio di lettere più romantico, ma spero comunque che riusciremo a sentirci il prima possibile.

Tuo, Geroge.''

Posai questa e ne presi un'altra.

''Marie,

Come stai? Gli incubi sono passati?

Io sto bene, ma sapere che non dormi mi sta uccidendo. Non riesco a smettere di pensare a ieri, aver sentito la tua voce mi ha risollevato il morale. La gara di oggi è andata bene, non so se sei riuscita a vederla. So che c'eri tu in macchina con me. Anche oggi mi manchi più di ieri e meno di domani. Ti amo, torna presto a casa.

Tuo Geroge.''

Ogni volta che mi sentivo triste o avevo un incubo, leggevo le sue lettere. Anche lontano chilometri e chilometri solo le sue parole mi facevano sentire meglio. Presi l'ultima lettera, senza rendermi conto di quale fosse.

''Marie,

Oggi mentre stavo camminando per le strade di Barcellona, ho visto una coppia in mezzo alla piazza che ballava senza musica. Erano così felici, lui probabilmente le stava raccontando qualcosa di divertente perché lei rideva di pancia. Ti ho pensata, avrei voluto essere lì con te, ballare con te al ritmo di una musica che non può sentire nessuno a parte noi due. Non ti pregherò di tornare a casa da me, perché so quanto sia importante per te restare lì, ma mi manchi e spero di rivederti presto. Spero di poterti toccare di nuovo, di poter ascoltare la tua voce ancora, ancora e ancora. Dormire al tuo fianco e svegliarmi al tuo fianco, viaggiare con te e restare a casa con te. Ti amo, ti amerò fin quando il cuore continuerà a battermi nel petto e l'aria entrerà nei miei polmoni. Ti aspetto.

Tuo George.

p.s prenditi cura di te amore mio, spero che gli incubi siano passati e se così non fosse ti prometto che quando tornerai a casa non ne avrai più nessuno, sono la tua ancora, lo sai.''

Chiusi la lettera nella sua busta, riponendola di nuovo nel mio zaino. Le lacrime correvano lungo le mie guance. Volevo solo tornare a casa, tornare da lui. Dalla persona che mi ha sempre sostenuto in questo percorso, mi è sempre stata accanto.

George ha sempre avuto chiara la sua vita, fin da piccolo correre nella Formula 1 è stato da sempre il suo sogno, ma io non avevo idea di cosa volessi davvero, così decisi di arruolarmi. L'inizio non è stato semplice, eravamo abituati a trascorrere ogni momento insieme, lo seguivo ad ogni gara. Ma passò più di un anno dall'ultima gara insieme. Aveva fatto tanti progressi, mancava poco alla promozione alla scuderia più importante e me lo stavo perdendo. Dovevo tornare a casa.

Geroge's pov

''Ci vediamo domani?'' Mi chiese Marcus, prima che scendessi dalla sua auto. Annuii ''Stai bene?'' Mi chiese.

''Starò bene.'' Risposi.

''È per Marie?'' Mi chiese ancora.

''Mi manca.'' Restammo in silenzio qualche altro minuto. ''È meglio che rientri adesso.'' Dissi scendendo dalla macchina. ''A domani Marc.''

''A domani Georgie.'' Mi incamminai verso casa. Il vuoto nel mio cuore si faceva sempre più grande, ormai contavo i giorni che mancavano al suo riempimento. Solo altri tre mesi, potevo resistere. Potevo?

Entrai in casa accendendo la luce, c'era qualcosa di diverso in casa che non riuscivo a decifrare, un odore diverso. Poco dopo la vidi sbucare dal corridoio.

''Sono a casa amore.'' Corsi ad abbracciarla, non l'avrei più lasciata andare via.

Formula 1 - One shot [Richieste chiuse]Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon