15 - Mew cerca di sciogliere la matassa...

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Pov Mew

Ero al tavolo che cercavo di assaporare la zuppa che Tull mi aveva preparato, quando Max pianta un urlo, pretendendo immediatamente delle spiegazioni sul mio comportamento degli ultimi giorni.
Quindi finisco in fretta la zuppa ed inizio a raccontare tutto dall’inizio.

Spiego ai miei amici, che mi ero innamorato di Gulf la sera che era venuto al Pub dove cantavo… che anche lui diceva di essersi innamorato di me… gli parlai della giornata passata insieme a far l’amore tutto il giorno, di quanto non riuscivamo a stare lontano l’uno dall’altro… ma queste erano le cose belle successe tra di noi…

Poi iniziai a raccontare la più brutta giornata della mia vita… il rinvio del nostro appuntamento da parte di Gulf perché doveva andare  dai suoi genitori… della mia angoscia per non riuscire ad avere sue notizie per tutta la notte… dello strano comportamento di Gulf il giorno dopo… di Gulf che considera la nostra relazione solo puro divertimento… del fatto che lo annoio con le mie parole… del pugno che mi ha dato lasciandomi a terra sanguinante senza preoccuparsi di ciò che mi poteva succedere… della sua ultima frase prima che mi lasciasse a terra mezzo morto – “baci bene e magari se sei libero qualche volta possiamo darci una ripassata, ma guai a te se mi metti ancora le mani addosso senza il mio permesso” –…

Ma ho anche parlato dei suoi occhi tristi e colpevoli che guardavano dritto dentro i miei, e del fatto che le parole uscite dalla sua bocca non rispecchiavano quei suoi occhi…

Per ultimo e più importante, mostrai ai miei amici il messaggio che Gulf mi scrisse la sera che sarebbe dovuto venire a casa mia e passarci la notte… non era il messaggio di uno con l’intenzione di interrompere la relazione che c’era tra di noi.

Qualcosa non quadrava, la persona che mi aveva preso a pugni non era la stessa che era diventata il mio ragazzo… ma non sapevo ancora cosa l’aveva obbligato a cambiare.

Guardo Max e Tull aspettando una loro opinione su tutto ciò che gli avevo raccontato ma soprattutto aspettavo un consiglio sul da farsi…

Ma anche loro non riuscivano a venirne a capo…  l’unico modo per sciogliere la matassa era tener d’occhio Gulf anche fuori dall’orario di lavoro… quindi decidiamo di organizzarci per controllare gli spostamenti di Gulf..
Al lavoro ci avrebbe pensato Max, perché io avrei dato troppo nell’occhio.
Alla sera ci avrebbe pensato Tull, perché io dovevo cantare al pub.
Per il lasso di tempo da quando finivamo di lavorare in banca alla sera, me ne sarei occupato io.

Dovevo assolutamente venirne a capo… dovevo riavere il mio ragazzo a tutti i costi.

Pov Gulf

Tre giorni prima.

Sto andando dai miei genitori per informarli che accettavo la loro proposta… avrei sposato la ragazza scelta da mio padre per riuscire a salvare la vita di Mew e di chi lo circondava, dalle mani di mio padre.

Non avevo altra scelta… i miei genitori sapevano bene come ricattare le persone e piegarle ai loro voleri.

Preferivo rovinare la mia vita che quella della persona che amavo, anche se a causa del mio comportamento, quella persona mi avrebbe odiato.

Dissi a mio padre che avrei accettato la sua proposta se lui avesse accettato una mia condizione, e tutto doveva essere scritto nero su bianco.

Volevo un contratto scritto dove mio padre accettava di non interferire nella vita di Mew e di chi lo circondava se io avessi sposato la ragazza scelta da lui… se non avesse rispettato l’accordo, io avrei annullato il matrimonio, lasciando che mio padre affrontasse la bancarotta.

Lui accettò la mia condizione e sotto firmò il contratto.

Infine scoprì che il matrimonio combinato serviva per stipulare un appalto di fornitura di componenti hardware con una grossa compagnia americana, della durata ventennale.

La ragazza in questione aveva problemi di salute, e il suo patrinio voleva sistemarla a tutti i costi per non doversene occupare lui personalmente, dato che qualche anno prima era venuta a mancare la madre.
Era una ragazza di bel aspetto, e sicuramente non avrebbe avuto problemi a trovare marito, ma mio padre voleva quel contratto a tutti i costi, quindi si era accordato in segreto con il patrinio e mia madre era a conoscenza di tutto e lo sosteneva nelle sue scelte.

Dopo aver sistemato ogni burocrazia con mio padre, ritornai a casa mia e la mattina seguente, telefonai in ufficio per darmi ammalato.

Rimasi a casa per un’intera settimana, passando le giornate a letto e senza mangiare quasi nulla.

Il mio pensiero fisso era Mew… avevo il suo sguardo smarrito stampato nella mente, e non mi abbandonava mai…

Mi sentivo un vigliacco per non aver affrontato il problema assieme a lui, ma soprattutto per aver recitato tutta quella commedia per poterlo lasciare.

Ma presto gli avrei fatto ancora più male, perché avrebbe scoperto che fra tre mesi mi sarei sposato con una ragazza.
Ero proprio una MERDA…

 Fall in love in the Bank OfficesWhere stories live. Discover now