9 - Mew prende in mano la situazione

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Pov Mew

Questa notte non ho chiuso occhio… continuavo a pensare a quel ragazzo… se continuo così finirò con il dormire dentro al carrello al lavoro, mentre qualcun altro mi porta in giro per la banca…

Devo assolutamente trovare una soluzione… chiedo un consiglio a Max… magari ha qualche idea brillante da espormi.
Mew – “Buongiorno Max, dormito bene??? Avrei bisogno di una tua consulenza”.

Max – “ Buongiorno a te Mew… a cosa devo tutta questa tua gentilezza?? Forse ieri sei andato in bianco con qualcuno? A già… se non mi sbaglio le voci che girano per la banca raccontano di un ragazzo che scappa come una lepre giù per le scale appena ti vede, e di te incastrato nell’ascensore…tutto molto comico”.

Inizio a guardare Max con un certo odio… -“ hai finito di prendermi per il culo??? Mi vuoi aiutare oppure no??... ti conviene darmi una risposta affermativa, altrimenti inizio a raccontare qualche aneddoto di te e Tull, e ne conosco alcuni molto esilaranti”.

Max – “ok…ok.. ti aiuto… spiega tutto…”.

Mew –“ non ho molto da spiegarti, voglio solo trovare un modo per potergli parlare senza che lui scappi a gambe levate appena mi vede… tu hai qualche idea?”.

Max – “ si ne ho una… cerca di prenderlo alla sprovvista senza farti veder… trascinalo da qualche parte… in un posto dove non può scappare facilmente… non intendo rapirlo ma semplicemente trattenerlo quel tanto che ti basta per chiarire la questione… hai capito cosa intendo? Ti posso dire che con Tull  ha funzionato… altrimenti ora non saremmo insieme da 2 anni”.

Mew –“ ho capito Max… ho un idea… so cosa devo fare… grazie… ci vediamo più tardi”.

Prendo il mio carrello e inizio a lavorare nei vari piani della Banca, ma prima di salire all’ultimo piano, mi fermo al piano di Gulf, per vedere se è venuto al lavoro. Dopo averne avuto la conferma, mi dirigo all’ultimo piano.

Quando sono quasi le 10.30, decido di mettere in atto il mio piano.

Sapevo che Gulf faceva sempre una pausa caffè verso le 10.30… per arrivare alla stanza ristoro, doveva passare davanti a una piccola stanzetta che veniva usata come deposito di risme di carta.
La mia idea era entrare nella stanzetta senza farmi vedere… aspettare che Gulf ci passasse davanti, e poi trascinarlo dentro.

Quindi lascio il carrello momentaneamente al quarto piano, mentre io scendo al terzo.
Senza farmi notare entro nella stanzetta, lasciando la porta aperta e la luce spenta.

Dal riflesso delle vetrate, riesco a capire quando Gulf è vicino a me… attendo qualche minuto, poi riesco ad afferrarlo per un braccio e lo trascino dentro, chiudendo a chiave la porta.
Gulf si dimena riuscendo a tirarmi un calcio, ma io riesco a bloccargli le braccia spingendolo contro il muro, immobilizzandolo.

Mew – “ Gulf smettila di muoverti, sono Mew… voglio solo parlarti… non voglio farti del male”.

Gulf – “ Mew!!! Ma che ti viene in mente… questo è il modo di comportarsi?? Mi hai fatto quasi venire un infarto… vedi subito di lasciarmi altrimenti ti prendo a calci in culo appena riesco a liberarmi”.

Mew – “no… non ti lascio, perché altrimenti scappi di nuovo da me, e noi due dobbiamo chiarire alcune cose”.

Non faccio in tempo a finire la frase che mi trovo le sue labbra sulle mie… e quindi tutto il mio discorso è andato a farsi fottere.

Il bacio dura qualche secondo, ma è stato molto intenso… poi ci stacchiamo e rimaniamo a fissarci senza dire una parola… non so quanto tempo siamo rimasti in questo stato, ma so che poco dopo eravamo di nuovo l’uno addosso all’altro.

Il bacio non era più tanto dolce, era più che altro del tipo “scopami adesso altrimenti lo faccio io”… i nostri corpi erano talmente attaccati che non passava neanche un filo d’aria… le mani di entrambi continuavano a scorrere tra i nostri corpi.
Le sue mani tra i miei capelli… le mie mani sul suo sedere, in modo da unire certe zone il più possibile.

Ci continuavamo a mangiarci a vicenda, ad assaggiarci il corpo… non riuscivamo a fermarci, anzi, io non volevo fermarmi… lo so che il luogo non era precisamente appropriato, ma a quanto pare neanche a lui interessava.
Ormai eravamo entrambi talmente presi che avevamo già sbottonato i rispettivi pantaloni…

Io mi fermo per qualche secondo, lo guardo e gli chiedo –“ sicuro di volerlo fare adesso in questo ripostiglio? Non te ne pentirai dopo?”- lo guardo aspettando un suo cenno… ma lui mi prende il viso tra le mani e mi dice –“ è dalla sera al Pub che non faccio altro che desiderare di averti dentro di me… non voglio più aspettare… ti voglio adesso”.

Io lo bacio… lo faccio girare con la faccia verso il muro… e dopo aver infilato per qualche secondo le mie dita dentro di lui, per evitare di fargli subito male… mi infilo il preservativo che porto sempre con me… senza avviso entro in lui, prima piano poi aumento il ritmo.

Dato che stavamo facendo troppo rumore, e potevamo essere sentiti, metto la mia mano sulla sua bocca, e lui non si oppose.

Con l’altra mano mi appoggiavo al muro per non cadere addosso a lui… ci volle veramente poco perché entrambi raggiungessimo l’orgasmo… io ho dovuto mordermi le labbra per non urlare, tanto da farle sanguinare.

Siamo rimasti in quella posizione per alcuni minuti, con me ancora dentro di lui e Gulf appogiato al muro per riprendere fiato… io avrei continuato ancora, ma non era il posto giusto.

Mew – “ Stai bene Gulf? Tutto a posto?” -  gli chiedo dopo essermi tolto da dentro di lui, ed avermi sfilato il preservativo.

Gulf si gira verso di me –“Si Mew sto bene… ora sto molto bene”.

Ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere… tutto mi sarei aspettano, ma non una reazione del genere.

Mew – “ forse ora sarebbe meglio ricomporci e tornare ai nostri lavori, prima che ci vengano a cercare e ci trovino con i pantaloni abbassati”.

Gulf –“ hai ragione… ti offro un caffè, ti và? … direi che te lo sei meritato”.
Lo guardo con un mezzo ghigno, chiudendomi i pantaloni…

Mew – “invece del caffè, perché non facciamo le cose per bene… vediamoci questa sera a cena, e cerchiamo di conoscerci meglio… che dici ti va come idea’?”.

Gulf – “direi che ormai siamo già oltre la conoscenza… posso dire che mi conosci abbastanza profondamente…no!!!”

Ci guardiamo sorridendoci, e ci diamo appuntamento per la sera davanti al Pub dove suono.
Gulf esce per primo dalla stanzetta, mentre io aspetto qualche minuto, per poi ritornare al quarto piano a riprendermi il carrello per le pulizie.

 Fall in love in the Bank OfficesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora