Capitolo 10

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"Tu hai mai incontrato i miei genitori?" chiedo a Chris uscendo dalla macchina non appena siamo arrivati all'agenzia "Una volta. Quando mi hanno assunto come co-capo di questa agenzia" dice lui.

Arriviamo alla porta d'ingresso, lui entra ma io mi blocco.
Tutti i ricordi iniziano a farsi spazio nei miei pensieri e l'ansia inizia ad arrivare.

Inizio a camminare seguendo Chris che è due passi avanti a me, arriviamo nella sala dei computer, dove vedo due figure di spalle parlare con Alex che appena ci vede sposta lo sguardo verso di noi, facendo i girare i miei genitori.

Non sono cambiati di una virgola.

Sono vestiti con abiti formali, sia mia madre che mio padre hanno giacca e pantaloni.

Gli avvocati più importanti di New York.

"Lucinda" afferma mio padre.

Alzo gli occhi verso di loro e li vedo con le braccia aperte, ma io non ho intenzione di abbracciarli.

Non dopo essere stata cresciuta nell'ombra.
Non dopo avermi nascosto tutte quelle cose.

"Sappiamo che sei arrabbiata. Dopo tutto questo, tutto avremmo reagito come te. Ma devi capirci" è mio padre a parlare.

Ci spostiamo dentro una stanza con un tavolo pieno di sedie, Chris però non entra spiegandomi che i miei genitori volevano parlarmi in privato.

Stiamo per un tempo indeterminato in silenzio, così affermo: "Non credete che sia ora delle spiegazioni?" guardandoli negli occhi.

I miei genitori sono sempre stati dei tipi temerari per chiunque, ma non per me.

Loro mi hanno insegnato a non abbassare mai la testa, a non farmi mettere i piedi in testa.

"Certo." dice mio padre guardando mia madre.

"6 dicembre 2003. Io e tuo padre veniamo presi in ostaggio da delle persone. In cambio di libertà volevano dei soldi, perché avevano scoperto chi eravamo. Ci avevano osservati per 2 anni, sapevano tutto di noi. Tranne che tua madre era incinta del primo mese di te. Volevano 5 milioni di dollari oppure dovevamo accettare la morte. Siamo riusciti a scappare grazie al nostro manager che aveva visto la nostra posizione nel nostro telefono quando ha visto che era molto tardi e noi non rientravamo in casa. La situazione si era conclusa lì e il 10 settembre 2004 sei nata tu. Così dopo questa esperienza abbiamo fondato la Corporation Agenzy per la sicurezza di persone come noi. Hanno sempre controllato tutti di noi, facendo attenzione che tu crescessi nell'ombra. Era per la tua sicurezza, 2 anni fa entrò  a far parte dell'agenzia Chris Anderson, era il ragazzo più in gamba e più competente di tutti così lui iniziò ad occuparsi della tua sicurezza, senza guardare una tua foto. Era ancora troppo pericoloso.
Questa sicurezza però diventò più debole quando io e tuo padre andammo in Italia e qualcuno sentì la conversazione al telefono di tuo padre e l'agenzia, in cui parlavano di te. Hanno scoperto che avevamo una figlia di 17, fra poco 18, anni. Ed è così che hanno scoperto dove stavi e ti hanno minacciato.
La stessa somma di 18 anni fa. Solo ora abbiamo scoperto che chi ci perseguita da 18 anni è la Slote Gang. Noi non crediamo sia solo per i soldi ma anche per altro. Il capo della Slote gang era un nostro vecchio collega, che era diventato geloso e avido quando eravamo diventati più famosi di lui." finisce di spiegare mia madre.

Continuavo a guardarli con quella freddezza irremovibile, ascoltando tutto ciò che avevano da dire.

Ero consapevole che la mia vita è passata da liceale dell'ultimo anno, alla ragazza in ostaggio.

"Abbiamo una proposta che non potrai rifiutare. È per il tuo bene." dice mio padre, annuii facendolo proseguire.

"Vogliamo che entri a far parte della Corporation Agenzy, a fianco di Chris. Lavorerai insieme a lui, ti addestrerai con lui. Farai tutto con lui. È un ragazzo molto serio e affidabile. Sei una ragazza  molto tosta Luce e noi vogliamo che accetti. Se lo farai, potrai continuare ad andare a scuola. Ti trasferirai qui." Finisce di spiegare mio padre.

Quelle parole mi colpirono nel profondo.

Una parte di me è felice: i miei genitori hanno fiducia in me, tanto da farmi entrare a far parte in questo posto.

Una parte di me però è consapevole che questo lavoro è pericoloso e difficile.

Però un dettaglio mi è sfuggito.

Chris sarà sempre al mio fianco.

Chris avrà il compito di addestrarmi e di aiutarmi.

Sarà sempre con me.

Così presi coraggio e risposi: "Si"

I miei genitori mi guardarono sorpresi come se non si aspettassero di quella risposta immediata.

"Voglio farlo" continuai.

"Voglio entrare a far parte di questo mondo."

A Touch of CaosWhere stories live. Discover now