30. 𝐄𝐬𝐬𝐞𝐫 𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐢

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Jungkook non ricordò molto di come era arrivato all'appartamento di Seokjin. Il cammino non era stato troppo lungo ma per lui era stato eterno; appoggiato alle spalle di Hoseok e con la sua presa ad aiutarlo a starlo in piedi erano riusciti a farlo stendere sul divano di quel grande appartamento di cui vedeva solo linee confuse. Come se avesse improvvisamente perso la vista non aveva visto il maggiore impartire ordini o un gruppo di persone prendere il corpo di Hyonsu.

Il ricordo del corpo di Taehyung privo di vita e ferito era ancora nella sua mente, fisso in quel grande assordante rumore che gli riempiva la testa. Come il ronzio di una zanzara era costante e non voleva sparire. 

Perché Taehyung era lì? Perché era corporeo? 
Quelle erano due delle tante domande che la sua mente si faceva automaticamente. 

La figura di Seokjin uscì dalla camera in cui avevano riposto il fantasma che era rimasto corporeo e Jungkook alzò lo sguardo per chiedergli silenziosamente come stesse. Non aveva la forza di pronunciare nemmeno una parola; provato dalle botte ricevute e da tutto ciò che era avvenuto dopo, sentiva che ogni respiro lo affaticasse. Non era pronto a sentire che il suo fidanzato avesse tirato le penne anche dal mondo dei fantasmi. L'idea che Taehyung esistesse in un mondo a lui inaccessibile e intangibile lo spaventava. 

«Non so dirti precisamente come sta. Ha usato i suoi poteri una seconda volta pur sapendo che ci sarebbero stati rischi di questo tipo, non so perché, non posso entrare nella sua mente, non ho questo tipo di potere, dobbiamo aspettare Yoon per questo. Per ora è come se stesse in coma.» gli spiegò Seokjin.

Nonostante il dolore al corpo lui non riusciva a percepire il bruciore delle ferite, eppure, Hyonsu di certo non aveva avuto mano leggera. Era bloccato in una bolla piena d'acqua che gli impediva di percepire qualsiasi cosa fosse oltre i suoi pensieri. Riusciva a sentire le parole di Seokjin ma queste non smuovevano i suoi pensieri, anzi si aggiungevano a quel turbine di parole nella sua testa senza smuovere altro.

Nemmeno l'arrivo di Yoongi lo smosse. 

Il biondo si era precipitato da lui appena era entrato nell'appartamento e vedendo il viso assente aveva corrucciato le sopracciglia preoccupato.

Non sapeva cosa gli aveva fatto ma si sentì meglio.

Riuscì a mormorare un grazie per poi vederlo sparire oltre la soglia della camera di Seokjin. Aspettò che questo uscisse e, come prima, silenziosamente gli chiese le condizioni del moretto.

«Quello che ho visto non è lontanamente immaginabile. Io conoscevo già Taehyung, non solo di vista; per un po' ho avuto un'alunna di pianoforte che viveva in quell'appartamento. Al tempo non ero ancora un Guardiano, la mia aura era impercettibile e quindi lui non sapeva che io potevo vederlo e sentirlo. Ad ogni modo, oggi lui è andato ben oltre a trasformarsi ben due volte, lui si è legato e sovrimpresso a Jungkook.» spiegò, guardando il diretto interessato che sembrava perso nel movimento delle sue dita.

La faccia di Seokjin sembrò sorprendersi per poi diventare pensierosa. Lui non era il tipo da farsi trovare sorpreso in viso o provato da qualsiasi altra emozione.

«Non è possibile, non è un processo che si fa così su due piedi!» esclamò frustrato da tutta quella situazione. Doveva dire che il suo era stato un ritorno in campo abbastanza scoppietante.

Legarsi e sovraimprimersi non era esattamente come bersi uno caffè anzi era un processo che richiedeva mesi o addirittura anni.

«Ho tenuto d'occhio Jungkook per tutto questo tempo, non ho mai visto niente che potesse condurmi alla sovraimpressione o a un legame. Sapevo che era legato a Taehyung ma non in questo senso.» disse Hoseok, guardando il diretto interessato che di quel discorso non aveva capito nulla.

𑁍Three o'clock𑁍 TaekookWhere stories live. Discover now