26. 𝐌𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐞

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Quel giorno sarebbe rimasto impresso nella sua mente per sempre ma di certo non poteva prevedere cosa sarebbe successo con il passare degli anni.

Il clima era veramente caldo e la presenza di un vento afoso non rendeva le cose migliori. In casa non si poteva stare, le pareti soffocavano Taehyung più di quanto il caldo facesse.

Era uscito fino ad arrivare al fiumiciattolo per tenere i piedi al fresco. Poche persone conoscevano di quel piccolo fiumiciattolo dall'acqua cristallina e fresca, di solito le persone si recavano alla fonte dall'altra parte della città.

Era già pronto a correre giù per la collinetta mentre si toglieva i vestiti per poi buttarsi nel fiumiciattolo ma si dovette fermare a metà. Con la casacca infilata solo per un braccio, il laccio dei pantaloni disfatto e i piedi nudi aveva guardato la figura di quella persona sconosciuta.

Una ragazza dalla chioma bionda come i campi grano stava in piedi in mezzo al fiumiciattolo. Il vestito bianco di lino era salito fin sopra le ginocchia, i capelli erano acconciati in una mezza coda un po' sfatta e gli occhi color nocciola lo stavano guardando.

Curiosi gli occhi analizzavano quel ragazzo. Era buffo.

Immediatamente Taehyung si era infilato la casacca per poi fare dietrofront ed andarsene ma la voce della ragazza lo aveva fermato: «Non andartene.»

Il moretto si era girato e con calma si era avvicinato al ruscello. Con ancora ancora in mano le sue scarpa aveva detto: «Mi dispiace per prima, non sapevo che ci fosse qualcun altro, di solito sono sempre l'unico a venire a questo ruscello.»

«Nulla per cui scusarsi. Rimani pure, mi piacerebbe avere compagnia.» gli aveva risposto con un sorriso.

Ayeong. Era così che si chiamava quella ragazza. Taehyung poteva dire che quello era stato un amore a prima vista, una scoperta improvvisa che gli avrebbe fatto tanto bene quanto male.

Ogni volta che rinnovavano quell'appuntamento sotto il castagno lì vicino i loro cuori si legavano sempre di più.

Il suo primo bacio fu una sorpresa, totalmente inaspettato, arrivato come un fulmine a ciel sereno ma nulla di quello che era avvenuto prima o avverrà dopo era stato prevedibile. Quell'amore sbocciato era delicato, meraviglioso da togliere il fiato ma così veloce da non riuscir a tenerselo stretto. Una fiamma veloce che riscalda e poi subito viene soffocata dal gelo.

La notizia funesta era arrivata pochi giorni dopo che loro avevano fatto il grande passo. Avevano fatto l'amore, si erano detti ti amo per poi vedere il mondo crollare. Lei non aveva potuto far nulla poiché era stata promessa a quell'uomo sin da quando era nata e nuotare contro il Fato sarebbe stata una condanna. Ma allora cosa serve scegliere? Cosa sarebbe successo se quel pomeriggio sarebbe andata alla fonte come tutti?

Era stato tutto inutile, ogni sua scelta non era che qualcosa già scritto da qualcuno ben superiore a lei. Taehyung, riusciva a pensare solamente a lui.

Ogni schiaffo, ogni insulto, ogni insinuazione maligna da parte del marito la consumavano pian piano mentre lei continuava a reggersi sulla spalla dell'uomo che amava. Non aveva potuto far altro che pensare che la fortuna non era mai stata dalla sua.

E così Taehyung aveva visto il suo grande amore spegnersi.

Quando quell'uomo, molto più grande di lui come stazza ma non come animo, lo aveva afferrato per la casacca e lo aveva sbattuto al muro di quella vecchia stalla lui aveva capito che era finita, che il suo tempo era finito.

Il corpo già gonfiato dalle botte stentava ad alzarsi ma lui non sarebbe morto senza aver detto nulla. Anche se la morte gli aveva fatto visita da tempo – lasciando solo un involucro vuoto – Taehyung, facendo leva su quel piccolo filo con cui era ancora legato al suo corpo, gli aveva detto: «So che il mio tempo è agli sgoccioli ma me ne vado consapevole di aver amato.»

𑁍Three o'clock𑁍 TaekookWhere stories live. Discover now