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La serata trascorse tra risate, birra e momenti malinconici. I quattro si sedettero in un tavolino all'esterno, più spazioso, e rimasero a parlare fino all'orario di chiusura del pub.
Angel e Àmelie chiacchierarono ininterrottamente ore intere, per cercare di recuperare tutto il tempo perso negli ultimi anni.
Àmelie scoprì che Angel era stato fidanzato per circa due anni, ma la storia con la ex ragazza Elizabeth non aveva funzionato. Era troppo gelosa e oppressiva e lui aveva bisogno dei suoi spazi.
Lei invece non era mai stata fidanzata ufficialmente, solamente qualche storia poco importante di alcuni mesi.
Dopo essersi salutati, Àmelie e Razi lasciarono il locale insieme salendo a bordo della Mustang nera lucida di Razi, per raggiungere le loro case situate leggermente più a nord.
Fred e Angel, invece, si incamminarono a piedi nel silenzio della notte che era ormai calata su Chicago.
"Fred, se posso permettermi, come è la situazione qui? Per chiamare rinforzi da New York deve essere abbastanza drammatica" chiese Angel, con una nota di tristezza nella sua voce.
"Si, lo è." Sospirò Fred.
"Domani mattina al dipartimento ti spiegherò tutto nel dettaglio, per ora mi limito a dirti che c'è stato un omicidio a pochi passi da qui" disse, indicando una villa che ad Angel parve quasi abbandonata "e la moglie della vittima è sparita nel nulla il giorno stesso del crimine."
"Non male come inizio", rispose Angel, salutandolo con una stretta mano e augurandogli buonanotte.

Il mattino seguente, alle otto in punto, erano già tutti radunati nella sala riunioni del Dipartimento, in attesa di istruzioni da parte del loro capo.
"Tim! Vieni qui, maledetto ritardatario!" Gridò Razi ad Tim, l'ultimo ad entrare con la sua solita tazza di cappuccino nella mano.
"Non gridare già al mattino presto, dannazione!" Rispose lui, leggermente irritato.
La mattina, Tim non voleva essere disturbato per nessuna ragione e iniziava ad attivarsi e comunicare con i colleghi solitamenteintorno all'ora di pranzo.
"Ti presento il novellino Angel! Direttamente da New York, per noi! Per i bulldog!"
"Benvenuto nella squadra. Piacere di conoscerti, sono Tim." Disse, dandogli un sincero abbraccio di benvenuto.
"Non per farmi gli affari vostri, eh, non mi permetterei, ma lo sai che Angel e Àmel si conoscevano già?"
"Come scusa? Avete lavorato insieme?" Chiese con aria interrogativa Tim.
"Buongiorno a tutti, prendete posto, per favore." Li interruppe Fred.
Avrebbero continuato la conversazione più avanti. Tim andò a sedersi in prima fila vicino alla finestra, godendosi i primi raggi di sole della giornata. Angel e Àmelie si sedettero vicini, dietro di lui, mentre Razi rimase in piedi, appoggiando le spalle contro il muro, mettendosi le mani nelle tasche dei suoi jeans scambiati.
Fred tirò con forza l'elastico di una lavagna a muro, facendola srotolare. Erano appese diverse fotografie e alcuni articoli di giornali.
"Come ben sappiamo, un uomo sulla quarantina, con un berretto a visiera scuro era stato intercettato in una stazione di rifornimento alcuno muniti dopo il delitto.
I proprietari del distributore, una coppia di sessantenni, tali Cindy e Danny Cooper ci hanno fornito alcuni dettagli utili: l'uomo era già stato avvistato diverse altre volte, e sulla ricevuta dello scontrino siamo risaliti al cognome e all'indirizzo di casa.
Alcuni uomini della squadra omicidi hanno già fatto diversi passaggi nella sua abitazione: l'autovettura si trova parcheggiata dietro la villetta schiera, in una capanna di legno adibita a garage, quindi non è visibile dalla strada.
Dei sacchi neri visti all'interno del veicolo nessuna novità e tantomeno della donna sparita.
Il sospettato si chiama Zante Lester Ray e sarebbe inutile leggervi i suoi precedenti" Continuò Fred, affermando dei foglietti dalla scrivania "rapina a mano armata, furto con scasso, droga, detenzione illegale di armi e oggetti da scasso e minacce.
Da quel che sappiamo, inoltre, dovrebbe far parte di una gang. Guardate qui" disse indicando un tatuaggio sul bicipite destro. Era un serpente nero con le ali, spezzato da una lama di un coltello.
"È una delle gang più famose della città: la United Pong Gang."
"Si, cazzo. Mi ricordo di questa banda di matti: qualche anno fa avevano rapito una bambina di solo tredici anni per avere in cambio un mucchio di soldi. Sti bastardi sono dei pezzi grossi e non hanno nulla da perdere." disse con astio Razi, improvvisamente attento.
"Esatto. Il piano è rischioso e le indagini pure. Dovreste darmi la piena disponibilità e potete tirarvi indietro, se volete. Non siete obbligati, ci tengo a sottolinearlo."
"Capo, non dica fesserie. Andiamo al punto!" Disse Àmelie con convinzione.
"Angel, Àmelie, dovreste lavorare insieme sotto copertura. Infiltrarvi nel loro giro di criminalità, nelle loro abitudini, nella loro famiglia.
Dobbiamo capire e prevenire ogni loro movimento, ogni mossa e soprattuto, dobbiamo incastrare quel bastardo e farlo confessare."
"Ci sto." "Ci sto." Dissero all'unisono i due.
"Razi, Tim, ovviamente non mi sono dimenticato di voi.
Tim tu rimarrai con me al dipartimento in un ufficio apposito dove saremo in costante aggiornamento con Angel e Àmelie e sullo spostamento dell'auto e del sospettato.
Razi invece dovrei andare nell'Evaston, insieme a loro due. Ti troveremo un posto dove dormire nelle vicinanze dell'abitazione e quando sarà l'occasione, dovrai pedinare l'uomo per vedere i locali che frequenta e soprattutto chi frequenta. Tutto chiaro?"
"Quando iniziamo?"
"Tra due giorni. Domani studieremo nel dettaglio il piano per voi due. Lavorare sotto copertura non è semplice e non possiamo  operare così per più di due settimane o diventerebbe troppo rischioso." Rispose Fred, indicando i due amici.
"Probabilmente dovrete fingere di essere una coppia, è la cosa più sicura e quella che desterebbe meno sospetto."
"Non c'è problema, capo." Affermò Amelie, guardando Angel.
"Nemmeno per me" rispose, sorridendole.
"Bene. Andiamo a prenderlo!"

IN UN ALTRO MOMENTOWhere stories live. Discover now