XIX

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"Il mio telefono non prende!"
"Prova il mio."
"Dov'è?"
"Nella tasca posteriore dei pantaloni."
Gwen allungò la mano per prendere il telefono di Dave,ma quando lo prese,toccò involontariamente il suo sedere,il quale le sembrò particolarmente sodo.
"Mi stai toccando il culo?" Mormorò Dave.
"Cosa? No! Come ti viene in mente una cosa simile!" Disse Gwen arrossendo.
"Smettila di dire queste assurdità e fammi avvisare qualcuno!"
Fortunatamente il telefono di Dave prendeva benissimo e Gwen riuscì ad avvisare Penny.
"Penny mi ha detto che ci vorrà un'ora o due prima di tirarci fuori da qui."
"Secondo te ce la faccio a non collassare?"
"Devi per forza. Anche perché,se proprio dovessi morire giovane,vorrei essere io ad ucciderti."
"Mi dispiace,ma non ti darò mai questa soddisfazione."
"Me la prenderò comunque. Quanto tempo ci vuole affinché una persona muoia di soffocamento?"
"Mi vuoi soffocare?"
"Forse. O forse ti ucciderò con quella barretta al pistacchio che volevo darti prima. Lo zucchero del pistacchio è micidiale per i diabetici. Ti verrebbe un infarto o qualcosa di simile."
"Come vuoi. Ma in tal caso mi avresti sulla coscienza per tutta la vita e alla fine ti suicideresti per il senso di colpa." Disse Dave,tossendo e accennando un sorriso.
"Hai dimenticato che non ho una coscienza?"
"No,hai ragione. Come dimenticarlo? Mi hai lasciato da solo ad aspettare davanti l'American Bar per ore."
"Io? Quando?"
"Ancora peggio. Non ti ricordi nemmeno quando? Ti ricordo il motivo per il quale abbia detto a Tom di rispondere a quell'anonimo?"
"Hai ragione!...Scusami!...Io non...."
"Non ti devi preoccupare. Ho sempre saputo di non avere speranze con te. Va tutto benissimo,dico davvero."
"Senti Dave,è che ti ho sempre visto più come un amico o un fratello,che come un fidanzato. Ti ricordi quando da piccoli passavamo ore ed ore a giocare davanti casa di mia nonna,quando tua madre lavorava ancora dagli Jonson?
"Ma sono passati anni Gwen! Non puoi aggrapparti ad una cosa del genere!
Ascoltami,lasciamo stare,ok?"
"Ok. Però dico davvero,non volevo ferirti!"
"Lo so,ti conosco."
Dopo circa mezzora,Gwen notò che Dave stava iniziando a perdere i sensi,così lo schiaffeggiò.
"Aia! Ma sei pazza?" Disse Dave,aprendo gli occhi all'improvviso e tenendosi la guancia schiaffeggiata con una mano.
"Che vuoi? Prendi e non ti addormenti!"
"Ma lo capisci che non ho neanche la forza di alzarmi? Potrei denunciarti per maltrattamenti ad un invalido."
"Pff!" Sbuffò Gwen.
Dave era ormai completamente coricato su di lei,così decise di fare una mossa azzardata.
"Io non credo che riuscirò ancora a resistere in questa posizione Gwen."
"Che vuoi dire? Sei scomodo?"
"Un po'. Per rendere la situazione più confortevole forse potresti baciarmi."
"Ma sei sordo? Allora tutto quello che ti ho detto poco fa è stato inutile?"
"E se morissi? Neanche un ultimo bacio mi daresti?"
"No."
"Fungerebbe da bacio d'addio..."
Dave riusciva a parlare a malapena,era ormai troppo pallido e sudato(si vedeva che stava male),così Gwen,vedendolo supplicarla in quel modo e in quello stato,decise di fare qualsiasi cosa che una persona sana di mente(o quasi)avrebbe fatto:accontentarlo.
Quindi avvicinò le sue labbra a quelle di Dave e gli diede un bacio a stampo.
"Grazie..." Disse Dave accennando un sorriso.
Anche lei sorrise,ma lui non la vide:ormai era svenuto.
Passò più di mezz'ora(un'altra) e Gwen non smetteva di essere preoccupata:forse Penny si era dimenticata di dire a Guerrero dove fossero lei e Dave,essendo ammaliata dal suo fascino;o forse gliel'aveva detto,ma i soccorsi non sarebbero stati disponibili prima di una certa ora e quindi non sarebbero arrivati in tempo.
In tutto ciò non poteva non guardare Dave.
Era così carino quando dormiva(nonostante pesasse un po' averlo addosso e nonostante avesse una paura enorme che entrasse in coma):quei capelli neri lisci che gli sfioravano il viso,un po' bagnato di sudore,ma comunque dolce,con le sue lentiggini e quel naso che,per la prima volta,le sembrò quasi perfetto. E poi le labbra,non troppo piccole,ne troppo grosse,anche loro quasi perfette. Dave non era brutto,non lo era mai stato,anzi,il fatto che fosse pieno di tatuaggi e si smaltasse le unghie di nero,lo rendevano particolarmente attraente. Ma allora perché Gwen non lo aveva mai considerato come un possibile fidanzato? Alla fine Luce aveva ragione:lei aveva bisogno di qualcuno che l'amasse veramente,che ci tenesse,che non la illudesse e che la rispettasse e fino a quel momento,Dave,era stato l'unico a rispettare tutti quei canoni.
"Gwen..." Dave si svegliò(forse stava delirando).
"Oi..." Gwen gli toccò la fronte:era bollente.
"Io ti amo Gwen. Lo sai vero?" Disse Dave accarezzandole il viso.
A Gwen scese una lacrima dall'occhio destro,che bagnò il viso di Dave,così lui sorrise.
Quel ragazzo,visto da quel punto di vista,aggiunto al fatto che fossero in quella situazione,da soli e aggiunto anche a quelle parole,fecero muovere qualcosa in Gwen.
Aveva sempre avuto paura di innamorarsi veramente di qualcuno. Le piacevano le attenzioni dei ragazzi,questo si,ma quando arrivava il momento di impegnarsi seriamente,si bloccava e non riusciva ad arrivare fino in fondo. Non sapeva nemmeno lei il perché,ma non poteva farne a meno. Soltanto con Paul era riuscita a lasciarsi un po' andare,ma lui l'aveva ferita,così lei non aveva avuto più il coraggio di rischiare ancora.
E così ci stava male,malissimo,come,d'altronde, stiamo tutti male per qualcosa o per qualcuno.

LightWhere stories live. Discover now