Capitolo 22: "È come deve finire, non ci sarà più nessun Supersoldato HYDRA"

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Questo capitolo contiene descrizioni forti come overdose, vomito e tentato suicidio. Perciò, se ciò può urtare la vostra sensibilità, saltate il capitolo

Marcia sino a che ti faranno male i piedi
Marcia sino a che non sentirai la stanchezza gravati addosso
Marcia sino a che non sentirai le tue scarpe consumate strisciare sul terreno
Marcia sino a che non cadrai
Marcia sino a che non riuscirai più a marciare
Marcia sino a che non morirai

Era ciò che la mia mente continuava a riprodurre, ripetendo sempre le stesse frasi. Avevo subito un totale collasso mentale, che mi aveva portato ad una quarantena forzata all'interno di una rinforzata camera d'ospedale al Compound, sotto la cura della dottoressa Cho e del dottor Banner. Venivo sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro sette giorni su sette, per paura che facessi qualche mio solito scherzetto da fuori di testa quale ero; quando mi trovavo nell'ospedale psichiatrico dello SHIELD molte volte avevo trovato un modo per cercare di uccidermi, arrivando a tentare di impiccarmi con le mie stesse coperte. Io avevo bisogno di quel brivido che mi percorreva la schiena prima di perdere i sensi, di andare così vicina alla morte da poterla sfiorare con un dito, eppure mi avevano sempre fermato. Io sino ad allora avevo sempre avuto il terrore di ricadere in quella spirale senza fine.
Ora non avevo più paura.
Ci ero ricaduta senza rendermene conto, così velocemente da sembrare un battito di ciglia.
E provavo le stesse identiche sensazioni che avevo provato tutte le volte in cui avevo avuto un collasso mentale; un vuoto incolmabile, una frenesia insopprimibile, una voglia di farmi del male, di strapparmi le vene dalle mie stesse braccia. Uccidermi. Ma non volevo una morte veloce, no, ne volevo una lenta, che mi facesse sentire tutto il male che avevo causato al mondo prima di sprofondare negli inferi.

Non capivo dove fossi, non capivo più nulla; sentivo il freddo siberiano delle celle del Soldato d'inverno, le sirene d'allarme della Stanza Rossa, percepivo le catene con cui mi legavano i polsi, sentivo gli urli dei class-D mentre venivano uccisi brutalmente dagli SCP. Sentivo tutto, non provavo nulla. Dentro di me era tutto un vuoto, un solo ed immenso cratere che giaceva all'interno del mio petto. Ero il guscio di ciò che ero stata, la carismatica Cassandra si era trasformata nell'impassibile Cassandra, colei che non provava nulla.
Passavo i giorni a fissare il soffitto o il vetro della mia stanza, nella speranza di scorgere perlomeno un viso familiare che non comprendesse quello di Bruce e Peggy; come agli inizi della mia carriera allo SHIELD, la ragazza era diventata una sorta di psicologa/confidente personale, che cercava di riportarmi sulla retta via. Sino ad allora aveva funzionato, ma dubitavo fortemente che le sue capacità sarebbero state utili in una situazione così disperata. Come ogni giorno ero stata trasferita in una piccola sala adiacente alla mia camera di ospedale, completamente sola; sembrava una di quelle stanze per gli interrogatori polizieschi, simili a quelli che si vedevano in televisione di quei tempi. Peggy stava dall'altra parte del vetro, di fronte a me, mentre con un microfono mi parlava attraverso degli autoparlanti situati agli angoli del soffitto della stanza.

<<Come ti senti oggi, Cassandra?>> chiese con la sua solita voce pacata.

<<Come mi sentivo ieri, come mi sentivo l'altro ieri, come mi sentivo l'altro ieri ancora. Vuota, inutile, senza uno scopo>> risposi a bruciapelo.

Ero consapevole che lei lo stesse facendo per aiutarmi, ma il fatto che altre persone oltre a lei volessero ficcare il naso nei miei affari privati mi faceva bollire il sangue nelle vene. Il segretario Ross aveva preteso da Fury entro fine settimana un'intera "pagella" psicologica per valutare la mia stabilità mentale e scegliere se farmi rinchiudere in un ospedale psichiatrico, al Raft o direttamente sopprimermi come un cane. Quella canaglia mi stava dando problemi da prima della mia entrata allo SHIELD, e se non fosse stato attento quello ad essere soppresso sarebbe stato lui.

Widowmaker: l'antenata dei Supersoldati // Bucky BarnesWhere stories live. Discover now