Capitolo 11: "Conosciamo l'identità di questa ragazza?" "Si"

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Nel giro di qualche ora tutti i posti a tavola erano stati presi, l'unica sedia libera quella di Steve, momentaneamente al centro della stanza insieme ad un ologramma. Apparentemente Sam era riuscito a recuperare una chiavetta dal cadavere di un Agente morto , così da darci un enorme vantaggio rispetto all'HYDRA che, imperterrita, cercava di disseminarci. Il capitano aveva aperto una sola volta la chiavetta insieme a Peggy, e la faccia di quest'ultima non mi sembrava delle migliori; era pallida come un lenzuolo, gli occhi lucidi, i capelli scompigliati e lo sguardo perso nel vuoto. Prima di iniziare cercai di convincerla ad andare a riposare, ma lei mi liquidó con un semplice "sto bene" e  un movimento sciatto con la mano. Rivolsi lo sguardo verso Steve, che fece apparire un enorme ologramma al centro del tavolo, proprio di fronte a me.
<<Grazie alle informazioni che Sam ha ottenuto, siamo riusciti a sorpassare l'HYDRA, abbiamo un piccolo vantaggio>> disse aprendo il file.
I documenti, le scritte, le date...
Mi sembrava tutto troppo familiare.
<<Siamo venuti al corrente di questo progetto, che vogliono apparentemente far ripartire>> continuò, sfogliando tra nunerose cartelle criptate. Una sensazione strana mi attanaglió lo stomaco, come se delle larve mi stessero mangiando da dentro: non sapevo se la reazione che stavo avendo era causata dall'ansia o dallo sguardo insistente che Peggy continuava a lanciarmi, ma avevo capito sin troppo bene che qualcosa non andava.
Quando vidi il simbolo nella cartella compresi.
Capii che ero fottuta.
<<Si tratta del programma Widowmaker, uno tra i più letali e spietati che l'HYDRA abbia mai ideato>>.
Lo aveva detto, aveva osato pronunciare le parole che io non avrei mai osato pronunciare. Tutti si guardarono intorno impauriti, non sapendo che la vera minaccia era proprio tra di loro. Una della squadra. Io.
Ma non ero una della squadra, non lo ero mai stata. Come potevo considerarmi un Avenger, gli eroi più potenti della Terra, se ero uno dei mostri che combattevano?
Il mio respiro era rarefatto, e avevo ragione di pensare che da lì a pochi minuti sarei andata giù di matto. Volevano rimettere in piedi quella macchina della morte. Volevano torturare altre persone per farle diventare delle nuove marionette da collezione.
Ma come potevano rimettere in piedi il circo senza il clown principale?
Come potevano addestrare le matricole senza il punto di riferimento, senza l'obbiettivo da raggiungere?
Capii.
Loro avevano bisogno di me.
Loro volevano me.
Ed ero abbastanza sicura che mi avrebbero ripreso.
<<Cosa sappiamo del programma? >> chiese Clint appoggiandosi con la schiena contro la sedia.
<<La Widowmaker è stata ideata dall'HYDRA per uccidere o sedare i Soldati d'inverno se questi ultimi non avessero ubbidito agli ordini e/o avessero cercato di ribellarsi ad essi>> risposi assente. <<Ella veniva addestrata per stordire i soldati, passava ore ed ore della sua giornata a studiare insieme agli strateghi le tattiche per atterrarli tutti con un solo movimento, che venne soprannominato "Il mirino della Widowmaker">>.
<<Sai molte cose sul programma, sapresti dirci di più? >>
<<Io so sempre molte cose Rogers, non c'è da sorprendersi. L'unica cosa che posso dirti è che, per adesso, esiste una sola Widowmaker in tutto il mondo>> dissi girandomi verso Peggy. Lei scosse leggermente la testa, ma a me momentaneamente non importava del suo giudizio: prima o poi la verità sarebbe venuta a galla, forse era meglio prima che poi.
<<Conosciamo l'identità di questa ragazza? >> chiese Sam, osservando i file con attenzione.
<<Si>> risposi.
Tony si girò verso di me con le sopracciglia corrucciate, non capendo dive volessi andare a parare. Ah caro Tony, se solo lo avessi saputo prima.
<<Puoi dirci chi è? Semplificheresti i nostri lavori di ricerca >> chiese Bruce, fissandomi con quel suo solito sguardo da mamma chioccia. Distolsi per un attimo lo sguardo, pentita di aver rivelato le informazioni di cui ero a conoscenza, ma ormai tutti gli occhi erano puntati su di me e rimanere zitti sarebbe stato sospetto: non si poteva più tornare indietro. Presi un grande respiro, raccogliendo ogni briciolo di coraggio che conteneva nel mio corpo.
<<Sono io>> sussurrai voltandomi verso Bucky. Il ragazzo era a conoscenza del mio passato con L'HYDRA, ma non si sarebbe mai aspettato che io ero stata forgiata per ucciderlo, ferirlo, disattivarlo. Mimai con le labbra un "mi dispiace" a Bucky, che mi guardò combattuto.
A cosa stava pensando? Forse credeva che mi fossi avvicinata a lui solo per ferirlo, per ucciderlo? Forse pensava che io lavorassi ancora per L'HYDRA e stessi cercando di accalappiarlo? Forse pensava fossi l'essere più spregevole della Terra?
Forse io non ero abbastanza per lui?
Un silenzio tombale era calato sulla stanza, così tetro che persino gli ologrammi smisero di emettere il solito rumore che emettevano quando attivi. Sentivo gli occhi di ogni mio compagno di squadra mangiarmi la schiena, la faccia, l'anima, sentivo i loro sguardi arrivare sin dentro la mia anima, perforandola come milioni di aghi appuntiti.
<<Tu facevi parte dell'HYDRA e non ce lo hai detto?>> chiese Steve. Nella sua voce non sentivo solo rabbia e arroganza, ma sentivo anche delusione e pentimento , probabilmente dovuti dall'essere stato a stretto contatto con qualcuno che faceva parte dell'organizzazione che ripudiava e combatteva da più di un secolo.
<<Steve, mi dispiace di non averlo detto, ma non è esattamente un argomento leggero di cui parlare>> tentai, mantenendo un tono di voce bassa per non far incrementare la sua rabbia.
<<Siamo una squadra Cassandra, o non lo capisci proprio?! Sarai stata abituata a giocare da sola, ma quando ci sono anche altri pezzi sulla scacchiera ognuno non può fare ciò che vuole! Dobbiamo aiutarci per vincere insieme la partita!>> esclamó furioso. Tradito. Steve si sentiva tradito. E capivo dannatamente bene come si sentiva. Peggy cercó di tranquillizzarlo, ottenendo solo l'effetto contrario.
<<Quando sono entrata nello SHIELD mi ci sono voluti mesi prima che iniziassi a parlare , mesi. Là dentro non potevo spiaccicare una parola o come punizione c'era il waterboarding con elettrocuzione annessa>> sbottai alzandomi. Ne avevo abbastanza, tutti nella mia vita avevano cercato i darmi regole, impartire ordini, ed ero stanca di dover eseguire tutto senza discutere. Ero stanca.
<<Non è una cosa di cui amo parlare perché riporta a galla ricordi che cerco da anni di reprimere nei meandri piu lontani e sperduti del mio cervello, ottenendo solo l'effetto contrario>> continuai avvicinandomi a Steve. La mia voce era diventata flebile e fragile dal dolore e dal duro tentativo di tenere a bada le lacrime che minacciavano di rigare il mio volto.
<<Se sei umano abbastanza risparmiarmi questa predica Steve, ti prego>> continuai.
<<Lì dentro ho perso mia figlia, l'HYDRA e i nazisti me l'hanno strappata dalle braccia, me l'hanno portata via. Steve, ti prego, non farmici ripensare>> susssurai, cosicché solo lui potesse sentirmi. La sua espressione mutò drasticamente quando menzionai mia figlia, da pura delusione a confusione e dispiacere più totale.
Inziai a ridere, intuendo di aver perso definitivamente la testa; nel giro di pochi secondi, il pianto sfoció in una vera e pura risata disperata, probabilmente dovuta dai nervi poco saldi.
Piangevo e ridevo contemporaneamente, ero un disastro. Mi sembrava di impazzire.
Io non volevo tornare dall'HYDRA. Io volevo vivere la mia vita in fottuta pace, era troppo da chiedere?!
Bucky mi portò fuori dalla sala riunioni insieme a Peggy, trasportandomi d'urgenza in una camera solitaria così che potessi sfogarmi.
E lo feci.
Inziaii a ridere incontrollatamente e piangere disperata, lasciando che il pianto lasciasse spazio al sorriso e viceversa.

I due non mi guardavano come se fossi una pazza, piuttosto cercavano in ogni modo di aiutarmi per quanto possibile, e gli ero grato per questo.
Lì in quella stanza giunsi ad una conclusione: per quanto avessi voluto evitare il mio passato, egli sarebbe sempre tornato indietro per tormentarmi.
"Chi dimentica il passato è condannato a riviverlo".

Spazio autore: Ciao ragazzi! Abbiate pietà se c'è qualche errore di battitura/scrittura, ma mi sono ridotta a finire il capitolo alle 2:12 di notte precise e sono fusa come un pesce.😂 In compenso oggi andrò al cinema a vedere Black Widow (posso già parlare di oggi, ora sono le 2:14) e sono stra gasata! Ci vediamo venerdì con il prossimo capitolo.
Passo e chiudo!

Widowmaker: l'antenata dei Supersoldati // Bucky BarnesDonde viven las historias. Descúbrelo ahora