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Era mattina presto, nessuno era sveglio a casa Salvatore, se non le quattro ragazze presenti nella pensione.                                                  
Le valigie erano pronte sul letto. Caroline, Bonnie e Lizzy sarebbero andate via con Emily, erano il suo punto di riferimento, come lei lo era per loro. La loro amicizia era la cosa più vera che aveva sempre avuto, e quando in ogni situazione aveva bisogno di loro c'erano sempre state. Anche questa volta, avevano promesso, che ci sarebbero state.

Stefan aveva anche lui sentito la conversazione di suo fratello con la sua ex ragazza, insieme ad Enzo e Klaus. Stefan non voleva che Emily se ne andasse, sapeva che sia lui che Damon sarebbero stati distrutti, però allo stesso tempo si era reso conto che forse Emily era stanca di essere come un gioco che si passavano fra loro, era un essere umano, non era una cosa materiale, e di sicuro non si meritava di esserlo.

Nessuno aveva ancora visto Damon. Era stato il primo a sapere della partenza di Emily, anche se in confusione per colpa di quel dannato bourbon; non voleva farsi vedere, era distrutto. Sentiva di avere tutto e poi dopo poche ore aveva perso tutto. Emily, lo amava sì, ma non voleva stare con lui, sentiva solo cose negative e non riusciva a respirare quando stava con il sottoscritto, o almeno così aveva detto. Damon voleva dare un senso a qualcosa, voleva provare ancora qualcosa prima di doversi posizionare di fronte a due scelte. Una era spegnere tutto, l'altra, meglio non comunicarla per ora.  Aveva deciso che per ultima cosa, sarebbe scomparso per un po',  si sarebbe trovato un posto dove stare.

L'ora della partenza chiamava al rapporto tutti. Tante cose erano nate ma che non sono state spiegate. Un sentimento da parte di Caroline divampava per l'ibrido originale e lo stesso valeva per lui, Bonnie aveva espresso i suoi ad Enzo e qualcosa fra i due era nato, Lizzy invece nascondeva bene il fatto che percepiva del tenero verso Stefan, e il ragazzo nominato poco fa aveva capito che in realtà quello che aveva sentito per Emily era forte affetto ma probabilmente non era vero amore se già aveva iniziato a sentire qualcosa per un'altra ragazza, che guarda caso, era Lizzy. Di Damon non c'era traccia. Noi sapevamo che aveva deciso di stare in proprio per un po', ma loro che ne potevano sapere. Si salutarono come gli amici fanno, le ragazze, ormai salite in macchina, videro una sagoma di una persona in lontananza, che si stava dirigendo verso la pensione. Emily riconobbe dopo poco tempo la figura e corese fra le braccia di suo padre, si salutarono e parlarono molto, tanto che ormai era già sera inoltrata quando le ragazze partirono. Si sarebbero poi fermate in un Hotel o qualcosa di simile lungo il tragitto; si sa che però per le strade di Mystic Falls non è mai buono essere in giro per qualche strada di notte, ma erano quattro donne: una strega, un vampiro, un lupo mannaro e un vampiro originale, piuttosto potenti ecco. Nessun tipo di ostacolo si sarebbe presentato quella notte. Salutarono per la seconda volta tutti, e di nuovo di Damon non c'era traccia; le ragazze videro negli occhi di Emily la sua delusione e cercarono di chiudere in fretta gli abbracci per potere far cambiare aria. Partirono per le 23.47, fermandosi intorno alle 02.51 in una locanda che avevano trovato durante il tragitto che avevano momentaneamente percorso, a guidare si erano alternate Caroline e Lizzy, che sembravano quelle con più energia del gruppo. Bonnie si era addormentata dopo il loro scatenamento con la musica anche alle 00.00 per le vecchie autostrade di quel paese, mentre Emily aveva, come scontato, la testa altrove mentre con gli occhi impassibili e senza forze guardavano fissi fuori dal finestrino.

Damon, che oltre ad invadere i pensieri di Emily, si era trovato una sistemazione poco lontana dal confine di Mystic Falls, il suo intento di staccare un po' si sarebbe poi frantumato in mille pezzi dopo quella notte scomoda ed insonne che avrebbe passato.                                                    Arrivata l'alba Damon era sveglio, non aveva dormito quasi nulla, i pensieri di quel volto e di quegli occhi sofferenti che fissavano i suoi minacciavano di non volersene andare. Stava soffrendo, solo che non ne era capace; era un maestro nel bere per non pensare ma quando si trattava di affrontare la realtà si era sempre trovato in difficoltà, in molta difficoltà.

-passati mesi...-

Un nuovo giorno per le quattro ragazze a San Francisco. Abitavano in quella casa con un solo piano, quello terreno, da circa sei o sette settimane e ancora non si erano abituate a quasi tutti gli aspetti che essa forniva. Bonnie quasi ogni giorno sentiva Enzo e ormai quei due, a giudizio delle altre tre ragazze, erano già in una vera e propria relazione, Lizzy ancora nascondeva quel tenero che Stefan cercava di farle uscire dal profondo, Caroline e Klaus ufficialmente stavano insieme da quando il ragazzo era passato a salutarle dopo l'acquisto della casa e Emily, Emily ancora pensava al fatto di non aver avuto più notizie di Damon. Stefan aveva detto che raramente di notte rimaneva con lui, spesso rimaneva nei bar senza però toccare alcool, questo Stefan era come se l'avesse scritto a caratteri cubitali; del resto stava bene, sentiva suo padre alcune volte al mese ma finché stava bene lui, e il resto della famiglia "originale", le andava benissimo così, ma quella sensazione di vuoto continuava a risucchiarla da dentro. Non lo diceva alle sue amiche, ma loro lo vedevano e lo capivano, eccome se lo capivano. Doveva prendere qualche pastiglia per dormire anche se in realtà non servivano a molto, perché le notti in bianco le passava due volte sì e una no; le lacrime ormai avevano il via libera sulle sue guance e gli occhi erano stanchi di doverne tenere in così tante quantità, la testa pulsava quando davvero capiva di essere arrivata al limite e solo il sangue umano fresco, purtroppo, riusciva ad aiutarla e a nutrirla a sufficienza.

Damon sentiva che una parte di se con Emily se n'era andata, l'aveva abbandonato senza nemmeno salutare, come se volesse smettere di far parte del suo corpo; non sopportava più nulla, le notti nei bar a vedere le coppie felici, anche se molte ubriache (non sempre fradice), che si divertivano davanti a lui. All'inizio queste coppie erano una piccola fonte della sua felicità, anche prima di "lasciarsi" con Emily veniva a vederle, e molte volte, secondo la sua memoria da ubriaco, era finito per separarle proprio lui senza controllo con troppo bourbon in circolo nel suo sangue; ora la sua fonte di felicità che cos'era? Non riusciva a trovarne un'altra, era rimasto ancorato ad Emily completamente, e, credetemi sulla parola se vi dico che, aveva iniziato a comprendere cosa volesse dire la sensazione di morire che provava Emily. Si sentiva morire anche lui, troppo e da tanto tempo.

-spazio autrice-

Sono sempre io. Pubblico una delle ultime parti di questa storia, se non la penultima probabilmente la terz'ultima. Mi dispiace ma vi avviso, che potrebbe non esserci un finale bellissimo ecco... sorry :(

Emily

nel modo in cui mi baci • the vampire diaries •Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt