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"Mi dispiace" era l'unica frase che Stefan aveva detto ad Emily dopo essere tornato umano, gli dispiaceva per che cosa? Forse perché l'aveva fatta stare male o forse perché non ha avuto molta fiducia in lei. Emily non riusciva a chiudere occhio a causa di questa frase. Le sue calze con gli orsi sotto il letto sembrava che urlassero il suo nome, se le mise. Apri la porta ma non si svegliò nessuna delle sue amiche.  Si sentiva dalla camera di Stefan il suo respiro che andava a scontrarsi con quello di Klaus e di Enzo che avevano dovuto dormire con lui per eventuali problemi.
Emily arrivò all'ultima stanza del piano, la camera di Damon. Fin da piccoli se uno dei due non riusciva a dormire andava nel letto dell'altro, a Emily mancavano quei momenti.
Aprendo la porta si sentirono dei cigolii, Damon aprì entrambi gli occhi. Emily lo salutò con la mano e Damon la raggiunse un po' preoccupato senza fare rumore. Si chiese il motivo per cui lei fosse lì, poi non fece la domanda. Emily gli sorrise e si accasciò sul letto tra le lenzuola pregiate che avvolgevano il materasso morbido. I loro sguardi si incontrarono, per un attimo tutto quello che Emily sentiva intorno a lei scomparve. Damon era l'unica figura che riusciva a focalizzare. C'erano solo loro. Damon si distese lentamente sul letto quasi sopra di lei, il cuore di Emily perse un battito dopo l'altro, l'emozione era troppo forte da contenere.
Successe.
Quando anche Damon posò la testa sul cuscino prese la mano di Emily, e quando lei sembrava dormire Damon si avvicinò al suo volto. Era perfetta. D' istinto le sue labbra si bagnarono con la saliva rimanente sotto la lingua e le portò su quelle di Emily. Quando lei aprì gli occhi lo vide, vide il momento. Non si separano, nonostante sapessero che era sbagliato non riuscivano. Un bacio portava l'altro. Dopo senza fare domande Emily appoggiò la testa sul suo petto, sentiva il cuore battere forte. Un sorriso sul volto apparì senza avviso.
La mattina dopo, ecco cosa sarebbe stato il problema.


"Emily! Dannazione! Vai nel tuo letto! Ora!" Emily aprì gli occhi di scatto e con un balzo veloce uscì dalla stanza, era presto. Forse le cinque o le sei di mattina. Nessuno era sveglio. Quando entrò nella camera non si svegliò nessuna delle tre, e lei si sdraiò tra Lizzy e Bonnie.

"Posso parlarti?" Chiese Emily a Stefan, lui acconsentì senza pensare al motivo, credeva fosse per il suo distaccamento. "Che cos'hai?" chiese Emily con gli occhi compassionevoli, "sono inutile, per te, per Damon-" fu interrotto dal dito indice della sua ragazza che si posò sulle suo labbra umide, si guardarono. Emily non sentì la scintilla che credeva che potesse avvampare in lei, Stefan non provava nulla, ma vedeva che qualcosa nella ragazza davanti a sé era cambiata. "Io ti voglio bene Stefan" iniziò, quasi di colpo Stefan capì subito dove voleva arrivare, "ma non ti amo più". Lui pensava di sbagliarsi, Emily andò dritta al punto per evitare strani coinvolgimenti di parole. "Lo vedo che nemmeno tu mi ami" lo disse con un filo di voce senza controllo, sentiva un magone alla gola, le lacrime stavano per uscire, doveva sbrigarsi a finire il discorso con Stefan, si disse, "no, non ti amo più" Stefan la guardò, vide i suoi occhi lucidi, le avvolse la braccia intorno al corpo, Emily iniziò a dire in serie una sola frase "mi dispiace, mi dispiace, mi disp.." cercava ancora di parlare tra i singhiozzi. Damon in quel momento varcò la soglia della porta, sentì e vide solo l'ultima scena, ora anche le sue lacrime minacciavano di uscire.                                                                                                                                                                          Asciugò le guance e si fece forza, era Damon Salvatore, non un vampiro che si faceva travolgere dalle emozioni. Emily aveva scelto di scusarsi con Stefan evidentemente per l'accaduto con il sottoscritto la notte prima, aveva scelto di piangere tra le sue  braccia e di continuare a stare con lui, non aveva bisogno di essere amato da lei, aveva bisogno di alcool.

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Se otto o nove bottiglie finite sul pavimento non si sapeva, Damon iniziava a scolarsi la prossima stappandola sorridendo. Chiuso nella cantina, dove solo lui sapeva dove fossero le bottiglie di bourbon, continuava a bere per dimenticare. Aveva provato a spegnere le emozioni ma leggermente stordito non era riuscito a portare a termine la prova. La amava, troppo. Si sentiva soffocato ogni volta che doveva guardarla senza poterla abbracciare e baciare le sue labbra fini ma soffici. Insieme le loro labbra profumavano di gioia e miele, lui le rivoleva, eccome se le rivoleva. Il profumo di miele lo faceva sentire in paradiso, mentre lei era lì accanto a lui e gli stringeva forte la mano, lui le aveva detto di non lasciarlo, voleva stare con lei ma aveva paura che una volta che il contatto si sarebbe interrotto, si sarebbero separati, divisi. Quello stesso profumo inondò le sue narici e di sottofondo si udivano passi lenti ma pesanti, l'aveva trovato e Damon non sapeva che fare; quando Emily giunse alla vista del ragazzo una scarica di rabbia le fece, senza controllo, sferrare un pugno distruggendo un pezzo di parete e formandoci un buco in mezzo. Odiava quando Damon esagerava a bere, non riusciva a capacitarsi di quanto potesse andare a fondo prima di capire di dover fermarsi. Lo aiutava da quando erano ragazzini, per tutto e a questo "tutto" si erano aggiunti anche i suoi problemi di alcool.

"Perché, perché stai bevendo ancora Damon?" chiese Emily, era arrabbiata ma triste, non sopportava la visione del suo migliore amico in quello stato, non c'era mai riuscita, "perch..mhn..tu chiedì perce.." non riusciva a fare una frase di senso compiuto, ma Emily data l'abitudine capì e lo lasciò proseguire "persce.. sempre hon sti perch.." fece una pausa bevendo altri due sorsi dalla bottiglia che aveva nella mano destra mentre quella nella mano sinistra era stata appena requisita da Emily che l'aveva scaraventata a terra "persce.. ti omo" si corresse, "ti aom" riprovò ancora sotto la faccia dubbiosa e confusa di Emily "ti amo" masticò a vuoto e deglutì buttando giù altro bourbon. Emily era paralizzata, ma continuava a chiedersi "se mi ama, perché beve per colpa di questo?" , si chiese, ma avrebbe dovuto aspettare ancora per poco, Damon, per colpa dell'alcool, si sarebbe rivelato rispondendo con la verità a tutte le sue domande..


-spazio autrice-
ho troppe cose in testa, poco tempo per scrivere e troppo poco per studiare, dovrò dosare i tempi.

bye,

Emily

nel modo in cui mi baci • the vampire diaries •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora