Sguardi e volti

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Ogni volto e ogni sguardo, i volti della follia in particolare, hanno in sé risonanze infinite.
Ogni volto, del resto, ha un tempo interiore che lo segna: un tempo che non è il tempo materiale, quello della clessidra o quello dell'orologio che ormai si controlla sempre, ma è il tempo fluttuante, inafferrabile.

Nello sguardo, si adombra sempre la nostalgia di un dialogo e di una comunicazione: che non può essere ri-cercata al di là di ogni silenzio.

Lo sguardo illumina il volto, certo, ma il volto dilata e amplia la scia dello sguardo in una continua interscambiabilità di risonanze.

L'angoscia, invece, traccia una sorta di confini  che non consentono interscambiabilità di esperienze e che raggelano i volti, e gli sguardi.
Ma nonostante tutto, nelle infinite e inconfutabili forme di sguardi e di volti che sono imprigionati negli artigli più oscuri e taglienti si intravedono poi, come è avvenuto in Draco, brandelli piccolissimi di luce: frammenti di una speranza che non morirà mai.

-

Senza perdere tempo, corremmo verso l'entrata e immediatamente venimmo travolti da un tornado di studenti che si sparpagliavano da una parte all'altra gridando sconvolti e preoccupati.

"Ma che succede qui? Non ditemi che sono già arrivati." domandò Andra.

"Non lo so." intravidi Hermione con Ron. "HERMIONE!" appena mi vide, sorrise e corse verso di me per abbracciarmi.

"Sophie! Sei viva! Da quanto tempo. Come stai?"

"Bene, ma che succede? Perchè tutti gridano?"

"Sophie, seguimi e ripariamoci, i Mangiamorte sono ad Hogwarts, Draco-"

"So tutto e sono qui per questo."

"Che intendi?"

"Intende dire che li sconfiggeremo." rispose Andra.

"Chi sei?"

"Chi sono? Troppo difficile da spiegare. Sophie, non possiamo rimanere qui. Sadie e David stanno sondando la scuola per capire dove siano adesso."

"Dov'è Harry?"

"E' con Ginny e ha intenzione di-"

"No, allora Herm ascoltami attentamente. Andra, tu porta lei e Ron in un luogo sicuro, io cerco gli altri. Okay?" annuì seguendo Andra.

Abbondai Hermione ad Andra e con passo svelto percorsi tutti i corridoi facendo fatica a superare gli studenti e i professori che impauriti correvano per salvarsi.
Arrivai ad un bivio, si sentì solo il rumore dei miei passi echeggiare per il corridoio e prima di capire che strada intraprendere venni schiantata contro una parete e bloccata dalle braccia.
Riconobbi un Mangiamorte dal volto nascosto da una maschera.

"Lasciami!" rimase immobile davanti a me continuando a bloccarmi. "Se non mi lasci userò i miei poteri, levati!" presi la bacchetta e gliela porsi contro.
Si allontanò e tolse la maschera.

"Draco."

"Che ci fai qui? Non puoi stare, vattene."

"Non sareste dovuti venire voi qui. Ho una missione come tu hai la tua, non ho intenzione di abbandonare i miei amici." mi prese per il braccio destro.

"Sophie, dico sul serio, qui non puoi stare." mi girai di scatto sentendo una ragazza gridare in lontananza "le senti? Non sei al sicuro qui."

"Nemmeno qui con te lo sono, se è per questo." tolsi la sua mano via e girai l'angolo.

Non avevo tempo per lui, l'unica cosa che avrei dovuto fare in quel momento fu proprio salvare i miei amici. Per fortuna la sua immagine scomparve dalla mente non appena incontrai Sadie.

Just Friends ; Draco MalfoyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora