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<<PUOI SENTIRTI COSÌ, però va tutto bene adesso, te lo prometto, non ti lascerò sola, non ti prenderanno mai più, te lo prometto, io...io te lo prometto, Niji, te lo giuro>> il suo petto si muove velocemente e alzo lo sguardo, vedendo che anche lui ha gli occhi lucidi. <<Grazie per aver avuto fiducia in me, ti ho sentito quando hai parlato, e grazie per essere qui adesso>> la sua mano si appoggia alla mia guancia e il pollice mi asciuga le lacrime, non ho mai visto Bakugo così.

<<Tu perché stai... >>

<<miao>>

La mia testa scatta dietro Bakugo e vedo un gattino sul mio letto, spalanco gli occhi non capendo da dove sia apparso. <<Da dove->>

<<L'ho preso la mattina della licenza, lo aspettavo dal giorno dopo che mi hai regalato i tappi...non ho avuto l'occasione di dartelo e- perché stai piangendo di nuovo? Ti piacevano i gatti no? >> gli sorrido sgattaiolando verso il letto e appoggio il mento sul bordo, guardando il gattino. <<Infatti...e non me l'aspettavo, come si chiama? >>

<<Non gli ho dato un nome, pensavo dovessi essere tu a farlo>> prendo il piccolino in braccio e mi giro verso Bakugo, sorridendo. << Hai proprio la faccia da Niji, tu, vero? Vero? >> strofino il naso con il suo e vedo che il biondo arrossisce. <<Niji? >>

<<Beh, lui è il mio gatto, ma mi testato regalato da te, come il nomignolo, dato da te a me, sono il tuo arcobaleno>> lo vedo sbuffare e cerca di evitare il mio sguardo osservando la mia stanza. <<Non fare finta di non averlo detto, ci tieni a me molto più di quanto tu voglia ammettere, e lo sai>>

<<Non ti dare troppe arie, era solo un discorso per...perché ci tengo un pò a te>> si siede a gambe incrociate e si tratta la nuca provando a nascondere il Rossore sulle sue guance.

<<Un pò più di un pò>> gli sorrido accarezzando Niji, che adesso è in braccio a me che stende le zampette sciogliendomi il cuore. <<Shoto...lui mi ha detto che venivi in camera mia ogni sera da quando mi hanno rapita, e che eri abbastanza irrascibile>>

<<Quel bastardo ibrido->>

<<Anch'io ho pensato a voi, e a te, eravate la mia ancora per non impazzire, sai loro...mi tenevano sempre nel mio vuoto mentre Dabi controllava le mie azioni, ero sempre sola, e al buio, l'unica cosa che mi comfortava era pensare a com'era la mia vita prima di tutto quello, ai momenti con voi, mi avete salvato ancora prima di riportarmi a casa>>

<<Beh, sono tantissime cose da elaborare...io non- non sono bravo con i sentimenti, e di solito scappo quindi mi sa che andrò a dormire->> si alza da per terra ma mi muovo instintivamente prendendogli il braccio per fermarlo. <<Aspetta>>

Lui si gira guardando la mia presa e la lascio subito, vergognandomi del gesto. <<Scusa->>

<<Vuoi->>

<<Che resti con me? Ti prego...io non voglio rimanere da sola, di nuovo, e poi...tanto sei abituato al mio letto eh? >> lui ride affranto guardando per terra, poi di nuovo me. <<Mi avevi quasi convinto facendomi pena, ma se decidi di prendermi in giro->>

<<Bakugo, ti prego>>

<<Vado a farmi una doccia e poi vengo, ok? Non voglio rischiare di sudare e far saltare in aria la tua stanza>> gli sorrido e lui esce dalla mia stanza chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi seduta per terra con Niji.

<<Anch'io dovrei farmi una doccia, no? Non vogliamo spaventarlo puzzando di ospedale, eh Niji? E poi domani andremo a prenderti tutto il necessario per vivere qui con me e qualche volta Bakugo, ti lascerò andare da Lui quando vuoi, va bene? Certo che va bene, dai stai qui buono>> lo Poggio sul mio cuscino e prendo dei vestiti puliti, andando nel mio bagno e facendomi una doccia veloce e bollente dove mi strofino la pelle come se potessi togliermi di dosso queste due settimane.

Mi sento sporca, dentro e fuori, e vedere anche le punte delle mie dita ancora un pò nere non aiuta di certo la causa, anzi, mi fa rabbrividire.

O forse a farmi rabbrividire è l'aria fresca del bagno quando esco dalla doccia, costringedomi a vestirmi velocemente per tornare da Niji.

Ma con Niji c'è anche Bakugo, già sotto le coperte e mezzo addormentato...ovviamente, lui è quello che va a letto più presto di tutti gli altri in questo dormitorio, non è fatto per la vita notturna.

Accendo la lampada fioca sul comodino e vado a spegnere la luce della stanza, lasciando uno Stato di semi ombra al punto giusto, poi salgo sul letto dalla parte del muro, la mia preferita, e mi rannicchio contro la schiena del biondo sentendomi così protetta da entrambi i lati...dietro il muro della stanza e davanti con la fronte appoggiata alla sua schiena.

E per la prima volta in due settimane, riuscirò davvero a dormire, senza ansie, paure, freddo o fame.

E mi sento davvero a casa.

𝘿𝙊𝙇𝙇⁴ || 𝖻𝖺𝗄𝗎𝗀𝗈 𝗄𝖺𝗍𝗌𝗎𝗄𝗂Où les histoires vivent. Découvrez maintenant