XXI

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< come mai così contenta? > mi chiese Thor notando che stavo saltellando da una parte all'altra,
< come è stato prendere la pioggia per tutta la sera, per poi venire a rompermi le palle mentre dormivo? > sbuffò Elizabeth entrando in salone,
< in che senso > chiese Steve con voce acuta; io lanciai una guardata a Elizabeth in segno di pietà ricevendo un bellissimo dito medio di rimando,
< la qui presente ieri si è alzata ed è andata a vedere l'alba > alzò gli occhi prendendo una tazza di latte e i cereali;

fortunatamente non sapeva granché.

< cambiamo discorso, DOV'È EMERALD? > uno dei pensieri che non mi fece dormire fu proprio lui,
perché non era alla torre?.
Tony e Steve si lanciarono un'occhiata e lentamente si avvicinarono a me,
< siediti Daph >
< Steve.... no .... ti prego > iniziarono a passarmi per la mente gli scenari più brutti,
< hey no tranquilla, Emerald.. è in Wakanda, appena vuoi andiamo a prenderlo ok? > mi pronunciò un sorriso,
< e perché quelle facce serie? >
< non sta bene, è in una specie di coma, ha solo bisogno di te > cercò di rassicurarmi Tony,
< hai ancora gli incubi? > si avvicinò Bucky,
riflettei un po'

< No >

risposi secca.
Mi congedai andando a prendere uno dei tramezzini al burro d' arachidi di Natasha,
< Daphne Hill, molla subito quel panino > mi gridò Natasha uscendo dal bagno,
senza pensarci due volte diedi un morso gigante a quella delizia, notando gli occhi di Nat puntati su di me,

< sei morta >
.
Non sembrava scherzare quindi iniziai a correre con in mano il panino, ogni volta che mi voltavo lei era sempre più vicina, guardai di nuovo in avanti e andai a sbattere contro un petto muscoloso,
< cavolo stai atte- > mi accarezai la testa e quando alzai lo sguardo mi trovai davanti a Loki,
< visto? quando avrai bisogno io ci sarò > disse sorridendo, porgendomi una mano,
< come... dove ... che cazzo? > ero un uno strano posto, sembrava un hotel lussuoso, tutto decorato con motivi acquatici,
< sempre molto delicata > rise lui,
< Loki che cazzo succede? ..... no... il mio panino > piagnucolai vedendolo spiaccicato a terra.
< siamo alle Hawaii cara >
< Hawaii? >
< vero, tu non conosci niente.... vabbe ci faremo una vacanzina > mi disse tirandomi per un polso,
< Loki, aspetta... che sta succedendo? >
lui non mi rispose, prese uno strano cappello di paglia e me lo mise sul capo, mi face volteggiare e mi lanciò un completo camicietta e pantaloncini colorati,
< cambiati e lo scoprirai > disse chiudendosi la porta alle spalle.
Rimasi un po' scioccata, immobile a fissare il vuoto, poi mi cambiai e uscii,
erano vestiti comodi, una camicetta a mezze maniche larga colorata con motivi rossi, arancioni e gialli e dei pantaloncini dello stesso colore, sempre larghi, misi poi il paio di occhiali da sole poggliati sul mobile e il cappello di paglia e, con le mie pantofoline nere marchio Stark Industries, uscii dal bagno.
< stai benissimo, vieni > mi prese per il braccio e uscimmo dalla stanza, era come un'enorme capanna con più di cento stanze, con piscina personale e bar al centro, Loki aveva dei vestiti insoliti, un completo uguale al mio ma con motivi verdi, cavolo era fantastico.
< Loki ma perché tutta questa
fretta? > mi liberai dalla sua presa,
< ora spiegami che succede > incrociai le braccia al petto,
lui sbuffò, mi alzò il mento e fece incrociare i nostri occhi,
< non ha importanza > mi sussurò,
< si invece, Loki ti rendi conto che neanche dieci minuti fa ero alla torre e ora mi ritrovo sull'isola di Lilo e Stitch? >
< hai visto il film? >
< Loki non cabiare discorso > mi allontanai infastidita.
Lui tornò serio, e si sedette su una delle poltrone, passandosi nervosamente le mani tra i capelli; mi avvicinai lentamente, lo sguardo guardava in basso, quindi mi chinai davanti a lui,
< Loki .... che succede? >

Alzò lentamente lo sguardo, I suoi occhi lucidi e le guancie rosse,
< ho fatto cose orribili, sono un mostro......> tornò ad avere un espressione normale senza emozioni, si alzò in piedi
< sai.. è colpa tua... ora puoi pure andartene, sei inutile in questo momento... > disse con voce bassa quasi disgustato, mi diede le spalle e fece apparire dalle sue mani il tesseract.

stars shine in the darkness too Where stories live. Discover now