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Mi risvegliai in infermeria, a fianco a me c'era Loki steso su un lettino e in piedi a fianco al lettino di Wanda, Visione. Mi alzai di colpo dal letto e corsi in bagno, vomitai per dieci lunghi minuti; quando la sensazione di nausea finalmente finì aprii la porta trovandomi davanti Natasha con le braccia incrociate al petto e Thor a fianco al letto del fratello, che non mostrava segni di vita.
< Daph tutto bene? > Mi chiese Nat preoccupata,
< Loki! > gridai appena lo vidi, sembrava morto,
< cosa ho fatto....> bisbigliai con le lacrime che mi rigavano il pallido viso,
< Daph non è colpa tua > disse Thor massagiandomi la spalla.
< Wanda, Visione... come state? > loro fortunatamente erano svegli, Wanda aveva due gessi, uno sul braccio destro e uno sulla gamba, anche essa destra, mentre Visione sembrava non aver subito danni permanenti;
< tranquilla Daph noi stiamo
bene > mi rispose dolcemente Visione, e Wanda mi sorrise.
Mi girai di nuovo verso Loki, sperando fosse solo un brutto sogno, ma non lo era;
< è morto? > chiesi senza voce e con gli occhi chiusi per paura della risposta,
< per ora no Daph, ma lo potrebbe essere se non si sveglia > mi rispose Tony entrando insieme a Bruce nella camera,
< in che senso potrebbe morire > strinsi la mano fredda di Loki e il mio corpo cominciò a tremare,
< quando ha cercato di prenderti, una parte di quella sostanza nera è entrata dentro il suo corpo e gli sta assorbendo la sua forza vitale....> Bruce decise di non dirmi tutto, notando la mia fragilità in quel momento.
Le lacrime si fermarono e gli occhi divennero neri, tutti si allontanaro ma riuscì per la prima volta a controllarlo, non volevo perdere altre persone; quando il nero sparì, al posto del mio azzurro naturale, gli occhi si riempirono di fiamme verdi senza che mi trasformassi, non era mai successo.
< Tony, Bruce e Steve.... sono pronta, facciamo questi test >;
senza fiatare i tre mi portarono al laboratorio dell' undicesimo piano,
e iniziammo a parlare,

< Daph puoi chiamare Emerald? ci serve anche lui > mi chiese Bruce,
io ubbedii e Emerald arrivò subito;
< Emerald ha bisogno di te per trasformarsi o fare qualsiasi cosa? > mi chese Tony portandolo in un altra stanza,
< No, gli puoi chiedere ciò che vuoi, la farà solo se ne ha voglia >

< Daph, posso prendere un po' del tuo sangue? > chiese dolcemente Bruce, io annuii e allungai il braccio;
mentre guardavo il mio sague entrare dentro una boccetta, Steve iniziò a parlarmi,
< hai idea di cosa ti possa far uscire quella cosa? e perché hai avuto quella sensazione di vertigini? quando ti sei lanciata dal jet sembravi divertita >
< si... succede quando ho paura e non lo so ma credo che quella cosa mi stia alterando i sensi, da quando è successo per la prima vota mi sono accorta di star cambiando >
< paura di cosa Daph? >
< paura di rimanere sola di nuovo e di perdere le persone a cui tengo, ecco perché non mi affeziono a nessuno > sbottai, quella fu la prima volta che mi aprii con qualcuno.
Steve si sedette accanto a me e mi abbraciò,
< Daph, è una promessa, non resterai più sola te lo prometto > mi sussurò all'orecchio Steve, una scarica di brividi mi percorse fino al midollo spinale e i miei occhi tornarono azzurri ghiaccio; Bruce se ne accorse e mi sorrise.

Iniziai a sfogare tutte le mie preoccupazioni per Loki con Steve, che ascoltò in silenzio per tutto il tempo, mentre Bruce " giocava " con il mio sangue e scriveva degli appunti su di un foglio.
La nostra attenzione si spostò immediatamente a Stark, quando lo sentimmo gridare dalla stanza affianco, ci fiondammo immediatamente da lui trovandolo, con in mano una pallina, all'angolo della stanza e Emerald trasformato in un fuoco enorme verde;

< EMERALD > gridai, ma non mi notò nemmeno,
< Tony che è successo > chiese Steve cercando, senza molti risultati, di avvicinarsi,
< ho lanciato la pallina e per sbaglio l'ho colpito e ora cerca di uccidermi > gridò chinandosi a terra, ormai a pochi centimetri dal grande fuoco verde.
Io, Steve e Bruce ci guardammo e iniziammo a ridere, mentre Tony non faceva altro che gridarci contro.

< è suscettibile per queste cose > dissi ridendo, ma lui non ne sembrava per niente contento,
il fuoco si avvicinò sempre di più al povero Tony e poi ne uscì da esso Emerald che gli morse il naso,
< Aia > disse per poi ridere istericamente e cercando di liberarsi da Emerald;
< ok dopo questo fantastico teatrino direi di andare a prendere un bel gelato, che ne dici Daph? > disse Steve dandomi una pacca sulla spalla e io annuii sorridendo.

Uscimmo dalla torre, eravamo solo io e Steve;
mi prese un gelato e poi mi fece fare una corsa per vedere chi era più veloce tra i due;
< a sinistra > continuava a dire ogni volta che mi superava,
< a sinistra > continuò ancora,
dopo la quinta volta qualcosa dentro di me cambiò; fui invasa da una scarica di adrenalina che mi fece accellerare e superare Steve; senza rendermene conto, avevo fatto cinque giri in più di Rogers, che rimase a bocca aperta,
< wow > disse ancora con il fiatone,
< che c'è Steve .. troppo vecchio? > dissi con aria di sfida,
lui alzò un angolo della bocca, fece uno scatto verso di me e mi scaraventò a terra. Rimanemmo stesi sulla soffice erba per dieci minuti, uno a fianco all'altro e non facevamo altro che ridere; ci rialzammo, ormai esaiusti e ci dirigemmo verso la torre.

Durante la strada ci sentimmo osservati da strani individui vestiti di nero;
< Daph alza il passo....ci seguono > disse sottovoce Steve,
< da chi? > chiesi iniziando a correre,
< L' hydra > disse per poi spingermi da dietro;
una macchina nera con i vetri oscurati ci stava alle strette e io non capivo niente.
Sentì urla, spari e Steve che mi gridava qualcosa, non riuscì a sentire niente, avevo come le orecchie ovattate e Steve era sopra di me,
mi alzò prendendomi in braccio e iniziò a correre lontano da li, la mia vista era offuscata e improvvisamente riacquistai l'udito e sentì un forte dolore all'addome, chiusi gli occhi e sentì tutti i muscoli irrigidirsi e la presa di Steve farsi più salda sul mio corpo.

Riaprii gli occhi ma non ero nell' Avengers tower e neanche in una stanza, mi guardai l'addome ma non trovai nulla e il dolore era sparito, alzai lo sguardo e rimasi pietrificata nel vedere che intorno a me non c'era niente; c'era solo il vuoto, il nulla.
Sotto i miei piedi, si muoveva dell'erba scura, quasi nera, sembrava mossa dal vento, ma non vi era neanche un leggero fruscio. Sentii una voce dietro di me, una voce familiare, mi girai di scatto e mi trovai davanti a una figura, era trasparente e bianca come il latte, con sembianze femminili.
La figura si avvicinò e mi tocco la fronte; i miei occhi si spalancarono e mi ritrovai in un altro posto,
la mia città natale... Knockma Hill.
Potevo sentire il rumore delle foglie che danzavano accompagnate dal vento, animali magici mai visti, il rumore dei fiumi e dei laghi, tutte sensazioni a me negate per anni; mi sentivo libera, a casa, mi girai verso la figura notando che stava acquistando volume e forme, si tolse il velo dal capo e ne rivelò il viso di mia madre; dai miei occhi scesero lacrime e il mio corpo la avvolse in un abbraccio ormai dimenticato.
Mia madre si allontanò da me e dopo un sorriso malinconico, mi toccò di nuovo la testa; questa vota mi ritrovai davanti a un pozzo, mi guardai in torno e vidi solo morte e rovina, e davanti a me una ragazza che correva con in braccio una banbina.
Adagiò la bimba al centro di un cerchio di pietre, pronunciò una cantilena e dopo una folata di vento la bimba fu avvolta da un fascio nero. La donna iniziò a sgretolarsi, fino a dissolversi; si sentivano grida e pianti provenire dal bozzo nero che ricopriva la bambina, come tante anime dannate che bramavano di libertà. Thanos arrivò e assistette alla scena, la bambina perse i sensi, iniziò a fluttuare e scomparì all'interno del pozzo.
< Noo > gridò Thanos coscente di ciò che era successo;
il titano se ne andò infuriato passandomi attraverso, ero come un fantasma, mi guardai addosso notando che piano piano stavo sparendo, guardai per l'ultima volta mia madre e prima di chiedere gli occhi sentii un dolce " ti voglio bene ".

Non ci misi molto a capire che quella bambina ero io e che quella era la mia storia....

stars shine in the darkness too Where stories live. Discover now