VI

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Guardai l'ora, erano circa le tre di notte e a differenza di Emerald, che dormiva beatamente, io non scivo ancora a prendere sonno, mi giravo e rigiravo nel letto, ma niente, pensavo solo alla disperazione negli occhi di Loki che mi chiedevano aiuto.
Presi coraggio e mi alzai da quel caldo e comodo letto, misi le pantofole verdi che mi aveva regalato Stark e, dopo aver preso il biglietto con tutte le stanze, mi avviai verso l'ascensore cercando di fare meno rumore possibile. Arrivata all'ascensore digitai il numero 9, sul bigliettino cera scritto non entrare, ma con il mio caratterino non lo lessi nemmeno; misi la password e arrivai al piano delle celle.
Era tutto buio, un corridoio nero e in fondo si intravedeva una luce, andai verso di essa trovando una cella molto luminosa, con divani verdi, libri e un letto bianco, a terra stava un ragazzo sofferente con il viso rigato di lacrime, Loki.
Il ragazzo inizialmente non mi notò nemmeno, aveva lo sguardo vuoto, gli occhi rossi per la stanchezza e sangue sulle nocche; provai ad aprire la cella, ma sfortunatamente la password non era password, c'era però una piccola fessura per passare il cibo; tornai all'ascensore e digitai questa volta il piano 30, arrivando così in cucina dove erano rimasti degli avanzi di pizza. Tornai da Loki con il piatto riscaldato e lo feci passare dalla fessura, il dio non si mosse e nessuno di noi fiatava. Mi sedetti con la schiena appoggiata alla parete luminosa che lo teneva all'interno della stanza,
< Hey .... devi mangiare > dissi con voce sottile, quasi sussurrando, ma non ricevetti risposta. Riguardai gli occhi di Loki, non erano occhi cattivi, vedevo solo tristezza e solitudine che si stavano tramutando in pazzia; una vocina dentro la mia testa mi disse di aiutarlo e senza pensarci due volte la ascoltai; mi alzai in piedi e usando tutta l'energia, che avevo accumulato riposando, mi concentrai sulla pulsantiera che controllava la cella, il mal di testa stava iniziando a salire, ma la mia forza di volontà era più forte; finalmente la porta si aprì, ma Loki non si mosse neanche di un centimetro,
< No > finalmente parlò,
< ti prego lasciami solo, non ti meriti di stare in un posto del genere > mi sussurò, mentre una lacrima gli scendeva lentamente lungo la guancia; non gli risposi nemmeno, mi sedetti affianco a lui e appogiai la testa sulla sua spalla; anche se non curato, con il sangue sulle mani e le occhiaie di un morto, rimaneva sempre un dio bello, affascinante e profumato. Finalmente presi sonno tra le braccia di Loki, o meglio, sulla spalla di Loki, il dio rimase immobile a fissare il vuoto per tutto il tempo, era come se mi ignorasse; anche se eravamo sul pavimento, riuscì a dormire tutta la restante notte, mentre Loki credo che abbia dormito si e no due ore.
Mi svegliai di colpo tra grida,battibecchi e Thor che mi scuoteva per farmi alzare; non ero più sul pavimento ma bensì sul bianco letto della cella,probabilmente mi ci avrà messa Loki,
< COSA C'È DI DIFFICILE NEL LEGGERE N-O-N E-N-T-R-A-R-E!? > mi gridò contro Tony mettendomi il biglietto davanti alla faccia.
< l'ho letto idiota, ma non riuscivo a dormire > risposi con la voce ancora di sonno,
< poteva farti del male Daphne > mi disse Bucky arrabbiato,
< si certo > dissi ironica,
< hai i poteri molto deboli da quando è successo quella cosa degli occhi neri, potevi essere davvero in pericolo > mi disse Wanda aiutandomi ad alzarmi,
< mm certo ... dov'è Loki? > chiesi accorgemdomi che non c'era,
< ce lo siamo trovati in cucina, è stato lui a dirci dov'eri, ora è con Nat e
Steve in salone > disse Thor,
< Avete pure il coraggio di dirmi di stare attenta con lui...... potrà fare di tutto per farvi cambiare idea ma voi lo tratterete sempre come un cattivo > iniziai a gridare,
< perché lo difendi adesso... > chiese Bucky,
< perché non dovrei scusa ?!> lo aggredì e lui se ne andò senza dire più niente;
< io me ne vado > dissi alzandomi,
< No prima dobbiamo parlare > mi fermò Clint,
< cosa vi dovrei dire?.. sentiamo... >
< perché lo stai difendendo così? ti è entrato nella mente? >
< voi siete pazzi......comunque uno NO non mi è entrato nella testa e due, l'unica cosa che dirò è, Loki NON È IL CATTIVO PUNTO. > dissi acida dirigendomi a passo svelto verso l'ascensore.
Appena arrivai in salone trovai Loki seduto per terra immobile e Nat e Stive che lo tenevano d'occhio,
< hei Loki, come va > dissi inclinando la testa, ma non ricevetti risposta; arrivò poi Thor,
< Daph hai ragione >, andò verso il fratello e lo fece mettere in piedi,
< fratello, ti diamo una possibilità, comportati bene.... almeno decentemente, per una settimana e diventerai un Avengers >, a queste parole tutti sgranarono gli occhi,
< Thor non esagerare > gli disse Steve,
< se non rispetterà il patto lo spedirò in uno di quei carceri per super cattivi, ok? > li pregò Thor; erano tutti un po scettici ma alla fine accetarono, la faccia di Loki accennò un piccolo sorrisetto e con lo sguardo mi ringraziò.
< dove è Bucky > chiese Steve non trovando l'amico,
< credo sia colpa mia vado a
cercarlo > dissi, lasciando Loki a sorbire tutte le raccomandazioni e le minacce degli Avengers,sentì molte volte il mio nome ma lasciai perdere, mi stavo abituando alla iperprotettività di quei tipi. Decisi di incominciare a guardare nelle stanze, credo che alle undici di mattina sia l'unico posto più probabile in cui andare; iniziai a cercare la porta di Bucky e finalmente la trovai; andava tutto bene, troppo bene, ma poi la sfiga mi colpì di nuovo..... aprì la porta di Bucky, senza bussare e lo trovai nell'esatto momento in cui usciva dalla doccia. Non mi buttai dal palazzo solo perché ebbi la fortuna di trovarlo non del tutto nudo, aveva un asciugamano azzurro avvolto alla vita ma per il resto era tutto scoperto; i capelli erano bagnati e i muscoli di ogni centimetro del suo corpo brillavano di luce propria, rimasi immobile a fissarlo per qualche minuto, ero come ipnotizzata,
< DAPHNE ! > mi gridò appena mi vide, risvegliandomi da quel coma,
< Bucky... SCUSA > mi coprii gli occhi e chiusi la porta alle mie spalle; ormai ho perso il conto di tutte le figure di merda che sto facendo qui dentro. Aspettai fuori pochi minuti poi Bucky mi chiamò,
< ora puoi entrere >
< sei vestito? > chiesi ridendo,
< forse.. >
< ok allora non entro >
< dai sto scherzando vieni >,
entrai nella stanza, e si era vestito,
< dimmi tutto bellezza > mi disse sedendosi sul letto,
< niente volevo solo sapere se eri ancora arrabbiato con me per quella cosa di Loki > risposi sedendomi affianco a lui,
< nha tranquilla, mi ero solo preoccupato,..... è pronto? ho una fame...> disse alzandosi,
< si, quasi, stanno cucinando un Polpatone >
< polpa che ? > mi chiese avviandosi verso la porta,
< polpatone >, risposi ovvia,
< polpettone? > chiese ridendo,
< si vabbe quella cosa li > mi alzai sbuffando e uscii dalla stanza.
Arrivammo in cucina e trovammo tutti gli avengers seduti al tavolo,
Loki era a capo tavola con affianco Thor e Stark, porello lo volevano tenere d'occhio pure quando mangiava hahah, mi sedetti affianco a Bucky, pochi posti lontano da Thor; qualche minuto dopo arrivò Wanda con il polpettone e Visione da dietro con delle patate la forno, era tutto così estremamente buono.

stars shine in the darkness too Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora