XIV

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Dove... dove sono?
PERCHÉ HO I VESTITI DI LOKI?
CAZZO.

Si, mi svegliai esattamente così, nella stanza di qualcun'altro, con dei ricordi postsbronza molto confusi.
Decisi di andare in salone sperando di dimenticare cosa avessi detto la sera prima, e capire cosa avessi fatto; si in quel senso, volevo capire perché ero mezza nuda nel letto di Loki e perché indossavo i suoi vestiti.

< buongiorno fiorellino > dissero tutti in coro senza alzarsi dal divano,
< come mai tutti qui? > chiesi cercando di non far notare il mio imbarazzo,
< dobbiamo parlare > disse serio Bucky senza degnarmi di uno sguardo,
< falla mangiare prima > disse Natasha alzandosi e porgendomi un pezzo di pizza,
< la pizza a colazione? > chiesi addentando la fetta,
< Daph sono le quattro di
pomeriggio > ridacchiò Clint,
< ah > dissi prendendo un bicchiere d'acqua.

Loki mi si avvicinò e ,dopo aver fatto un cenno agli Avengers, mi prese per il polso e mi portò nell'ascensore,
< ma fammi finire la pizza almeno > piagnucolai,
< No. > mi rispose secco Loki.
Mi spinse dentro camera sua e chiuse la porta,
< Loki...> dissi confusa,
< Daph.. ti va di parlare? > la sua voce era diversa, più calma, più dolce, si sedette a fianco a me, sul morbido letto e mi strinse le mani;
< Loki.... che è successo ieri? > chiesi liberandomi dalla sua presa,
< cosa pensi sia successo? >,
avvampii e cominciai a diventare tutta rossa, poi lo vidi ridere,
< che cazzo ridi >, mi sentivo violata e impotente, sensazione che odio,
< hey sto scherzando calmati, eri ubriaca fradicia e volevi dormire, allora ti sei spogliata davanti a me, e io ti ho messo una maglietta e sono andato a dormire sul divano; a proposito hai ragione è davvero scomodo >
< mi sono..SPOGLIATA DAVANTI A TE!!? >
< si... ma non ho visto niente, giuro... tranne il tuo reggiseno che ora sta sulla mia sedia >
diventai un pomodoro incandescente, ma mi sfuggii un sorrisetto felice, il gesto di Loki era stato molto carino e dolce, quasi non da lui.
< ma non era di questo che volevo porlare > tornò serio, quel ragazzo è davvero lunatico,
< e di cosa allora? > inclinai la testa
< di quello che hai detto.... Daph tu non sei inutile >.

Odio parlare dei miei sentimenti e quando qualcuno mi mette alle strette mi innervosisco talmente tanto che non riesco a controllare la rabbia.

Non risposi a Loki mi limitai ad uscire in silenzio dalla stanza;
camminai a testa bassa per tutto il corridoio, sbattendo, senza accorgermene, contro di Loki,
< Loki?!... come hai fatto >
< sono il dio dell'inganno cara >
< non mi interessa, sparisci >
< No >
< si >
con i miei poteri lo scaraventai dietro di me e allungai il passo verso l'ascensore.
Sentii qualcuno bloccarmi i polsi e tirarmeli in dietro, Loki mi fece volteggiare e poi mi tirò per i fianchi verso di lui.
< Loki che fai?! > mi scappò un sorriso,
< non puoi andartene senza il tuo regalo > disse regalandomi uno dei suoi migliori sorrisi provocatori,
< regalo? > sorrisi come una bambina,
< vieni l'ho lasciato in camera tua >
mi prese la mano e mi condusse nella camera, sul letto era posizionato un adorabile pulcinoLoki, sorrisi e arriciai il naso e senza pensarci due volte lo abbracciai.
Mi staccai immediatamente dal dio quando sentii sbattere la porta,
< Daph, vieni > disse autoritario Bucky, era strano, arrabbiato, ma non capivo perché; presi il peluche in mano, chiamai a seguirmi con un cenno della mano Loki e seguimmo Bucky nell'ascensore.
< Emerald > gridai appena vidi il piccoletto saltarmi contro e lo riempii di coccole, l'alcol aveva fatto il suo effetto, non vedevo più i flesh di loro morti;
Steve mi indicò una poltrona dove sedermi, poi tutti si misero attorno a me e iniziarono a farmi domande, mi dissero subito che sapevano di Murmur, delle mie visioni e di tutte le mie paranoie; stetti tutto il tempo in silenzio con lo sguardo sui miei piedi con gli occhi che bruciavono per le lacrime che cercavano di uscire. Alzai lo sguardo quando sentii la voce di Bucky parlarmi dolcemente nell'orecchio,
< scusate > sussurai stringendo tra le mani il mio pantalone,
tutti si unirono in un enorme e caldo abbraccio attorno a me facendomi uscire una risata imbarazzata e felice; Bucky andò a prendere poi una delle sue bottiglie e la vesò in tutti i bicchieri tranne per due persone, me e Visione,
< hey e io? > feci il broncio,
< ne hai già bevuto troppo bimba >
Loki lo squadrò ma Buck non ci fece molto caso, si avvicinò a me e mi porse un semplice bicchiere d'acqua,
<A DAPH E ALLE SUE PARANOIE> gridò Tony portando in alto il bicchiere e tutti noi brindammo.
La serata passo tranquilla, ci guardammo un film scelto da me, ma sentivo come se durante tutta la sera cercavano di tenermi lontana da Loki e Bucky, ma non ci feci molto caso all'inizio; finito il film Tony si mise davanti a tutti noi, mi prese per mano portandomi a fianco a lui e annunciò la notizia della festa, rimasi leggermente scossa all'inizio, ma poi la presi bene, in fondo sarei entrata negli avengers, avrei festeggiato e mi sarei finalmente sentita parte di una famiglia, con uno scopo nella vita.

La festa era programmta esattamente dopo una settimana, precisamente di sabato; nei giorni prima della festa non successe granché, Emerald era tornato a stare con me, gli incubi erano spariti e tutto sembrava andare bene, mi ero molto allontanata da Loki e Bucky, le mie giornate le passavo sempre in compagnia delle ragazze, di Steve e di Peter, quelle poche volte che veniva.
La sera prima della festa andai a fare uno dei miei spuntini di mezzanotte, ma a mia grande sorpresa trovai Loki,
< ma come è possibile che la sera ti trovi sempre e solo in cucina!? > dissi sorpassandolo e prendendo dal frigo il latte,
< potrei farti la stessa domanda a te cara >
io non risposi, gli avrei voluto chiedere perché si fosse allontanato da me e che mi macava ma il mio orgoglio mi zittii,
< mi sei mancata...> fece lui il primo passo, letteralmente, me lo trovai dietro di me a toccarmi la schiena con le sue grandi e calde mani; mi girai di scatto con la tazza piena di latte vesandola tutta sulla sua maglietta, iniziai a ridere e ad allontanarmi per paura di una contromossa, ma non fui abbastanza veloce, Loki fradicio e puzzolente mi versò addosso tutto il restante latte.
Stranamente non mi arrabiai, iniziammo a ridere come dei pazzi, inzuppati e con un odore simile al vomito addosso, non ci accorgemmo del tono di voce, anzi delle risate troppo forti e svegliammo tutti gli avengers che corsero a controllare.
< che sta succedendo > gridò Clint con il suo adorato pigiama a forma di orsetto,
< che diavolo avete combinato > gridò Natasha notando tutto il latte per terra,
Thor, Tony e Steve non fecero altro che ridere, soprattutto Thor nel vedere il fratello ridotto in quello stato.
Ci congedarono immediatamente appena sentirono la puzza di vomito provenire da noi, corsi assieme a Loki nelle nostre rispettive camere a farci una lunga doccia mentre gli altri pulirono il nostro casino aiutati dalla magia di Wanda.
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Una voce familiare mi svegliò, Bucky era affianco a me che mi accarezzava I capelli,
< Bucky... che cazzo fai, voglio
dormire > gli gridai contro senza neanche aprire gli occhi,
< piccola devi prepararti per la festa > sussurò
< ma è sta sera mica mi devo preparare dalla mattina > mugolai ancora con la voce di sonno,
< Daph.... è pomeriggio > rise;
io sgranai gli occhi, diedi il buongiorno a Bucky e mi chiusi in bagno.
Decisi di mettere un lungo abito verde scuro con qualche sfumatura nera, con dei richiami in oro, maniche a sbuffo e delle lunghe calze nere che si univano a degli stivaletti neri che mi avvolgevano le caviglie.

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