Capitolo 3

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Era passata una settimana ed era sabato di nuovo. Louis passò tutta la settimana pensando ad Harry, non riusciva a toglierselo dalla testa. Quando andò all'agenzia per un altro set fotografico il Mercoledì, non poteva fare pipì senza pensare a quando aveva incontrato Harry nei bagni.

Erano le 3 del pomeriggio ed Harry era rannicchiato nel letto guardando dei film quando il suo telefono squillò. Numero sconosciuto. 

"Ciaoooo!" disse sonoramente prima di mettersi in bocca una grossa quantità di popcorn. "Ci ho provato Harry, davvero ci ho provato." disse una voce familiare, Harry quasi si strozzò. "Louis?" disse deglutendo. "Si" disse Louis. "Posso vederti?". Harry ci pensò per un minuto. Non era riuscito nemmeno lui a togliersi Louis dalla testa e ad essere onesti, era davvero felice della sua telefonata."

"Si, certamente. Ricordi ancora il mio indirizzo o-" "Già sono fuori" disse Louis interrompendo Harry, facendo spalancare gli occhi di quest'ultimo e facendolo arrossire. "O-ok" disse Harry prima di aggiustarsi i capelli e correre giù dalle scale verso la porta. La aprì e Louis era lì. Un enorme sorriso gli comparve sul viso quando vide Harry. Indossava degli skinny jeans e una giacca bianca tutta abbottonata. "Ti vesti sempre così formale?" disse Harry abbassando lo sguardo imbarazzato perchè lui indossava solamente una tuta, era restato a letto tutto il giorno e i suoi capelli erano in totale disordine. 

"Si, sempre." disse Louis afferrando il mento di Harry alzandogli il viso. "Sei così bello." disse guardando negli occhi il ragazzo dagli occhi verdi. "Grazie" arrossì. "Tua madre è a casa?" disse Louis guardando all'interno della casa. "Vivo con entrambi i miei genitori e non saranno a casa prima di tarda notte. Vuoi entrare?" chiese timidamente. "Solo se non ti disturbo, ho bisogno di parlarti." disse Louis grattandosi la nuca. "Non disturbi, entra pure Lou" disse guidando l'altro ragazzo verso la sua camera. Louis sorrise al nomignolo datogli dal riccio e lo seguì. Quando raggiunsero la camera Louis si guardò attorno, era davvero carina: le pareti di un color crema, alcuni poster, una scrivania, una sedia, una tv attaccata al muro, una libreria, un armadio; semplicemente una stanza di un tipico ragazzo adolescente.

"Scusa per il casino." disse Harry. Louis lo guardò e non potè evitare di sorridere. In effetti c'era un gran casino di film e cuscini sul letto del ragazzo, ma Louis decise di non prestarci attenzione. "Mi stavo rilassando guardando dei film." "Allora scusa per averti interrotto" entrambi risero. "Bene, fa come se fossi a casa tua. Puoi toglierti le scarpe e la giacca così puoi metterti sul mio letto" disse Harry con un tenero sorriso. Louis sorrise e fece ciò che gli consigliò il ragazzo. Harry chiuse la porta e quando si girò trovò Louis seduto sul letto con la schienza contro la testiera, la testa bassa a fissare le sue dita. Si sedette accanto a lui e Louis alzò lo sguardo.

"Volevo parlarti, Harry." "Okay allora, inizia" disse Harry sorridendo. "Mi dispiace davvero tanto per ciò che è successo l'altra notte. Effettivamente pensavo fossi stato furioso." Harry stava per rispondergli quando Louis lo fermò. "No, aspetto...fammi finire, ok?" Harry annuì. "Quando ti ho visto per la prima volta mi sono subito sentito attratto da te. Sei così bello e adorabile" Harry arrossì e Louis sorrise accarezzandogli la guancia prima di continuare. "Come sai, ero sviato dalla tua età e le mie intenzioni erano di provare ad avere un'opportunità con te. Quando ti ho portato al club mi aspettavo di ballare con te, magari baciarci e passare la notte insieme, e ovviamente un secondo appuntamento. Quando poi mi hai detto la tua età mi sono sentito strano, come un pedofilo. Però dopo che ho visto come quell'uomo ti aveva trattato e dopo questa settimana, i miei pensieri sono cambiati. Non sono un pedofilo, non hai mica 5 anni!" ridacchiò e come lui anche Harry. "Non ho mai voluto ferirti o forzarti a fare qualcosa che non volevi. Ho passato questa settimana pensandoti ogni giorno e non so nemmeno il perchè. Sono quì per chiederti scusa, per dirti che non m'importa più della tua età e voglio chiederti di darmi un'altra possibilità." Louis finì il suo discorso con un sospiro, come se si fosse tolto un enorme peso dalle spalle. Harry, dal verso suo, era estremamente sorpreso dalle parole di Louis, ma era anche felice. Tremendamente felice.

Daddy - Larry Stylinson {Traduzione Italiana}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora