61 - San Diego

3K 146 29
                                    

Can

Com'è bello tenerla stretta tra le mie braccia mentre faccio finta di vedere un film quando l'unica cosa che desidero  è respirare il suo profumo e godermi la  sua vicinanza.

Ci addormentiamo così entrambi, nonostante la posizione non sia comodissima riesco a dormire come non mi capitava da.... beh diciamo che non riesco proprio a ricordare quando ho dormito così bene, non certo da quando sono rinvenuto in quel letto d'ospedale.

E' questo il primo pensiero che mi viene alla mente quando, ore dopo, mi risveglio leggermente indolenzito ma finalmente riposato e felice di averla ancora stretta tra le braccia.

E'  una sensazione  esaltante averla così vicina, rannicchiata contro di me con  la guancia appoggiata al mio petto, mi fa sentire bene, mi sento completo, ho tutto il mio mondo  racchiuso in un abbraccio.
In un lampo un altro luogo, un altro tempo la stessa sensazione di beatitudine, mi rivedo mentre mi risveglio  in un letto abbracciato a lei e al suo simpatico pigiama bianco e nero.

Istintivamente allungo una mano per accarezzare i suoi capelli, ho la sensazione di averlo fatto milioni di volte e, anche se non ricordo ciascuna di esse,  so che è la cosa che più mi rilassa al mondo, sorrido felice.

Si muove leggermente, forse disturbata dal mio tocco, e mi trovo a guardare nello sguardo più bello che abbia mai visto, i suoi occhi brillano di un amore profondo, il suo sorriso dolce mi accoglie e mi dice tanto, dice tutto quel che c'è da dire.
Le sorrido a mia volta continuando ad accarezzarle i capelli e poi la guancia, è così bella la mia Sanem penso con una stretta di tenerezza al cuore.

Rimaniamo qualche istante così, occhi negli occhi, sorriso come specchio del sorriso beato dell'altro poi sembra riscuotersi, spalanca gli occhi quasi fosse sorpresa e si tira su a sedere tornando al suo posto.

-Scusami ho invaso il tuo spazio tutta la notte -

- Non è stato affatto un problema anzi, devo dire in realtà che è stato un vero piacere-

Le sorrido mentre la vedo distogliere lo sguardo cercando di ricomporsi, l'hostess con la colazione la toglie dall'imbarazzo e ben presto dobbiamo già prepararci all'atterraggio mentre, fuori dall'oblò, comincia ad  apparire il cielo della California colorato dalle mille sfumature dell'alba di un nuovo giorno.

Sono eccitato come mi capita  ogni volta all'inizio di una nuova avventura, ma questa volta è diverso, non è il luogo  che fa la differenza, ma lei. L' idea di cominciare una nuova avventura di vita per la prima insieme a qualcun altro, con la donna che so essere il mio futuro, è un'emozione indescrivibile.

Mentre l'aereo comincia a scendere di quota la vedo irrigidirsi ancora una volta, sto per allungare la mano quando mi stupisce, è lei istintivamente a cercare e prendere la mia per stringerla forte. Sorrido intenerito, mi allungo verso di lei,  per quanto mi sia concesso dalla cintura allacciata, le passo il braccio sulle spalle mentre tengo la sua mano, mi guarda e annuisce grata mentre l'aereo  tocca il suolo americano.

In breve siamo già fuori dall'aeroporto e sul taxi verso la nostra nuova casa.
La NOSTRA casa, che strano effetto che mi fa l'idea di avere qualcuno con cui condividere  l'esistenza, non credevo potesse essere così inebriante il  solo pensiero. La vedo guardarsi intorno curiosa, allungo una mano attraverso il sedile del taxi per prendere la sua, mi guarda sorridendo felice mentre percorriamo un tratto di strada che costeggia la lunga lingua di sabbia della spiaggia di Pacific Beach con le sue tipiche palme.

Arriviamo alla palazzina che ospita il nostro appartamento, scendiamo e scarico i nostri bagagli, Sanem sembra accorgersi per la prima volta delle mie enormi valigie, mi guarda interrogativa - Ma... -  le sorrido  - Andiamo Sanem, andiamo a scoprire la nostra nuova casa - Mi lancia uno sguardo intento ma l'eccitazione del momento la distoglie ben presto dai suoi pensieri, si muove eccitata  per andare a scoprire quel posto che fino ad ora ha solo potuto immaginare.

L'appartamento è proprio come me lo aveva descritto, piccolo, arredato con gusto e con una vista spettacolare sulla spiaggia e sull'oceano. Si aggira per le stanze eccitata come una bambina per poi uscire sul terrazzo e allargare le braccia come se volesse accogliere tutta la bellezza che la circonda in un'unica stretta.

E' esattamente quello che faccio io, mi porto dietro di lei, poggio le braccia sulle sue per intrecciare le nostre mani e poi le stringo intorno alla sua vita sussurrandole piano nell'orecchio - Benvenuta in California e nella nostra nuova vita insieme Sanem -

Nascondo il viso nel suo collo mentre la sento trattenere il respiro, dopo un istante interminabile si  divincola  e si allontana.

-Can cosa stai facendo? Perchè sei venuto qui con me, ti ho detto che non hai nessun obbligo nei miei confronti, non devi sentirti in colpa o responsabile di niente io...-

-Sanem mi permetti di parlare questa volta? Sono qui perchè semplicemente desidero esserlo, perchè voglio stare con te, perchè non posso stare senza di te.
Mi ci è voluto un po' di tempo, ho dovuto sbagliare e pentirmi amaramente per le cose che ho detto e che ho fatto, pentirmi  di averti lasciata, di essere scappato,  perchè è esattamente questo  che ho fatto, sono scappato da te e da un sentimento che non conoscevo e che credevo impossibile  potessi provare -

Mi guarda seria - Sei scappato da me o semplicemente sei andato alla ricerca di  qualcun'altra? -

Sono sorpreso dalle sue parole, la guardo interrogativo - Cosa intendi? Non capisco -

- Can ascolta, io capisco che quando ti sei risvegliato senza più memoria ti sei sentito il Can che eri prima di conoscermi, lo capisco e devo accettarlo, come ti ho detto non posso costringerti ad amarmi e se vuoi frequentare quella Ayfer o Polen non ho nessun diritto di impedirtelo.
Ti ho già detto che, con il divorzio, ti lascio libero di vivere dove e con chi vuoi purchè sia lontano dai miei occhi Can, non ce la faccio a saperti con altre, preferisco tagliare ogni legame con te e vivere ciascuno la propria vita -

Mentre parla molti tasselli del mosaico cominciano a prendere posto e a farmi capire cosa sia successo, Sanem è partita per Sila la notte in cui sono uscito a cena con Kemal mentre lei deve aver pensato che fossi con Ayfer, visto che l'aveva sentita propormi di uscire insieme nella sala riunioni in agenzia il giorno prima.

-Polen? Cosa sai di Polen? -

- Cosa devo sapere di Polen? So che sei volato da lei a Londra prima di andare in Venezuela e ti ho sentito parlarle al telefono l'altra sera.
Capisco che devo farmene una ragione e accettare che per te sia ancora importante, praticamente non ricordi neanche che vi siate mai lasciati, quindi non posso accusarti di nulla se non pregarti di lasciarmi vivere la mia vita,  come io  ho lasciato a te la possibilità di vivere liberamente la tua con chi sceglierai di farlo -

Scuoto la testa incredulo, le manovre di mia madre sono riuscite nell'intento, le è bastato informare Polen dei miei spostamenti per interferire nel mio rapporto con Sanem.

Quanti malintesi, quanta sofferenza inutile ...





Sempre e per sempreDonde viven las historias. Descúbrelo ahora