12 - Pian piano

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Sanem

Oggi Can verrà dimesso, vado con Emre e Aziz a prenderlo in ospedale per portarlo alla tenuta, speriamo tutti che tornare in quell'ambiente, che per lui ormai era diventato familiare, lo possa aiutare a ricordare.

Mi sento strana in sua presenza, il suo sguardo vuoto, così estraneo, in qualche modo mi inquieta, mi mette a disagio. Non mi ha mai guardata così, c'è sempre stata una scintilla particolare nel modo in cui i suoi occhi si poggiavano carezzevoli su di me.
Già dal nostro primo incontro, quando mi ha beccato a parlare male di lui con Cey Cey e Guliz, nel momento in cui mi ha fronteggiato il suo sguardo mi è apparso divertito, curioso e... oserei dire affascinato.
Non so esattamente, ma se i suoi sentimenti erano vicini ai miei, già dai primi istanti c'è stata una scintilla speciale tra noi, mai ho avvertito da parte sua la freddezza che sento ora da parte di quest'uomo che è Can ma non è più lui.

Capisco che non deve essere facile sentirsi dire che eri fidanzato e stavi per sposare una donna che ora senti di conoscere da due giorni, mi si stringe il cuore al pensiero di quanto debba sentirsi confuso, ma penso a questo punto di essere confusa quasi quanto lui. Non voglio e non posso arrendermi all'idea che sia tutto finito, vorrei avere il mio Can indietro, ma sono terrorizzata all'idea di cosa succederà se non dovesse riacquistare la memoria.
Sospirando penso che intanto posso cominciare con l'essere sua amica oltre che sua socia e vicina di casa, mi sembra già abbastanza da cui partire, no?

Lo troviamo già pronto ad andare, mi sembra incerto e spaesato, è di una tenerezza immensa!

- Günaydın Can, pronto ad andare? -

- Certo, non ho idea di dove abito ma sono pronto, andiamo-

- Tamam, solo un attimo che saluto e arrivo -

Mi fermo al desk delle infermiere per consegnare un vaso di orchidee, voglio ringraziare ciascuna di loro per tutto quello che hanno fatto per me in questo momento così difficile della mia vita, ma un abbraccio speciale lo riservo ad Ayfer. Ci siamo scambiate i numeri di telefono con la promessa di vederci presto per prendere un tè insieme.

Mi abbraccia stretta e mi sussurra in un orecchio - Non ti arrendere Sanem, l'amore che ho visto tra voi in quei pochi minuti prima che il tuo Can perdesse conoscenza vale ogni sforzo, non dimenticare che lo hai sposato, è tuo marito, non puoi rinunciare.
Il vostro rapporto è speciale credimi, puoi tornare ad averlo se non perdi la fiducia, ce la puoi fare ne sono sicura -

Annuisco commossa e le stampo un bacio sulla guancia, è stata un tesoro ed un'ancora di salvezza per me nel mare in tempesta che è stato l'ultimo mese, posso solo ringraziare la provvidenza per averla portata sul mio cammino.

Quando mi giro vedo Can guardarmi intento, asciugo in fretta una lacrima sfuggita al controllo che sto cercato di imporre sulle mie emozioni e salutando tutti con la mano mi dirigo verso l'ascensore. E' Aziz ad interrogarmi - Conoscevi già prima quell'infermiera? Sembra esserci una bella amicizia tra voi -

Scuoto la testa cercando di riprendere un po di compostezza prima di parlare - No, ci siamo conosciute quando sono arrivata qui con Can, è stata veramente cara, mi è stata di grande conforto in questo periodo -

Cerco di evitare il suo sguardo, non voglio che si senta in colpa o peggio provi pena per me, non ho bisogno di questo, è l'ultimo dei miei desideri.

Arriviamo alla macchina, Aziz sale sul sedile del passeggero davanti con Emre ed io e Can dietro, sono felice perchè così ho modo di spiegargli quale sia la situazione.

- Can, stiamo andando in una tenuta che si affaccia sul Bosforo poco fuori Istanbul, appartiene alla Sig.ra Mihriban, una mia cara amica. Io vivo lì da quasi un anno, tu sei venuto a viverci da poco più di 3 mesi, siamo vicini di casa oltre che ortak, soci in affari. Più tardi, dopo che ti sarai sistemato, se vuoi ti dirò di cosa si tratta -

Mi guarda interrogativo - Ortak, soci? In che genere di attività? -

- Si tratta sempre della Fikri Harika, ma diciamo che non è quella che tu conoscevi nel 2019, molte cose sono successe e l'agenzia ha attraversato fasi alterne, al momento diciamo che sta riprendendo quota, abbiamo da poco ripreso in affitto i locali nello stabile in cui tu l'hai conosciuta -

Mi sembra sempre più perplesso e confuso, mi viene istintivo poggiare una mano sulla sua in un gesto di conforto, lo vedo trasalire sorpreso e guardare prima le nostre mani, poi verso di me. Per un attimo mi sento a disagio, come se fossi stata inopportuna, ma poi penso che lo avrebbe fatto anche un'amica, è solo un gesto di solidarietà, gli sorrido e cerco di rassicurarlo.

- Stai tranquillo ti spiegherò tutto con calma non appena vorrai tamam, va bene? -

Annuisce evidentemente rassicurato in qualche modo dalle mie parole.

Arriviamo alla tenuta poco dopo, scendiamo e gli faccio strada verso la dependance in cui ha vissuto da quando è tornato, lo guardo attentamente per capire se mostri qualche segno di riconoscere il luogo. Vedo che si guarda intorno curioso, ma non mi pare che veda nulla di familiare, alla domanda di Emre se ricorda qualcosa infatti scuote la testa decisamente sconsolato.

Scambiano qualche battuta con lui e poi Aziz ed Emre lo salutano con l'intesa di tornare l'indomani pomeriggio. Rimaniamo soli, seduti sui divanetti sotto il portico di casa sua e un silenzio imbarazzato scende tra noi per un attimo interminabile, cerco di riscuotermi per superare l'empasse.

- Ti lascio, così potrai sistemarti e riposare, se vuoi pensavo di invitarti a pranzo da me visto che dovrai pur nutrirti in qualche modo e non voglio farti stancare a preparare. Cosa ne pensi?-

-Certo, ti ringrazio, mi fa piacere vorrei avere modo di farti un po' di domande e mi sembra un'ottima occasione, teşekkür ederim, grazie-

- Non ringraziarmi prima di aver assaggiato quello che cucino, non sempre in passato lo hai apprezzato in verità - Non posso non ridere al ricordo delle mie famose köfteler piccanti in occasione del compleanno di Polen.

Lo vedo guardarmi interrogativo ma sorride evidentemente contagiato dal mio divertimento.
- Tranquilla, sono uno che sa adattarsi praticamente a tutto -

Continuando a sorridere annuisco - Lo so, ho avuto modo di constatarlo ti giuro -

In qualche modo questo momento di distensione ha aiutato a rompere il ghiaccio tra noi, mi sento più rilassata e lo sembra anche lui.

- Allora vado, ti lascio riposare, quando vuoi ti basterà uscire di casa e girare a sinistra alla fine del vialetto, arriverai dritto a casa mia, görüşürüz ci vediamo -

Torno verso casa con una sensazione di leggerezza sul cuore, forza Sanem, permettigli di conoscere chi sei, senza forzature o finzioni, mentre cerchi di capire chi è questo nuovo Can, pian piano Sanem, pian piano.

Sempre e per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora