23 - Quale Can?

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Can

Sanem deve sicuramente aver sentito Adile propormi di vederci a cena, se ne è andata a testa bassa senza salutare, non capisco perchè non sia rimasta,  se lo avesse fatto avrebbe avuto l'opportunità di sentire la mia replica.

 - Dott.ssa Yazici se vuole discutere circa la possibilità di affidarci anche le campagne relative alla cosmesi della vostra azienda siamo a vostra disposizione, faccia chiamare dalla sua assistente la nostra segretaria che le fisserà un appuntamento quando vuole, non c'è alcun problema, altrimenti,  come d'accordo,  ci vedremo qui la prossima settimana per la revisione delle bozze con le modifiche che ha richiesto, görüşürüz arrivederci -

Le stringo la mano e lascio la sala riunioni deciso, non mi sono mai piaciute le donne così aggressive, rapaci, ho sempre preferito avvicinare e corteggiare la donna che mi interessa, che mi ammalia,  non ho mai amato sentirmi una preda da cacciare.

Vado alla ricerca di Sanem, mi dicono che è uscita un attimo ma tornerà presto, vado verso il mio ufficio quando, passando davanti a quello di mio padre, sento che mi chiama.

- Can? Puoi venire un attimo? -

- Certo, dimmi babam -

- Non abbiamo avuto modo di parlare in questi giorni, siediti un attimo c'è una cosa che devo dirti - Mi siedo sulla poltroncina davanti alla sua scrivania e lo guardo incuriosito, Aziz   sembra sorprendentemente sulle spine.

-Vedi Can tu non ricordi gli ultimi due anni, il primo di questi  io non sono stato qui e poi sei partito tu,  quindi praticamente non ci siamo quasi visti se non quando sei tornato qualche mese fa. Tante cose sono successe, tu forse non sai che non sono stato in vacanza nel  periodo in cui ero assente, sono andato all'estero per  curarmi a causa di una grave infezione polmonare, mi sono sottoposto a diversi trattamenti ma alla fine ce l'ho fatta. La malattia è completamente in remissione fortunatamente, ma questa esperienza mi ha fatto capire che ogni istante della vita è un dono estremamente prezioso, non va sprecato e soprattutto va trascorso con chi si ama.
Dopo tanti anni di vuoto e solitudine  ho avuto la fortuna di  ritrovare, proprio accanto alla tua Sanem, la donna che ho amato per tutta la vita, il mio primo ed unico amore -

Lo guardo stupito, mio padre non mi ha mai presentato le donne che hanno fatto parte della sua vita dopo mia madre,  è stato sempre molto discreto e riservato, non capisco a chi si stia riferendo ma soprattutto sono curioso.

- Come accanto a Sanem? -

- Andare da Sanem ha significato per me ritrovare la donna  di cui ero innamorato da ragazzo e che non ho mai dimenticato, la tenuta dove vivete tu e Sanem appartiene a lei, alla mia Mihriban.
Vedi Can proprio per quello che ho vissuto sulla mia pelle ti dico che il vero amore si incontra una sola volta, non fartelo sfuggire o passerai una vita che non è vita, è sopravvivenza. Ti mancherà sempre qualcosa per essere veramente felice, qualcuno in realtà, quel qualcuno che è l'altra metà del tuo cuore. Per me è stata e sempre sarà Mihriban, per te? Pensaci Can, per questo ti ho raccomandato di non fare mosse avventate di cui potresti pentirti in futuro -
Lo guardo a lungo, capisco cosa vuole dirmi e lo terrò a mente qualsiasi cosa succeda, annuisco per fargli capire che il messaggio è arrivato forte e chiaro.

- Comunque, tutto questo è per farti sapere che io vivo nella tenuta con Mihriban, poco lontano da te e Sanem e avremmo piacere stasera di avervi a cena da noi in modo che tu possa conoscerla "di nuovo" visto che non la ricordi. Non te l'ho presentata prima perchè non era ad Istanbul in questi giorni, era andata da sua sorella ad Ankara.
Vi aspettiamo alle 20.30 allora, lo dici tu a Sanem? -

 - Sì certo, non c'è problema - Lascio il suo ufficio pensieroso, mi suona strano essere invitato con Sanem, come se fossimo una coppia, per tutti loro forse è così, ma per me è inusuale, non sono mai stato "coppia" con nessuno se non con Polen, una coppia poi molto singolare visto che ci vedevamo tre volte l'anno al massimo.
Non dico che mi dia fastidio, Sanem è una persona eccezionale, sono arrivato a capirlo in breve tempo, è subito chiaro a chiunque abbia modo di conoscerla, ho visto come è amata da tutti ovunque vada, qui in agenzia, dalle infermiere in ospedale, Metin, mio padre, tutti l'adorano e, a quanto pare, io non ho fatto eccezione, anzi.

Scendo le scale per raggiungerla in archivio ma lo trovo desolatamente vuoto, torno indietro  e chiedo a Cey Cey, mi dice che ha chiamato e che per oggi non torna in agenzia, ha delle commissioni da fare.  Non so perchè ma questa notizia mi sconcerta, davo per scontato che saremmo tornati insieme alla tenuta, credo di cominciare a dare per scontata la sua presenza intorno a me in realtà e non saperla nelle vicinanze, non so perchè, ma mi destabilizza, cosa mi succede? Non lo so neanche io, possibile che mi manchi?

Scuoto la testa mentre rientro nel mio ufficio, mi siedo alla scrivania ma non accendo neanche il computer, non ne vale la pena, fra poco dovrò andare via se non voglio fare tardi all'appuntamento con il fisioterapista.

Rimango seduto con la testa reclinata sulla spalliera della poltrona girevole, sono stanco e mi sento su una montagna russa, dei momenti sento un forte legame con quella bella ragazza dal sorriso radioso, non foss'altro per l'intensità con cui mi guarda e la dolcezza che dimostra nei miei confronti, altri invece sento il bisogno di ribellarmi, di riappropriarmi della mia vita, di decidere io cosa fare, soprattutto chi e se amare.

Sono un'incognita per me stesso, figuriamoci per chi mi sta intorno, per chi, come lei,   ha posato il suo cuore nelle mie mani pensando che ne avrei avuto cura per il resto della nostra vita, deve essere così altrimenti non avrebbe accettato di sposarmi.

Mi raddrizzo sulla sedia  e decido di mandarle un messaggio per avvisarla dell'invito a cena di mio padre e Mihriban.

Invio ma non risponde, non visualizza neanche in realtà, sono colto di sorpresa,  perchè non risponde?
Dov'è andata?
Cosa aveva da fare di tanto urgente?

Ma soprattutto perchè non riesco a smettere di pensare a lei? Ah Can ah, quando è vicina a te la ferisci con le tue parole  pensando di mettere così un po' di distanza tra voi e chiarire che per te ogni opzione è al momento possibile,    se non c'è la vorresti vicino e non riesci a togliertela dalla mente.

Sospiro e scuoto la testa alzandomi, prendo le chiavi della macchina, la giacca e  lascio l'agenzia assorto nelle mie riflessioni  esistenziali: quale Can mi sento di essere e soprattutto voglio essere? Il Can libero da ogni vincolo ma estremamente solo o il Can di Sanem che mette radici e famiglia a Istanbul, perdendo la tanto amata libertà,  ma trovando finalmente  per sè il calore dell'amore, una casa e una famiglia?

Non so rispondere in questo momento, tutto è troppo confuso ... e Sanem continua a non rispondere al mio messaggio.


Sempre e per sempreWhere stories live. Discover now