32 - Tra sogno e realtà

2.6K 149 35
                                    

Sanem

Non mi aspettavo di vederlo già di mattina presto, sono stata presa alla sprovvista quando ho alzato gli occhi e me lo sono trovato davanti, il suo guardarmi a lungo in silenzio, il suo distogliere lo sguardo quasi si sentisse in colpa, non c'è stato bisogno di parole.
Ho capito che non sa come dirmi che sta prendendo la sua strada, magari proprio con quella donna.

Torno in albergo e non lascio la mia stanza fino all'ora di pranzo, non ho nessuna voglia di incontrarlo, scendo solo quando ricevo la telefonata dai ragazzi della troupe che mi avvisano   di essere arrivati.

Sono come al solito una rumorosa congrega di chiacchieroni, li raggiungo nella hall dell'albergo mentre fanno il check in.
Mi viene incontro Feray, la ragazza che ha preso il posto di Guliz all'agenzia da quando abbiamo riaperto, la aggiorno velocemente su quanto ho predisposto in questi giorni per agevolare il lavoro della troupe e ci fermiamo un po' a chiacchierare.
Mi sembra sia la fotocopia esatta di Guliz, sempre alla ricerca di nuove indiscrezioni sulla vita privata dei suoi colleghi, chiacchierona ed esuberante, mi fa piacere stare ad ascoltare il suo cicaleccio dopo giorni e giorni in cui non ho parlato praticamente con nessuno.

Devono salire nelle loro stanze a lasciare le valigie,  ci salutiamo con l'intesa  di vederci poco dopo al bar dell'hotel per un aperitivo. Decido di andare direttamente lì ad aspettarli, ordino una bevanda analcolica e mi siedo al bancone scambiando qualche battuta con Yamal, il cameriere che ho avuto modo di conoscere in questi giorni.
E' troppo carino, è appena diventato padre e non vede l'ora di mostrare a tutti la foto della sua bambina, sto  ridendo di gusto per le sue lamentele sul fatto che non avesse idea di quanto poco potessero  dormire i neonati durante la notte, quando sento una mano posarsi sulla mia spalla, mi irrigidisco sapendo di chi si tratta già prima di girarmi a guardare, potrei riconoscere il suo tocco e il suo profumo tra mille.

- Sanem, hai già preso qualcosa?  - Non rispondo, mi pare ovvio visto il bicchiere colorato con tanto di ombrellino che ho davanti a me, lo sento ordinare un prosecco per sè e poi sedersi sullo sgabello vicino, Yamal si eclissa dopo averlo servito ed io continuo a guardare imperterrita davanti a me.

- Sanem, Sanem? Pensi che possiamo parlare un attimo? -

Non ho modo di rispondere che ecco arrivare alcuni dei ragazzi della troupe, si siedono anche loro insieme a noi coinvolgendoci nella discussione riguardo l'eleganza delle stanze e la bellezza del panorama sul mare che si può ammirare dalle terrazze.

Da quel momento non c'è più alcuna possibilità di rimanere soli, prima il pranzo con tutti i ragazzi, poi nel pomeriggio l'arrivo delle fotomodelle e l'inizio delle riprese che si protraggono fino a  dopo il tramonto. La cena si svolge in un'allegra baraonda così come era stato il pranzo,  decidono di andare tutti insieme in un locale poco distante dove si fa musica direttamente sulla spiaggia, siamo ad aprile ma già tutti i locali sono aperti.

Mi lascio convincere da Feray ad andare con loro e vedo che anche Can si unisce alla compagnia. Non so cosa mi succede, sarà l'allegria contagiosa di Feray e dei ragazzi della troupe, sarà la voglia di mettere a tacere quella disperazione che mi ha sopraffatta dal momento in cui ho visto quel suo sguardo colpevole quella mattina, mi basta bere due bicchieri per perdere cognizione di qualsiasi cosa, ballo come non facevo da tanto tempo, rido stupidamente ad ogni battuta, mi sento finalmente leggera, quel peso che da giorni mi opprime è finalmente sparito.

Si fa tardi e la musica vivace che ci ha  fatto scatenare sulla pista da ballo fino a quel momento viene sostituita da un ballo  lento, mi muovo verso i divanetti per andarmi a sedere con gli altri quando  sento un braccio circondarmi la vita e mi ritrovo nel posto che amo di più al mondo, l'unico posto che ho sempre sentito mio e che mi fa sentire a casa: le sue braccia.
Alzo lo sguardo su di lui, mi guarda intento- Non vorrei sbagliare, ma credo che tu non regga benissimo l'alcool - Sorride.

Fisso il mio sguardo nel suo seria  - Sei tornato ad essere il  kötü kral, il re cattivo.
Avevi promesso che non mi avresti fatto mai più soffrire, che mi avresti tenuto per sempre qui sul tuo cuore ed invece mi hai completamente cancellato non solo dal cuore ma anche  dalla mente.
Vai Can Divit, fai la tua vita, frequenta tutte le donne che vuoi, vivi come vuoi vivere, non posso costringerti ad essere il mio albatros, non posso costringerti ad  amarmi come io amo te.

Mi sembra che voglia dire qualcosa ma non riesco a starlo ad ascoltare, chiudo gli occhi, la testa mi sta girando vorticosamente, appoggio la guancia sul suo cuore, il  battito forte mi rassicura,  sorrido beata e mi dico - Un' ultima volta Sanem, un' ultima volta il suo abbraccio, il suo calore, il suo profumo, il suo cuore, un' ultima volta -

Quel pensiero è in definitiva  l'ultima cosa che ricordo della serata, mi risveglio nel pieno della notte nel mio letto in albergo, la stanza è al buio ma riconosco la sua sagoma familiare su una poltroncina davanti alla finestra in controluce rispetto al riflesso della luna che arriva dal balcone. Non sono del tutto sicura che sia reale, mi metto seduta sul letto passando le mani sugli occhi per schiarire le idee, il lenzuolo  cade e scopro di indossare solo l'intimo, mi affretto a coprirmi e guardo nuovamente nella sua direzione scuotendo la testa, forse è solo un sogno, un bellissimo sogno.
Allungo una mano chiamandolo - Can? - si alza dalla poltrona e viene a sedersi sul letto vicino a me - Come ti senti? - Allungo una mano e la porto sulla sua guancia, sono pervasa da un senso di irrealtà - Quanto mi sei mancato Can, hai idea? - Mi sembra di vederlo trattenere il fiato, è così bello, il riflesso della luna mi permette di vedere chiaramente il suo profilo perfetto, ha i capelli sciolti come da tanto tempo non lo vedevo, la mia mano lascia la guancia per passare le dita tra quelle ciocche in quel gesto così  intimo che da sempre mi fa impazzire.
Mi avvicino e poso le labbra sulle sue, è uno dei sogni più belli che ho fatto negli ultimi tempi, così reale, così vero. 
Quando le sue braccia mi circondano ed il bacio si fa più esigente mi ci vuole qualche istante per realizzare che non è un sogno, percepisco distintamente il suo calore,  il suo profumo, il sapore delle sue labbra, sento  i nostri respiri sempre più affannosi.

Realizzo che  sta  succedendo veramente, non sto sognando.
Probabilmente  ha già deciso che non mi vuole più  nella sua vita, ma io so con certezza che lui è il mio unico amore, è l'unico a cui sento di poter appartenere ed è anche mio marito, non sto contravvenendo ad alcuna regola morale.
Mi lascio andare, lo stringo forte in risposta alla sua stretta, le nostre mani si muovono lente sul corpo dell'altro, accarezzano, sbottonano, sfilano, denudano. In breve tempo abbiamo rimosso tutti i vestiti e lui è su di me.
Non credevo possibile potesse essere così bello sentire la sua pelle a contatto con la mia, accarezzare la sua schiena muscolosa, sentire la compattezza del suo petto contro i miei seni, la scia umida dei suoi baci arrivare in punti inesplorati.
Non immaginavo che potessi essere  così sensibile al suo tocco, ogni  millimetro di pelle che sfiora con le sue dita diventa rovente, ogni bacio mi fa ardere nel profondo.
Non voglio pensare a quello che sarà, voglio solo sentire, provare quelle sensazioni che ho potuto solo immaginare fino ad ora, se anche dovesse essere solo stanotte voglio vivere il mio amore per lui totalmente, anima e corpo.
So che non ci potrà mai essere nessun altro se non lui, il mio corpo lo reclama almeno per una volta, dovrà  bastare a riempire una vita intera di solitudine.

L'unione dei nostri corpi mi porta in una dimensione sconosciuta, non credevo si potessero raggiungere vette di piacere così intense, è qualcosa di sconvolgente ed esaltante allo stesso tempo, non posso far altro che sussurrare il suo nome in un'estasi crescente, sento lui fare lo stesso con il mio. Assecondo ogni suo movimento con l'istinto che viene dalla passione e dal desiderio di sentirlo sempre di più, farlo mio come io sono ora completamente sua nel senso più assoluto del termine.
Raggiungiamo l'estasi insieme gridando l'uno il nome dell'altra in un vortice di sensazioni incredibili che sembrano non finire mai.
Ci addormentiamo così, ancora stretti in un abbraccio appagato, la mia testa sul suo petto, su quel tatuaggio che tanto  amo.
Durante la notte ci svegliamo più volte e la passione divampa ogni volta come se fosse la prima, mi dono a lui con tutto l'amore disperato che so di provare, non voglio pensare al domani, c'è solo questo momento, questa notte, la nostra prima notte insieme.

La sveglia che suona alle prime luci del mattino mi riporta alla realtà, impiego qualche istante a richiamare alla mente cosa è successo, mi sembra incredibile anche solo pensarlo, mi sembra sia stato solo un meraviglioso sogno ma un indolenzimento sconosciuto mi fa sorridere all'idea che invece sia  stato tutto vero.

Apro gli occhi e devo fare i conti con la realtà del nuovo giorno, la realtà di un letto vuoto, una stanza vuota  come non posso fare a meno di immaginare  la mia vita negli anni a venire senza di lui, vuota.

Sempre e per sempreWhere stories live. Discover now