53 - Decisioni

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Can

" Sono stanca di subire le tue paure, i tuoi dubbi, le tue scelte."

Questa frase detta da Sanem in tono accorato ha toccato corde profonde in me, mi conosce molto bene, ha capito  che molti dei miei comportamenti sono dettati da paure profondamente radicate, insicurezze derivanti dalla mia infanzia che mi hanno portato sempre a scappare da ogni problema anzichè affrontarlo.

Ma questa volta non lo farò, questa volta sono determinato a lottare per ciò che è essenziale per la mia felicità, per lei.
Non firmerò i  documenti del divorzio, non la lascerò andare e non me ne andrò mai più, per l'esattezza sono determinato a non allontanarmi più da lei per nessun motivo.

La vedo girarsi per andarsene, non posso permetterlo. La inseguo e la prendo tra le braccia, è una sensazione meravigliosa ed esaltante. Ora che ho fatto chiarezza nella mia mente e nel mio cuore mi sembra di vederla con occhi nuovi, l'ho trovata da subito attraente quando l'ho vista dopo il mio risveglio in ospedale,  ma ora guardandola, tenendola tra le braccia come in questo istante mi rendo conto di provare per lei  un'attrazione prepotente che non ho mai provato in precedenza per nessuna donna.

Una volta che si è divincolata dal mio abbraccio la seguo fino a casa sua, non posso rischiare di perderla di vista o non saprei come raggiungerla di nuovo. Arrivati sotto il portico, quando mi chiede accorata  cosa voglio da lei,  in uno slancio sincero di amore e desiderio  mi avvicino appoggiando una mano sulla porta alle sue spalle, chino la testa da un lato e le sussuro quasi sulle labbra che voglio mia moglie. E'  la pura verità, ora lo so, voglio lei in ogni senso e per sempre.

E' chiaramente sconvolta dalle mie parole, apre la porta e si affretta a chiudersi in camera ma mi consola il fatto che almeno mi abbia fatto entrare in casa, ho temuto che potesse sbattermi la porta in faccia e lasciarmi fuori. Bene, ogni seppur piccola conquista è un passo avanti nella mia missione di riavvicinamento, non mi arrenderò, non c'è spazio per tentennamenti ed errori questa volta.

Non credo che uscirà da quella porta molto presto, mi allontano lasciando la porta di casa accostata per andare di corsa alla stazione a recuperare il mio bagaglio e fermarmi  al  supermercato non lontano dal cottage di Sanem, faccio in fretta gli acquisti che mi interessano e torno indietro per preparare la cena.

Non mi ci vuole molto, riesco a trovare facilmente tutto ciò che mi occorre, sento ad un certo punto scorrere l'acqua della doccia, bene penso sorridendo,  a breve uscirà dal suo rifugio giusto in tempo per trovare tutto pronto. Sento la chiave girare nella serratura e la porta aprirsi piano piano, sospiro, ogni volta che la guardo mi sembra di scoprirla sempre diversa e sempre più bella. In questo momento è a piedi nudi, in un abito lungo  che le lascia le spalle scoperte, i capelli ancora leggermente umidi, la trovo terribilmente attraente.
Certo la sua espressione non è delle più cordiali, ma non sono nella posizione di potermi lamentare.

- Vieni Sanem,  sappiamo entrambi che quando non mangi da troppo tempo diventi intrattabile- La invito a sedersi con un gesto galante  della mano.
Mi guarda perplessa - Lo sappiamo entrambi? -

In effetti sono sorpreso anche io, deve essere un ricordo perchè non mi pare sia mai venuto fuori questo suo aspetto da quando ci siamo "rincontrati".

Ci sediamo e cominciamo a mangiare in un silenzio piuttosto teso, cerco di alleggerire l'atmosfera - Ti va di raccontarmi della promozione del tuo secondo libro? Ho visto online che con il tuo tour hai toccato diverse capitali europee, raccontami, cosa ti è piaciuto di più?-

Mi sembra per un attimo che una luce di entusiasmo si sia accesa nel suo sguardo poi, così com'è comparsa sparisce, abbassa lo sguardo sul piatto mentre gioca svogliatamente con il cibo  - E' andato tutto come doveva -

Qualcosa chiaramente la turba e credo anche di poter immaginare cosa sia, allungo una mano attraverso il tavolo per metterla sulla sua - Sanem, perdonami per non essere stato vicino a te. Mi dispiace tanto, veramente -

Alza lo sguardo su di me sorpresa mentre ritrae la mano, devo aver indovinato il motivo del suo turbamento e le sue parole me lo confermano.

- E' la seconda volta che non ci sei Can, è questo che intendo quando dico che non posso più pensare di fare affidamento su di te. C'è sempre un motivo, c'è sempre una causa di forza maggiore ma a quanto pare tu non ci sei mai ogni volta che vivo un momento importante nella mia vita-

Le sue parole sanno dove colpire e colpiscono forte, non posso controbattere, ha ragione, è la seconda volta che vive la più bella esperienza che uno scrittore possa sperimentare e ancora una volta era da sola, io non ero accanto a lei.

- Mi dispiace Sanem, ho fatto un grande errore andandomene, me ne sono reso conto subito, ma a quel punto avevo preso un impegno e non potevo più tirarmi indietro -

- Ascolta Can, veramente non riesco a capire questo tuo atteggiamento dopo... lasciamo stare, hai preso delle decisioni, hai ritenuto che fossero le più giuste per te ora lascia che io prenda quelle che ritengo più opportune per me.

Sto per partire Can, fra qualche giorno volerò in California, a San Diego per l'esattezza. Rimarrò lì per sei mesi per un lavoro in collaborazione con una casa editrice americana ed intanto ho intenzione di scrivere il mio terzo libro.
Come vedi non c'è più posto per te nella mia vita come hai deciso che non ce ne fosse per me nella tua quando sei partito -

Sussulto di fronte alle sue parole, un brivido di terrore mi corre lungo la spina dorsale, è determinata la nuova Sanem. Quello che le ho fatto sperimentare l'ha cambiata  profondamente, è forte e caparbia, è un bene per lei che lo sia, ma non posso accettare che si chiuda ad ogni possibilità di far funzionare le cose tra noi.

Prendo una decisione immediata, non è il momento dei dubbi o  dei tentennamenti, in palio c'è la mia vita, la nostra vita insieme.

- Tamam, va bene, dimmi per quando devo prenotare l'aereo -

Abbassa lo sguardo sul piatto - Non ti fermi qui in Inghilterra? Torni a Istanbul -

- No non mi fermo in Inghilterra, vengo a San Diego -

Alza di scatto lo sguardo sorpreso su di me - Cosa? -

- E' questo che un compagno di vita fa, rivede la sua esistenza in funzione di quella della sua compagna se necessario.

Ti ho detto che non intendo lasciarti, se sei tu a partire questa volta  allora sarò io a venire con te.

Non ti lascio più Sanem, ho capito  che sei la mia vita,  per sempre questa volta te lo prometto -



Sempre e per sempreDonde viven las historias. Descúbrelo ahora