•Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 16•

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K:«Denunciamolo»
Lui la fissò parecchio stranito. Voleva veramente denunciarlo? Era una domanda più posta a se stesso che a lei. Dove sarebbe andato a vivere? Era ancora minorenne.
S:«Eh?»
K:«Adesso ti alzi e andiamo alla centrale di polizia più vicina. Non si può andare avanti così, non lo tollero»
S:«Ma dove dovrei andare a stare? Non ho parenti stretti che possono offrirmi una casa»
K:«Verrai da me, per ora. Ho tre camere e non è un problema.»
Più sorpreso di prima, Suna riprese a guardarla. Non che volesse dire di no, ma vivere con lei sarebbe stata una zappata sui piedi. Già faceva fatica a combattere i nascenti sentimenti verso la ragazza, come avrebbe fatto ad evitarli in quel modo?
Lei si alzò, pronta ad abbandonare la mattinata scolastica per recarsi alla stazione poliziesca del quartiere e salvare Suna.

Kiyomi in verità, stava pensando molto ai risvolti che poteva avere quell'invito. Eppure, che c'era di male nel chiedere ad un amico di dormire da lei? Lo faceva con Satori e la cosa non le era mai sembrata strana. Quindi perchè si sentiva così imbarazzata dopo quell'affermazione? Forse per l'accaduto della macchina, ma forse il ragazzo se ne era completamente dimenticato. Perchè non riusciva ad immaginarsi come sarebbe stato dormire con Suna? E se lo faceva, le maledettissime farfalle tornavano a torturarle lo stomaco. Provò a non dare peso alla questione, lasciandola in sospeso per il momento, perdendosi in chiacchiere con il corvino accanto a lei,nel tragitto verso la centrale. Tuttavia non aveva considerato qualcosa. Suo fratello, Itsuki. Come l'avrebbe presa? In verità non capiva perchè se ne stesse preoccupando, non era mai stato contrario nel permettere a Kiyomi di portare a casa loro un amico, l'esempio perfetto rimaneva Satori, oppure i gemelli Miya. A proposito dei gemelli, quella mattina, Atsumu, l'aveva bloccata sulle scale mentre lei si dirigeva sul tetto, impedendole di andare da Suna

*Flashback di quella mattina*

Kiyomi si precipitò verso il tetto, appena la campanella le diede il via libera. Avrebbe evitato l'intervallo, le interessava troppo la questione di Suna. Tuttavia, quel giorno, il destino non era dalla sua parte. Infatti, mentre percorreva la scalinata che l'avrebbe portata al luogo dell'incontro, la figura di Atsumu le si parò davanti. Il ragazzo, senza dire una parola, la trascinò nello sgabuzzino dei bidelli, sotto le incessanti proteste di lei, che ancora non voleva vederlo. La rabbia non le era per nulla passata, sebbene Suna l'avesse aiutata a dimenticare l'accaduto. Un tradimento non si superava facilmente. Atsumu, dopo aver chiuso la porta alle loro spalle, si posizionò con le spalle al muro, incrociando le braccia, con fare intimidatorio. Sapeva perfettamente che Kiyomi non se ne sarebbe andata, non era il tipo dj ragazza che scappava dai suoi problemi, era uno dei tratti che gli piacevano di lei. La fissò negli occhi, ricevendo uno sguardo in cambio, che era il triplo più intimidatorio.
K:«Che vuoi, Atsumu?»
A:«Nulla di che, solo chiarire con te»
K:«Bene allora, dimmi le tue motivazioni»
Atsumu era praticamente certo di poter far cadere nuovamente la ragazza ai suoi piedi, senza problemi. Gli bastava fare la vittima, fingendosi pentito.
A:«Non volevo. Assolutamente. Ti amo, Kiyomi, lei per me non è nulla. Ma errare è umano, sai cosa intendo. Insomma, volevo provare un po' di libertà, visto che nella nostra relazione non ne avevo. Però ho capito i miei errori»
K:«Non questa volta, Atsumu. Sinceramente mi complimento con te perchè sei riuscito a comprendere i tuoi sbagli, visto che ne hai fatti moltissimi e non ci sei mai arrivato. Spero tu ti sia divertito a giocare con Noriko, e con me. Sai, una volta ti ho paragonato ad un cane, non è così che fanno loro? Non prendono la prima che passa e poi la buttano via? Ti auguro una bella esistenza, ci si vede.»
A:«Aspetta.»
Le afferrò il polso. Voleva chiederle un'ultima cosa.
A:«Come va con Suna? Cos'è tutta questa vicinanza?»
K:«Non sono affari tuoi.»
A:«Spero che lui ti renda felice, anche se non sarà ancora per molto. Ci si vede in giro, Kiyomi»
La lasciò lì, con la confusione in testa a causa della sua ultima frase.
Il biondo non aveva voluto accennarle della scommessa, volendo fare in modo che si innamorassero l'uno dell'altra, così che, quando la storia del patto sarebbe saltata fuori, lei sarebbe tornata a piangere da lui, e Suna sarebbe crollato a pezzi. Lo faceva soprattutto per riportare Kiyomi a se, non tanto per Suna.

*Fine flashback*

Kiyomi ancora pensava alle parole di Atsumu. Sebbene al momento non si fidasse molto di lui, quella frase le era entrata in mente. Che cosa intendeva con 'non sarà ancora per molto'? Sospirò, attirando l'attenzione del ragazzo accanto a lei. Non ne poteva più, di tutta quella storia. Non ne poteva più della gelosia infondata di Atsumu, delle frecciatine che mandava a Suna. Non ne poteva più di tutto. Però c'erano quei momenti in cui poteva staccare la spina e spesso questi si verificavano quando era in compagnia di Suna o di Satori. Suna maggiormente. Il corvino le trasmetteva la quiete di cui necessitava, ma le forniva anche una boccata d'aria fresca, distraendola da tutto e facendole notare quanta importanza avessero i dettagli, quanto prestare attenzione ai particolari fosse importante. Lui non era per nulla superficiale e stava insegnando a lei, abituata alla visione del mondo di Atsumu, ad apprezzare tutto ciò che la circondava.

Suna le prese la mano, d'istinto, vedendola turbata. Non sapeva perchè avesse compiuto quel gesto, gli era venuto spontaneo e sembrò avere l'effetto desiderato, producendo un sorriso sul volto delicato della ragazza. Di nuovo, Suna, desiderò di poterle scattare una foto, per immortalare quell'attimo e ricordarselo per sempre. Non riusciva a spiegare a parole quanto bella fosse con un sorriso genuino sul viso, i capelli castani che ondeggiavano a causa del venticello leggero, gli occhi celesti che riflettevano il calore che le aveva trasmesso quel gesto così infantile e semplice, le guance rosee e la punta del naso arrossata a causa del freddo. Lì, Suna Rintarō, assaporò una nuova sensazione. Uno sfarfallio nel ventre, tremendamente fastidioso, gli comunicò che ormai non aveva più nulla da fare per combattere quei nascenti sentimenti che da giorni lo mettevano in lotta con se stesso. La scommessa passò in secondo piano quando si rese conto che, si stava innamorando di Kiyomi Uchida, l'alzatrice della squadra femminile di pallavolo della sua scuola che fino ad un mese prima sembrava odiarlo.
Ancora non capiva se quel sentimento avrebbe comportato solo dolore o anche qualcosa di bello. La gente diceva che l'amore faceva sentire la sensazione di poter toccare il cielo, o il paradiso, con un dito. Ma lui si rese conto che, la caduta, avrebbe fatto più male del previsto.
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Angolo Autrice

Ultimamente scrivo malissimo guys :,)
Ditemi comunque cosa ne pensate di questa storia, vanno benissimo anche le critiche :)♡︎
Ho delle buone notizie per chi ha letto All of me. Sto scrivendo un capitolo extra, su quello che è successo ad Arika e Tooru, e l'ho quasi finito :)))♡︎♡︎

•Eᴠᴇʀʏᴛʜɪɴɢ ʜᴀᴘᴘᴇɴs ғᴏʀ ᴀ ʀᴇᴀsᴏɴ• 𝑺𝒖𝒏𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓Where stories live. Discover now