•Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 5•

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K:«E si, tuo fratello mi ha tradito con una mia amica»
O:«Che razza di bastardo. Stasera lo chiudo fuori»
Kiyomi aveva appena finito di raccontare ad Osamu che era successo quella sera. Non lo aveva mai visto così arrabbiato. Lei, invece, stava ancora cercando di formulare bene l'accaduto nella sua testa, il tutto perchè stentava a crederci. La delusione, la rabbia e l'incredulità si mischiavano in lei, facendola piano piano arrivare alla conclusione che si era fidata troppo di Atsumu, pur sapendo cosa sarebbe potuto accadere. Ma non riusciva a lasciarsi andare alla rabbia, dopotutto lei, poche ore prima, stava facendo sesso con il migliore amico del suo ex-fidanzato e si sentiva macchiata di un peccato, quasi fosse stata lei a tradirlo. Suna, di tanto in tanto, le lanciava occhiate furtive, tentando di captare le emozioni della ragazza e rimanendo stupito nel non riuscirci. Lui capiva sempre tutto, anche se con lei era diverso. Kiyomi lo intrigava, non poteva farci nulla. Poi, mentre Osamu sistemava un letto per la ragazza, lo sguardo del centrale andò a posarsi sull'incavo del collo di lei, dove era appena visibile, da sotto la maglia bagnata, il segno che le aveva lasciato.

O:«Suna tu non ti fermi qui vero?»
S:«Sei davvero molto accogliente, comunque no, adesso vado»
Salutò i due chiudendosi la porta alle spalle e infilandosi nelle orecchie le amatissime cuffiette bluetooth, ricapitolando gli eventi di quel giorno.
Kiyomi, invece, dopo essersi accomodata sotto le coperte, ricevette due notifiche, una delle quali ignorò prontamente, quella di Atsumu. L'altra, invece, proveniva dal suo migliore amico, non Osamu, ma Satori. Satori Tendō. Lo conosceva dalle elementari e si adoravano.
T:«Yomi-chan, non riesco a dormire, mi fai compagnia?»
Cominciarono a messaggiarsi, portando avanti la conversazione fino alle tre della mattina. La ragazza si confidò con l'amico, parlando lui amche di quello che lei e Suna avevano vissuto dopo la catastrofe. Satori sembrava convinto sul fatto che lei non avesse sbagliato, a seguire il suo istinto in quella macchina. Le aveva fatto bene confidarsi con lui. Tuttavia, quella sera, non chiuse occhio. Non era mai stata una persona molto solare, preferiva la notte. Per questo molto spesso si ritrovava davanti allo specchio per ore a cercare di nascondere le occhiaie. Sebbene il suo corpo, a furia di nottate in bianco, si era adattato a quella strana routine.

La mattina seguente si alzó di malavoglia, chiamata da Osamu che le annunciava l'ora, invitandola a fare colazione e a prepararsi. Ancora immaginava di sentire la voce di Atsumu, o di vederlo saltarle addosso per svegliarla. Si pizzicò il polso per dimenticarsi di quello sporco traditore. A scuola tutti, ovviamente, avrebbero saputo tutto, come al solito, e Atsumu probabilmente avrebbe cercato un confronto, cosa che lei voleva invece evitare. Che aveva da dirgli? Era perfettamente conscia di quello che lui, la sera prima, le aveva fatto e non era per nulla interessata ad ascoltare scuse inutili e stupide oppure giustificazioni sull'accaduto così ovvio ai suoi occhi.
O:«Buongiorno, bella. Come va?»
Chiese il ragazzo, preoccupato a causa delle occhiaie più profonde del solito sul viso di lei.
K:«Non ho dormito niente stanotte»
Gli rispose lei, avventandosi sull'invitante colazione che le aveva preparato. Almeno nessuno avrebbe più provato a rubargliela.
Vennero distratti dal vibrare di un telefono, che si scoprì essere quello di Kiyomi. La ragazza rispose prontamente, dopo aver visto il nome del fratello campeggiare sullo schermo.
K:«Itsuki, scusa se ieri non sono tornata ma ti racconto quando torno che cosa è successo»
I:«Ma avvisarmi era difficile? Dove sei?»
K:«Sono con Osamu. Scusa ancora»
I:«La prossima volta avvertimi. Ci vediamo dopo»
Chiuse la chiamata, continuando a mangiare con calma, assorta nei suoi pensieri. Come avrebbe detto a suo fratello, che si fidava ciecamente dei gemelli, che uno di essi l'aveva tradita spudoratamente e senza pietà con una sua amica?

Si incamminarono verso la scuola senza proferire parola. Osamu aveva anche provato a consolare la ragazza, ma lei, quando succedeva qualcosa di brutto, tendeva a chiudersi in se stessa, indossando una maschera di freddezza e menefreghismo, evitando ogni tipo di contatto con il genere umano. Ormai la conosceva e sapeva che era praticamente impossibile aiutarla in quei periodi. Il ragazzo, per tutta la durata delle ore scolastiche, non lasciò il fianco di lei, proteggendola dalle occhiate curiose ed indiscrete degli altri studenti che, come previsto dalla ragazza, erano già al corrente di tutto. A volte si chiedeva come, in quella scuola, le informazioni girassero così velocemente. Kiyomi era anche parecchio preoccupata. Non voleva ascoltare le stupide ed inutili scuse che si sarebbe inventato Atsumu, cercando un confronto con lei. Sapeva solamente che non lo avrebbe perdonato. Se c'era una cosa che poteva dire di odiare dal profondo del suo cuore, quelli erano i tradimenti.

Osamu dovette lasciarla durante l'intervallo, accompagnandola al tavolo della squadra femminile e abbandonandola tra le braccia di Mari che, prontamente, si era accinta a consolare l'amica. Di Noriko nemmeno l'ombra, per fortuna. In ogni caso, Kiyomi, l'avrebbe ignorata, senza arrabbiarsi con lei. Il vero colpevole era Atsumu, che non era a conoscenza del significato della parola lealtà. Le ragazze cercarono di risollevarle il morale ottenendo, in risposta, frasi monosillabiche, con zero entusiasmo. Mari conosceva la sua migliore amica e decise di lasciarla stare. L'alzatrice raccontò comunque loro l'accaduto, senza tirar fuori nessun particolare ed escludendo l'episodio della macchina.
S:«Kiyomi, potresti seguirmi un secondo? Dobbiamo parlare»
Le ragazze si girarono di scatto, incontrando una figura imponente e due occhi verdi che le fissavano esaminandole.
K:«Si, arrivo»
Si alzò lentamente, sotto lo sguardo confuso di Mari, che non capiva la situazione.
L'alzatrice si avviò dietro il corvino, pensando che, se voleva mettere fine a quella situazione, aveva prima bisogno di confrontarsi con Suna e farsi spiegare un paio di cose. Non sapeva però che, dall'altro lato della stanza, Atsumu li guardava con aria infastidita. Poco prima, il centrale, lo aveva insultato nel peggiore delle maniere, evidenziando più volte l'errore che aveva commesso. Per poco, Suna, non si fece scappare l'avvenimento della macchina, volendo rinfacciare all'amico che, mentre lui rompeva il cuore alla sua ex-ragazza, l'altro le donava piacere, sebbene quello fosse temporaneo. Atsumu non capiva il perchè di tutta quella vicinanza tra Suna e Kiyomi. Non si erano mai sopportati, com'era che, da un momento all'altro, erano così amici? Pensò di aver intuito le intenzioni di Suna, probabilmente voleva portarsi a letto Kiyomi e non glielo avrebbe permesso. Dopotutto aveva notato gli sguardi che il corvino rivolgeva all'alzatrice. Ma quella era ancora la sua ragazza, poteva ancora salvare il salvabile, e non l'avrebbe data vinta a Suna.
Purtroppo però, non sapeva che il corvino aveva già fatto molte delle cose che lui immaginava.
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Angolo Autrice

Sempre la solita domanda, che ne pensate del capitolo? Personalmente non vedo l'ora di continuare questa storia perchè sono piena di idee♡︎
Comunque, più avanti specificherò le caratteristiche fisiche di Kiyomi, però so solo che avrà le lentiggini. Che idee avete? Sarà mora, bionda o castana, datemi una mano please ・ᴗ・
Alla prossima guyss♡︎♡︎♡︎

•Eᴠᴇʀʏᴛʜɪɴɢ ʜᴀᴘᴘᴇɴs ғᴏʀ ᴀ ʀᴇᴀsᴏɴ• 𝑺𝒖𝒏𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें