•Cᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ 13•

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il ragazzo la poggiò a terra, sorridendole e scompigliandole i capelli divertito.
I membri della Shiratorizawa scrutavano la scena parecchio allibiti, ma non ci diedero troppo peso, concentrati ad osservare la squadra nemica.
T:«Vai sugli spalti e tifa per me nanetta»
Le disse Satori, con il suo solito tono divertito che la faceva sentire a casa. I soprannomi che usava con lei erano molteplici e molto spesso se li inventava al momento. Quasi tutti andavano a sottolineare la statura della ragazza, facendola imbronciare. Satori, appena l'amica sparí dalla sua vista, puntò gli occhi davanti a se, pronto a prepararsi per la partita, incontrando subito due occhi verdi, infastiditi, che lo fissavano, quasi a volergli lanciare un guanto di sfida. Lui, d'altro canto, non capì subito perchè quel ragazzo sembrasse così arrabbiato e decise di lasciar perdere.

Suna, tuttavia, il quale aveva assistito a tutta la scena del ritrovo tra Kiyomi e quel tipo dai capelli rossi, non volle pensare subito a quella strana rabbia che gli appesantiva il petto. Voleva saperne di più, e sicuramente avrebbe chiesto direttamente alla ragazza spiegazioni sull'accaduto. Ma, per poco, si trattenne dal ringhiare quando gli occhi del rosso caddero sui suoi. Appena la castana era saltata al collo dello sconosciuto, Suna, aveva temuto di non riuscire a fermarsi dal bloccarla a se, desiderando essere lui quello a venire salutato in quel modo da lei. E ora, quel ragazzo, era il suo rivale, in campo da gioco. Scoprì, successivamente, che Satori Tendō ricopriva il suo stesso ruolo, quello di centrale. Ottimo, ulteriore appiglio per dichiarargli guerra.

Kiyomi, dall'alto degli spalti, dopo essersi convinta a tifare per entrambe le squadre, non riuscendo a decidersi su quale delle due fosse la migliore, ripercorreva gli anni passati in compagnia di Satori, alle elementari e alle medie. Purtroppo, alle superiori si erano persi di vista, ma la loro sacra amicizia era sempre rimasta tale e quale.
Si erano conosciuti alle elementari. Kiyomi amava la pallavolo, ma purtroppo la scuola non possedeva un club femminile. In quarta conobbe Tendō Satori, che divenne poi il suo 'maestro'. Notava quanto gli altri bambini cercassero di evitarlo, chiamandolo "mostro" e insultandolo, tuttavia non ne comprendeva il motivo. Sembrava un bimbo solare, un po' strano, ma simpatico. Così si avvicinò a lui, durante degli allenamenti in cui gli altri si erano rifiutati di alzargli la palla, afferrando quest'ultima e chiedendogli se potesse farlo lei. Tutti scoppiarono a ridere, prendendola in giro e dicendole di stare attenta al "mostro", ma, per Kiyomi, in quel momento, esisteva solamente il sorriso che le veniva rivolto da Satori, riconoscente per quel gesto inaspettato.
Si incontrarono nuovamente alle medie, diventando più amici di prima. Fu proprio lui ad insegnarle come alzare bene, in principio. E, insieme, fondarono un club di pallavolo femminile, visto che la scuola ne era sprovvista. Il ragazzo ancora veniva spesso insultato e prontamente difeso da Kiyomi, la quale era diventata molto protettiva nei suoi confronti. Lei lo adorava, e lo ammirava pure. Era sempre sorridente, non importava quale fosse la situazione. Se lo prendevano in giro lui se la rideva, dicendo di star bene. Anche se, la castana, aveva sempre pensato, e continuava a pensare, che stesse mentendo. In verità le offese lo ferivano, lo si capiva dal modo in cui osservava leggermente stupito, la persona che gliele rivolgeva. Eppure lei c'era sempre stata, sorreggendolo e proteggendolo.

Nel corso degli anni il loro rapporto si evolveva gradualmente ed ora era prettamente simile a quello tra due fratelli. Si vedevano poco, data la lontananza, ma si raccontavano, ogni sera, la propria giornata, senza bugie o menzogne. Kiyomi si fidava ciecamente di lui, e il ragazzo era l'unico ad essere a conoscenza dell'episodio della macchina. Lei, invece, sapeva praticamente tutto di lui. A che ora e quando aveva gli allenamenti e persino quali materie aveva a scuola. Tutto.
Si conoscevano perfettamente, quei due. E Satori, in quel momento, era quasi completamente sicuro che lei si stesse innamorando di quel fantomatico Suna Rintarō, ma volle aspettare ad accennarglielo, sperando ci arrivasse da sola. Dopo uno sguardo più attento, Satori, riconobbe il ragazzo che lo fissava storto come "l'amico" di Kiyomi e sorrise al pensiero. Sembrava si fosse trovata proprio un bel tipo. Ma, se le avesse fatto del male, non avrebbe esitato a distruggergli quel bel faccino che si ritrovava.
Satori non era mai stato un tipo violento e sicuramente non desiderava diventarlo, ma quando si trattava della sua migliore amica poteva tranquillamente fare un'eccezione. D'altronde aveva notato come, Suna, lo stesse sfidando spudoratamente. La cosa era facilitata dai ruoli in cui giocavano, entrambi erano centrali, costituendo la parte fondamentale del muro. In bravura si dimostravano veramente molto simili e questo, a Suna, non andava giú.

Solitamente non si faceva tirare in mezzo in questioni di gelosia, ma non riusciva a nascondere quel nascente sentimento. Analizzava mentalmente il ragazzo di fronte a lui, con un'aria decisamente più aggressiva di quella voluta. E se quel tipo ci stesse provando con Kiyomi? Impossibile. Lei, fino ad una settimana prima era fidanzata. Con un coglione, ma era fidanzata.
Riuscì a portare la sua squadra alla vittoria. Vittoria anche molto importante visto che la Shiratorizawa era considerata la scuola migliore, con la squadra di pallavolo più forte e i giocatori più preparati. Loro, in quel momento, forse per un colpo di fortuna o forse per bravura, li avevano battuti.

Suna rifiutò di uscire a cena con i compagni. Non amava la confusione e conoscendoli sarebbero finiti, prima  di sera, in qualche locale. Aspettò Kiyomi davanti agli spogliatoi, ma lei, a quanto sembrava, aveva già altri impegni. Uscì accompagnata da Satori, che le saltellava intorno chiedendole se poteva dormire a casa sua. La ragazza rise accettando, dovendo riconoscere quanto l'amico potesse diventare insistente. Il corvino la guardava, speranzoso che si accorgesse di lui, cosa che, effettivamente, accadde. Kiyomi si voltò in sua direzione sorridendogli.
K:«Suna! Mi sa che devo presentarti questo ragazzo che guardavi male prima»
Suna, si limitó ad annuire, nascondendo l'imbarazzo a causa del fatto che la ragazza si fosse accorta degli sguardi lanciati al rosso poco prima.
K:«Suna, lui è Satori Tendō,il mio migliore amico. Satori, lui è Suna Rintarō, il ragazzo di cui ti ho parlato»
Kiyomi aveva parlato di lui? Sorrise compiaciuto al pensiero.

Satori, invece, porse la mano al corvino, la quale venne stretta subito dopo. Tuttavia, sebbene in quel momento gli stesse sorridendo amichevolmente, era ancora valido il fatto di spaccargli la faccia in eventualità.
Ma conosceva la sua amica ed era convinto che Suna potesse essere la persona giusta per lei, o almeno ci sperava.
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Angolo Autrice

si capisce che amo Tendō e vorrei tanto abbracciarlo? Lo trovo un personaggio fantastico e ha una storia veramente triste che mi riempie di depressione ogni volta :,)
Anyways, ditemi che ne pensate del capitolo♡︎♡︎

•Eᴠᴇʀʏᴛʜɪɴɢ ʜᴀᴘᴘᴇɴs ғᴏʀ ᴀ ʀᴇᴀsᴏɴ• 𝑺𝒖𝒏𝒂 𝒙 𝑹𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓Where stories live. Discover now