-CHAPTER 20-

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DRACO'S POV.

Lei se ne va, non prima di avermi mandato a fanculo, e non posso dire di non aver fatto lo stesso. Sono così fottutamente arrabbiato. Che cazzo le passa per la testa? Andare nello sgabuzzino insieme ad uno per sette dannati minuti! Potrei anche uccidere in questo momento.

La guardo sculettare via, incazzata nella sua piccola altezza. Sembra quasi una barzelletta, ma quella può fare danni, eccome.

Un'ondata di rabbia mi si ritorce contro, così decido di seguire il suo esempio, tornando nella mia stanza.

Porca puttana.

Quel Riddle ha rotto i coglioni.

E noi abbiamo litigato.

Ancora.

Mi fa stare così male al solo pensiero di poter perdere l'unica che mi rallegra davvero.

Fanculo!

Chiudo la porta dietro di me, mentre mi lascio travolgere dalla gelosia, prendendo a calci il tavolo.

Stupido, dannato, ridicolo tavolo.

Seriamente?

Oh Merlino, ma che cazzo sto facendo?

Tolgo la camicia e la giacca buttandole a terra con noncuranza; in seguito le scarpe; e finalmente mi butto sul letto, cercando di lasciar passare l'incazzatura.

Ma non sarà così semplice.

No.

Mi giro e rigiro, finché il sonno non ha il sopravvento su di me.

"Lei è mia, e tu non puoi farci nulla" Sibilla Riddle, mentre avvicina Anne per un bacio, passionale, possessivo. Io sono lì, come uno stolto, ad osservare tutta la scena in questa fottuta camera, anzi no, è la sua camera. Lui approfondisce il bacio, rendendo tutto ancora più doloroso. E poi... Le toglie la camicetta.

Respiro affannosamente, cercando qualcuno da abbracciare. Ma sono solo, quasi dimenticavo.

Le lacrime rigano il viso e il cuore; mi metto seduto e ripeto a me stesso "era solo un incubo Draco, è tutto ok".

È così straziante ripensare a ciò che ho appena sognato. Una parte del mio cuore, anche se inutile, si è frantumata.

E se preferisse davvero lui?

ANNE'S POV.

<<Muffliato>> Dico impaziente appena chiudo la porta della mia camera.

Mi guardo intorno e-

Urlo, urlo come non mai; è un grido atroce, troppo rumoroso e non so neanche se l'incantesimo riuscirà a silenziarlo. È un grido di dolore, rabbia, incomprensione. Dovevo pur liberarmi in qualche modo. È un grido che ormai sono abituata a fare, quando non ne posso più di tutti, del mondo. E urlo, urlo ancora più forte.

Mi accartoccio a terra, esasperata, mentre le lacrime iniziano a rigare il mio perfetto viso. Sono incazzata, meglio dire incazzata nera. Ma che cazzo fa? Perché le ha sussurrato quelle parole che suonavano così sporche e desiderose all'orecchio? E Merlino solo sa che cosa le abbia detto.

È come se una parte di me se ne fosse andata con quell'urlo.

Rimango sul pavimento, piango sempre di più.

Quando la rabbia prende il sopravvento ormai sono abituata a lasciarmi andare solo in un metodo: piangere. Fin da quando ero piccola per colpa di mio padre, ad adesso per colpa di una puttana e di uno stronzo.

Attractive. // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora