-CHAPTER 5-

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Le lacrime rigano silenziosamente il mio viso, cadendo sull'ormai inzuppata federa del cuscino.

È una routine.

Ogni sera, ogni singola sera.

Non riesco mai a dormire. I miei pensieri, i miei ricordi, le mie preoccupazioni riaffiorano proprio quando non dovrebbero, lasciandomi distrutta.

Di giorno sono una lurida puttana, ma la notte sono vulnerabile, fragile, debole, danneggiabile.

Non ricordo l'ultima volta che ho dormito tranquillamente. Forse da bambina. Per il resto sono cresciuta piangendo senza far rumore, perché non sono abbastanza forte, o per la mia famiglia, o perché sono un mostro.

Parlo male di mia madre, di mio padre, ma infondo sono esattamente come loro.

A questo penso, quando gli altri stanno beatamente sognando il ragazzo o la ragazza che amano, il loro desiderio più grande, o anche semplicemente un cane a tre teste che balla la salsa.

Fanculo.

Non ho nessuno con cui parlarne, inoltre.

Giro la testa dall'altro lato del cuscino, provando a scacciare qualsiasi cosa mi passi per la testa. E per fortuna funziona.

DRACO'S POV.

07:00.

Fanculo.

Mi stiracchio e ancora mezzo addormentato vado verso il bagno. Ho bisogno di una doccia.

Sfilo i boxer, l'unico indumento che portavo ed apro l'acqua. Fredda come piace a me.

Mi ci ficco sotto e cazzo, non c'è nulla di meglio se non un getto d'acqua gelata sulla schiena di prima mattina.

Porca puttana.

Insapono i miei capelli biondo platino con il tanto adorato shampoo alla menta, massaggiando delicatamente.

E penso a lei.

Cazzo, è una piccola puttana, stronza come non so cosa ma ieri sera non era così. Oh no che non lo era.

Mi è venuta voglia di infastidirla. Ti farò passare l'inferno, Clarke.

Continuo ad insaponarmi, ora il corpo. Minuscole goccioline si posizionano sui miei addominali, mi diverto ad unirle cercando di formare un disegno. Tanto nessuno mi può vedere.

Avvolgo il mio corpo tonico nell'accappatoio costosissimo, mi asciugo in fretta e inizio a vestirmi.

Il sole non è ancora sorto e la mia stanza è alquanto buia, però mi piace. Gentili scie di luce si fanno vedere, pian piano, ed illuminano in modo flebile l'angolo in cui si trova il divanetto di pelle. Mi affaccio alla finestra che da sul Lago Nero e mi incanto. A volte, quando sono pensieroso, mi metto qui ad osservare ogni singolo movimento che viene provocato sott'acqua. Mi sembra di essere all'interno di un acquario. Mi fa sentire quasi impotente davanti a tutta quella meraviglia.

Indosso i pantaloni neri, la camicia bianca stirata impeccabilmente e la cravatta, leggermente allentata. Su la toga, le scarpe e ovviamente la mia acqua di colonia. Non può mai mancare.

Ultima pettinata ai capelli e sono pronto. Lindo e perfetto come sempre.

Chiudo la porta dietro di me e mi dirigo in Sala Grande per fare colazione.

Non mi abituerò mai alla sensazione di vuoto che provocano questi dannati corridoi. Sembrano infiniti. I muri di pietra ti danno l'idea di essere gelidi, anche se non li hai toccati. Il sole inizia a battere contro le finestre, ed illumina la mia figura.

Attractive. // Draco MalfoyWhere stories live. Discover now