Capitolo. NAMJIN

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Ecco a voi il secondo capitolo extra, questa volta dedicato a loro, ai NamJin, tenerezza!!
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JIN POV

Da poco la nostra piccola Mimi si è trasferita in una casa con Taehyung, e devo ammettere che nonostante all'inizio mi sia sembrata una cattiva idea, alla fine ho accettato. Oramai è una donna, stanno insieme da un po' e conosco alla perfezione Taehyung, so quanto la ama e continua giorno dopo giorno a fare di tutto per lei. In questi anni l'ha davvero aiutata tanto con la terapia. L'ha sempre accompagnata pur rispettando i suoi spazi, l'ha sempre accompagnata in ogni nuova sfida che lo psicologo proponeva al fine di combattere gli attacchi che per molto hanno devastato lo stato psico-fisico della mia piccola. Per fortuna ora è tutto superato , lei continua a andare in terapia ma solo e unicamente perché sa benissimo che sfogarsi con uno psicologo può sempre solo farle del bene.

Ora che sono passati quasi due mesi da quando è andata via, io e Nam siamo sempre più uniti. Certo le discussioni ci sono ogni tanto, ma lo amo così tanto. Vorrei che placasse un po' la sua gelosia ma ho imparato a amare anche la sua gelosia avvolte senza senso. Per esempio l'altra sera siamo usciti fuori a cena, e c'era questo giovane cameriere che ogni tanto mi lanciava delle occhiatine. Io lo avevo riconosciuto subito, nonostante fossero passati anni ma Namjoon era accecato dalla gelosia per notare quanto quegli sguardi non fossero sguardi di desiderio ma fossero solo sguardi curiosi.

Quel giovane cameriere non ci stava provando con me, quel giovane cameriere era un nostro ex alunno, e subito l'ho riconosciuto perché quando era bambino era sempre attaccato a me, diceva che ero il suo maestro preferito e giurerei che la faccia è rimasta identica. Namjoon però ci ha impiegato di più a rendersi conto che la realtà era completamente diversa da quello che il suo cervello aveva già creato nella sua mente.
-no ma continua pure a guardare quel ragazzino sai? Cosa ci sono a fare io qui? Sai Jin se ti piace così tanto perché non ti alzi e vai da lui?-
Questo è quello che  mi ha detto quella sera quando è scoppiato dalla gelosia all'ennesimo scambio di sguardi fra me e il nostro ex alunno.
-ma amore guarda che...- stavo per spiegargli tutto, quando lui con la mano richiama l'attenzione del cameriere e gli chiede il conto senza neppure degnarlo di uno sguardo.
-amore ma ancora non abbiamo finito la cena- gli rispondo dispiaciuto e al contempo arrabbiato. Insomma perché esagera sempre così tanto?
-oh invece si che abbiamo finito, non continuerò a assistere come un cretino a tutto questo. Andiamo a casa, ora! Mi è rimasto tutto sullo stomaco- dice alzandosi e lasciandomi solo al tavolo.

Abbasso lo sguardo dispiaciuto, sono dispiaciuto per il cibo che andrà sprecato, per la sua stupida scenata davanti a tutto il ristorante e sono anche dispiaciuto per come ha fatto sentire quel povero ragazzo che sono certo non volesse altro che trovare il coraggio di venirci a salutare.
Così dopo essermi alzato e averlo raggiunto alla cassa, faccio cenno al ragazzo di avvicinarsi e lui timoroso si inchina con rispetto.
-sono 80.000 won signori- dice il ragazzo con un tono molto flebile, pieno di imbarazzo.
-ecco a te- dice Nam con la mascella serrata e rigida. La sua solita espressione di quando è arrabbiato insomma. So anche benissimo che quando fa così si sta impegnando a trattenersi dal reagire dinuovo , per questo cerco la sua mano per stringerla alla mia e tranquillizzarlo,ma lui subito me la scaccia via. Ci resto male, perché volevo solo aiutarlo a farlo stare più tranquillo, ma lui come sempre quando è accecato dalla gelosia non vede più niente.
Così decido che è tempo di dargli una lezione.

-Park Seonghwa giusto?da quanto tempo!- dico richiamando così l'attenzione di Nam completamente su di me.
Il ragazzo all'inizio spalanca gli occhi sorpreso proprio come Nam, per poi annuire con la testa spaventato dal prossimo passo di mio marito.
-quindi avevo ragione io eh, vi conoscete! ragazzino sta lontano da lui! È un uomo sposato e si da il caso che io sia suo marito, capito?- intima Namjoon con una voce così fredda e roca che il ragazzo indietreggia di qualche passo.
-Kim Namjoon! Non vedi che lo stai spaventando? E poi non lo riconosci? Mi deludi!- dico rimproverando mio marito per poi sorridere dolcemente al ragazzo che sembra riprendersi dallo spavento.
-perché mai dovrei ricordarmi di lui? Non lo conosco!- sbuffa Nam.
-accidenti amore! Non capisci mai niente! Seonghwa che scuola hai frequentato?- chiedo donandogli uno sguardo di incoraggiamento.
-la..la High School International di Seoul, signore- dice titubante il ragazzo.
Così Namjoon inizia a processare il tutto, posso vedere tutti gli ingranaggi nel suo cervello velocizzare il processo di elaborazione dell'informazione.

-e dimmi un po' ragazzo, quanto tempo fa ti sei diplomato?- continuo a chiedere.
-10 anni fa signore, forse non vi ricordate di me.. ma io ho un bellissimo ricordo del mio maestro di elementari e del mio professore di lingua e letteratura inglese- dice il ragazzo accennando un sorriso ancora molto rigido.
Così noto finalmente che il continuo processare nel cervello di mio marito si ferma portandolo a spalancare gli occhi per lo stupore e forse anche un po' per l'imbarazzo.
-ora hai capito vero?- chiedo a mio marito cercando la sua mano, che subito stringe forte.
-Pa..Park Seonghwa, o mio Dio.. ragazzo scusami, non..non avevo la minima idea che tu potessi essere stato un nostro studente. Sono mortificato per il mio comportamento- si inchina mio marito con fare dispiaciuto verso il ragazzo che subito corre fuori dal bancone agitando le mani disperato per l'imbarazzo.

-no no, signore non si inchini, non si scusi, sono stato io il maleducato a guardare troppo... solo che ero in imbarazzo, non sapevo se avvicinarmi o meno per salutarvi, pensavo che avrei fatto una brutta figura, sono io quello che si deve scusare- dice poi imitando il gesto di mio marito.
Dopo qualche secondo si alzando entrambi e sul loro volto un dolce sorriso si va formando in modo spontaneo.
-ora che abbiamo chiarito... come va Seonghwa?- gli chiedo curioso.
-oh beh ecco, ho proseguito gli studi laureandomi in economia, e ho deciso di voler prendermi io la gestione del ristorante dei miei per aiutarli con le spese. So che facendo il cameriere non do proprio l'idea di un proprietario professionale, ma ecco voglio dare una mano qui, non solo finanziariamente ma anche nel pratico- dice lui sorridendo.
-ammirevole ragazzo, davvero ammirevole da parte tua- si completa Nam.
-grazie signore, se posso, voi insegnate ancora?- chiede poi lui con tono più garbato.
Entrambi annuiamo e lui felice continua a sorridere.
-sai Seonghwa? Sono felice di aver rivisto un mio vecchio studente e di averlo trovato così maturato e ben cresciuto, sei un bravo ragazzo, parleremo e raccomanderemo il tuo ristorante a tutti i nostri conoscenti- dico dandogli una piccola pacca sulla spalla.
-si mio marito ha ragione, la gente ha bisogno di conoscere questo posto, spargeremo la voce- continua affermativo Nam.
-grazie signori, siete troppo gentili-

Dopo essere tornati a casa ricordo che Nam non si è riuscito a trattenere, era un misto tra imbarazzo e dispiacere.
-perché stai ancora con me se sono un completo disastro? Sono uno stupido geloso- dice lui buttandosi sul divano.
-mi chiedi perché sto ancora con te? Amore io ti amo, amo la nostra vita, amo la figlia che abbiamo cresciuto insieme e ammetto che in questi anni ho amato anche tutti i tuoi piccoli disastri che fai sempre in giro. E si a volte sei uno stupido gelosone, ma io ti amo lo stesso e lo continuerò a fare ancora per molto, ricordi? Finché morte non ci separi- dico indicando l'anello che portiamo al dito.
Lui si rialza e mi sorride dolcemente.
-finché morte non ci separi, ti amo anche io amore mio- dice per poi posare le sue bellissime e soffici labbra sulle mie.

Happy family Where stories live. Discover now