Capitolo 35

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Nestesia pov's

Dopo qualche minuto ci stacchiamo, continuando a guardarci, abbiamo il sorriso stampato in faccia e ci teniamo per mano.
La sera dopo quel momento passò veloce, anche perché gli invitati stavano iniziando a tornare a casa, i miei genitori pagarono il conto e senza troppe moine mi salutarono, così mi ritrovai sul Benz nero di peep, con lui a fianco che guidava, canticchiando "belgium".
Amavo sentirlo cantare, l'idea di interromperlo non mi passò nemmeno per la testa.
Una grande luna campeggiava in cielo, erano le 22.53.

G: dormi piccola, è un po' lunga qui

N: mai cose vicine tu

G: sai com'è, qui fa tutto schifo

N: bastava un hotel qualsiasi, ho sonno e vorrei dormire

G: dormi qui

N: mhh, non lo so

G: sei proprio una rompicoglioni

N: grazie

G: //

Metto la mano sulla sua e la stringo.

N: senti, perché non ti fermi da qualche parte, mi basta dormire con te, non importa dove

G: tranquilla

Non mi addormentai, riuscii a buttare un occhio all'orologio, quando fummo arrivati era la 1.27.
Mi sgranchii le gambe, ero ancora intorpidita dal piccolo viaggio appena compiuto.

N: quindi, tutto questo caos per-

G: niente, ho letto che qui la colazione è meglio

N: non mi interessa, datemi un letto ed un cuscino e starò bene

Gus fece spallucce, entrammo nella struttura, era molto grande, con poltroncine di velluto rosso ed un camino acceso.
La ragazza alla reception non battè ciglio e diede la tessera per aprire la camera a peep, che mi chiamó a sè.
Una volta saliti Gus aprii la porta, io mi buttai nel letto ancora vestita, mentre lui si tolse la giacca e la camicia, restando a petto nudo; solo dopo cadde anche lui sul materasso.
Anche se ero stanca non mi trattenni più di tanto e lo baciai, questa volta mi tolse il vestito, dopo si fermó, mi tiró a se facendo combaciare perfettamente i nostri corpi, infine, ci coprì con il candido lenzuolo bianco.
Ci addormentammo, immersi nella più totale quiete, con il solo rumore dei nostri respiri.

Flashback

- cosa cambieresti?-

- /-

- mi dica almeno perché-

- non proferirò mezza parola al riguardo, dottoressa-

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Mi sveglio con il malditesta.
Non di nuovo.
Cazzo.
Mi alzo cercando di non far rumore, guardo nelle tasche della giacca in cerca di una aspirina o qualcosa del genere.
Inutile dire che con la mia solita fortuna, combinata alla disorganizzazione non trovo proprio una ceppa e sono costretta a tornare a letto, anche perché sono le 4.22.
A volte mi chiedo che cazzo ho fatto di male.
Anche questa volta ricordo pochissimo, spero di stare bene tra qualche ora, volevo uscire a fare un giro, o perlomeno tornare a casa a mettermi qualcosa di comodo, il
vestito è carino si, ma troppo elegante.
Non ricordo nemmeno dove ho messo il cellulare, lo trovo poggiato sulla piccola scrivania dopo qualche minuto, la voce rauca di Gus mi raggiunge.
L'ho svegliato.
Vaffanculo.

G: torna a letto dai

N: arrivo, stavo prendendo il telefono

G: puoi lasciarlo sul comodino, ormai sono qua sveglio

N: non volevo svegliarti, scusa

G: tranquilla, vieni qui ora

Mi rimetto sotto il lenzuolo,  andandogli un po' addosso, poi lo bacio; quella vecchia volpe prende la palla al balzo e mi tocca il culo.

N: non cambi mai eh

G: che ho fatto di male

Alzo gli occhi e gli tiro uno sbuffetto sotto il mento, sono praticamente sopra di lui.

N: nien-

Non mi fa nemmeno finire di parlare e riprende a baciarmi, continuiamo così per qualche minuto poi mi stacco e mi sistemo di fianco a lui.

G: ti preferivo sopra

N: pervertito

Fa spallucce e mi abbraccia.
È carino, anche con le sue stupide battute.
Ci addormentiamo.

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Where stories live. Discover now