Nessuno dei due dormii.
Parlammo per praticamente tutta la mattinata ed a pranzo Gus si cimentó nel prepararmi qualcosa, fallii miseramente e mi portò dei pancake con la scusa che sapeva fare solo quelli, gli diedi della testa di cazzo e dell'incapace ironicamente, lui fece spallucce e mi lasció da sola in stanza.
A quel punto lo chiamai e lui disse che non meritavo il suo tempo, voleva farmela pagare, molto probabilmente, però non era ancora arrivato a capire che non era il modo giusto.N: EDDAI
G: non si parla con gli incapaci
N: ma io stavo scherzando
G: lo so
N: allora vieni
G: alzati, sei a fare la muffa lì da quasi un giorno intero
N: e cosa ci guadagno?
G: un bacio
N: non vengo comunque
G: che palle
N: DAAAAAI
G: no
Continuo a lamentarmi ma quel dannato ragazzo che sta nel salotto di casa mia non si decide proprio a venire da me.
Per come e quanto sono orgogliosa, di certo non gliela lascerò vinta.
Sono infantile? probabile, ma non mi interessa, anche perché il suo atteggiamento è pari al mio, con qualche cambio di programmazione nello scopo.
Un ora dopo comunque arriva lui da me.G: te la do vinta solo questa volta, alzati
N: no
Non capisco perché deve essere così insistente, che odio.
G: va bene, ho capito, o ti scollo io da sto coso o tu proprio zero
Gli faccio la linguaccia, mentre lui si avvicina, mi bacia appassionatamente e mi prende in braccio, ecco, mi sono fatta fottere così.
Si stacca solo quando siamo in cucina, lui in piedi, io seduta sul tavolo dove mi ha lasciato.G: pensavo fossi più difficile da fregare
N: e io ti facevo meno rompicazzo, adesso che siamo qui e sto congelando viva, che ti cambia
G: che bello il tuo pigiama
N: GUSTAV
G: che c'è? adoro i panda
Ok, fermate i miei istinti da serial killer.
Io lo ammazzo questo.N: senti io ho freddo
G: si ma sono le tre e mezzo, quindi ti metti qualcosa di diverso dal pigiama
N: ma te lo scordi
G: ti obbligo
N: ma perché
G: perché a me piaci sia in pigiama che elegante, ma non credo che gli altri la penserebbero ugualmente
N: gli altri chi?
G: in generale, i tuoi genitori ti romperebbero le palle, lo sai anche tu
Sbuffo e vado in camera, tiro fuori qualche vestito a caso dall'armadio e mi tolgo la maglia, Gus in tutto questo sta blaterando qualcosa, appoggiato allo stipite della porta.
N: sai che non ti sto ascoltando, vero
G: sai che quella maglia non c'entra un cazzo con quella gonna, vero
N: ma non mi interessa
G: a me si, fammi passare
Mi raggiunge e si mette a spulciare nel mio armadio fino a quando non tira fuori una vecchia salopette di jeans nero sgualcita ed una maglia a righe rosa e nere.
G: così starai benissimo
Non perdo nemmeno tempo a contraddirlo ed indosso i vestiti che mi ha scelto, vado in bagno e mi guardo allo specchio, devo dire che sto veramente bene.
Ma col cazzo che gli do soddisfazione.
Torno in salotto dove lo trovo spaparanzati sul divano a guardare uno di quei programmi trash del primo pomeriggio.N: non ti facevo uno da detto fatto
G: è divertente, sembrano tutti convinti, specie quelli con il pozzetto blu
N: chi? Ciacci? quello è un mito dai
G: Le pagelle di stile le preferisco di Miccio in ogni caso
N: grazie al cazzo quello è il suo lavoro
G: perché quest'altro cos'altro potrá fare mai nella vita? il clown? credo sia anche il suo lavoro
N: in effetti lo é
G: quindi, non c'è paragone, in ogni caso.
Mi siedo di fianco a lui e lascio al tempo il suo corso, mi perdo a guardarlo mentre gioca con i miei capelli e mi lascia piccoli baci su tutto il viso.
N: sei bellissimo
G: anche tu
N: adesso sembriamo più finiti a dirci quelle frasi fattissime da coppia
G: quanto me?
N: cosa?
G: fattissime
N: GUSTAV
G: dovevo dai
Quando lascia la casa ormai i miei genitori sono in procinto di tornare, ammetto che è strano senza di lui, la sua presenza da una nota di colore a tutto.
Alla fine resto io.
Sola.
Nel silenzio della casa.
A guardare qualche stupido programma trash in tv.