Capitolo 4

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le nostre mani ancora si toccano.
È passata più di un ora, sono le sei, nessuno dei due ha più proferito parola.
Eravamo ancora in silenzio, ma ad entrambi andava bene così. Certo che eravamo strani: prima facevo di tutto per cercare qualcosa da dire, mentre adesso volevamo semplicemente stare in silenzio, mano nella mano.
Poi presi io l'iniziativa e gli tirai un braccio

N: dai alzati

G: uff ma non ne ho voglia

N:dai su

G: no

N: alzati

G: altrimenti che fai?

Mi giro e me ne vado, appena imbocco la seconda via, lo sento alzarsi e iniziare a correre, forse pensava fosse tutto uno scherzo; come doveva essere, in ogni caso non mi sarei mai sognata di lasciarlo lì, mi sarei sentita una merda per tipo due giorni. Mi raggiunse e mi toccò la spalla poi mi si parò davanti: i nostri visi erano a pochissimi centimetri di distanza. Indietreggiai, forse lui capii la situazione e si limitò a affiancarmi. Parlammo per un po' di tempo mentre giravamo a cazzo di cane per la città finché non squillò il mio telefono: Beatrix.
silenzio la chiamata, non voglio essere disturbata, non mentre sono con Gustav.

G: sono così importante?

N: non era nessuno

G: si certo, mica quella taggata nella
tua bio di instagram giusto?

N: ma-

N: TU COME SAPEVI DEL MIO INSTAGRAM

G: non si risponde mai ad una domanda con un altra domanda, lo sai vero?

N: FINO A QUAND-

Mi bacia

porca puttana.

adesso che cazzo faccio

ci conosciamo da due ore

non può averlo fatto davvero

lui nota che non ricambio e si stacca subito, ha un viso troppo deluso, mi dispiace troppo , che poi è carinissimo, con quegli occhietti sembra tipo un cerbiatto.
Vorrei mandare al diavolo tutto e baciarlo di nuovo ma non credo sarei coerente.
Vaffanculo la coerenza.
Mi riavvicino e lentamente faccio appoggiare le mie labbra sulle sue.

ci stiamo baciando, di nuovo.

non credo sia la cosa giusta ma ci sta quindi mi sta bene,

cazzo è bravo a baciare, non avrei mai immaginato;

ci stacchiamo.

Bene, ed io mo che cazzo gli dico

G: suppongo eliminerai il mio numero adesso

N: mh perché dovrei

G: non lo so, perché non dovresti?

N: parli sempre così?

G non volevo-

N: sei carino quando ti complichi la vita così

G: io-

N: sei bellissimo dai

Lo abbraccio, sono visibilmente più bassa di lui, non so se questa cosa gli dia fastidio o meno, a me piace però

G: dai staccati nana

N: uffa

G: io non volevo offenderti

N: ma sai fare qualcosa di diverso dallo scusarti?

G: si però

N: però

G: sono un po' imbarazzato

N: qui quella imbarazzata dovrei essere io lo sai vero?

G: forse, in ogni caso, mi accompagni a casa?

N: non ne ho voglia

G: ma

N: baci bacioni amico mio, io me ne vado, chi cazzo ha voglia di camminare

Mi volto e inizio ad incamminarmi verso casa, mentre una lista di cattivi pensieri mi opprime: che cazzo devo fare ora? non so seriamente che cazzo fare, sono nei guai. Infilo gli auricolari e parte di nuovo la sua voce:
-non ora cazzo, mi hai già visibilmente fottuto il cervello-
esco da soundcloud e vado su contatti, decido di chiamare Beatrix, lei al momento non sa quasi nulla della mia situazione.
Tre squilli a vuoto, anche il quarto, ed il quinto
-fanculo-
chiudo la chiamata e mi avvio verso casa, percorro il vialetto ed entro, i miei non ci sono stranamente, di solito mi aspettando sempre.
Anche se potrebbe non sembrare, ho veramente un buon rapporto con i miei, sono sempre con me, qualsiasi cosa faccia, di certo ci sono alcuni divieti in più e qualche ramanzina di troppo ma lo reputo un giusto prezzo per l'averli sempre accanto, spero che quando sappiano che mi sto letteralmente sentendo con uno dei miei cantanti preferiti mi appoggino senza fare tante storie.
In ogni caso al momento non ho nessuna intenzione di dirgli qualcosa, gli voglio bene ma devo capire cosa effettivamente c'è fra me e Gus: si, ci siamo baciati e francamente credo che quel bacio abbia significato qualcosa per entrambi, però non mi sento pronta per una relazione, non che abbia paura, solo, credo che ritenga necessario troppo impegno e che io non sia la persona giusta per questo genere di cose; insomma, a tratti non si dove sono girata, figuriamoci se oltre all'impegno scolastico mi passa per la mente una relazione, non sarebbe volersi male, di più.
Adesso però, più che di riflettere o pensare, ho bisogno di dormire.
A pensarci saranno due giorni che faccio le 5 di mattina per poi svegliarmi alle nove, sono abbastanza distrutta.
Concludo così tutto questo flusso di pensieri e paranoie abbastanza inutili che si erano insidiate nella mia mente, addormentandomi.
Forse non dovrei dormire di pomeriggio.
Forse dovrei vivere di più la giornata.
Forse dovrei semplicemente non scappare da tutto.

𝐓𝐇𝐄 𝐁𝐑𝐈𝐆𝐇𝐓𝐒𝐈𝐃𝐄 | 𝐋𝐈𝐋 𝐏𝐄𝐄𝐏Where stories live. Discover now