ᑕᗩᑭITOᒪO 1 |ᘔOᑎᗩ ᑕOᗰᖴOᖇT|

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Stefan entrò in casa stufo come sempre dopo una giornata di lavoro. Aveva in mente di passare a comprare un mazzo di fiori per mostrare un po' di affetto a sua moglie, visto che oggi avrebbero festeggiato il loro anniversario.

Purtroppo come ogni anno si era ricordato troppo tardi, ma aveva deciso di farsi perdonare con un bel regalo al prossimo; del resto mancava solo un anno ormai. L'aveva sposata giovane, lei vent'anni e lui ventotto, per amore, non c'erano dubbi su questo.

I primi due anni erano stati folli, pazzi, erano pieni di passione ed esistevano solo lui e lei, nient'altro contava: la sua risata spontanea, i suoi occhi penetranti che catturavano davvero chiunque la guardasse per più di due secondi. Difficilmente si riusciva a non essere gelosi della sua bellezza.

Era un tipo ripetitivo Stefan, non si accorgeva nemmeno di quanto sembrasse più vecchio della sua età. Si incamminò con movimenti robotici verso il frigo per prepararsi il solito panino al formaggio, pensando che forse, tra pochi minuti la sua bella mogliettina sarebbe scesa lentamente dalle scale, con un completo sexy che si comprava per conquistarlo nelle occasioni speciali. Come diceva sempre lei, per mantenere accesa la fiamma.

Questa volta però lei non era scesa dalle scale e non dava nessun segno di essere in casa, nemmeno dopo che lui aveva finito di mangiare. Sapeva che ogni tanto spariva senza dire nulla, ma mai nei giorni importanti. Khatrine era una che amava i compleanni, Natale, Capodanno, Pasqua e tutte le feste possibili ed immaginabili. Si ostinava ad organizzare feste sfarzose e invitava amici per far loro compagnia, ma ultimamente non succedeva più e questo lo rattristava molto ma non lo avrebbe ammesso.

Lui era cresciuto diversamente da lei, senza feste e candeline da spegnere ai compleanni. Dopo aver buttato il piatto nel lavandino, con la fronte corrugata e la schiena a pezzi, salì al piano superiore. Pensava che dopotutto ce l'avevano fatta. La casa dei sogni su tre piani con finestre enormi, l'avevano comprata: anche se il mutuo sarebbe durato a lungo, la cosa non lo spaventava più come all'inizio. Le pareti erano piene di fotografie, scattate nei loro lunghi viaggi avventurosi. Lui sapeva di amarla e credeva che non ci fosse il bisogno di ripeterglielo in continuazione. Aprì la porta della camera matrimoniale un po' alla volta, sperando dopotutto che lei fosse lì distesa sul letto ad aspettarlo.

E poi girando l'angolo l'aveva trovata, distesa sì, ma non sul letto. Era una scena macabra quella che gli si presentava davanti agli occhi. Non era la prima volta che aveva immaginato uno scenario del genere negli ultimi anni, ma mai avrebbe pensato che potesse succedere veramente. Lei glielo aveva promesso!

«Khatrine. NO. NO. NO. CHE COSA HAI FATTO? AMORE MIO...»* Lo disse sotto voce o forse urlando. Non capiva se parlasse ad alta voce o nella sua mente. Realizzò solo che era troppo tardi per salvarla.

Le si era avvicinato intimorito, il corpo inerme era gelido come la notte d'inverno e la testa aveva assunto una posizione innaturale, per metà immersa nel liquido rosso e schiumoso. L'acqua era fuoriuscita dalla vasca e si era mischiata alla schiuma presente sul pavimento. Contrariamente ad ogni regola e ancora sotto shock, l'aveva tirata fuori da quella brodaglia ma non aveva il coraggio di incrociare quello sguardo perso nel vuoto. Sperava di non dover mai vedere quegli occhi così; spenti, assenti, vuoti, come un guscio senza anima.

Ci aveva provato altre volte lei, con coltelli da cucina perfettamente affilati, rasoi usurati, miscele di pillole prese chissà dove. Non riusciva a realizzare però che fosse successo veramente.

Perché? si chiedeva. Perché?!  Non doveva andare così. Non doveva proprio andare così.«Mi dispiace amore mio, è tutta colpa mia.» Si era incolpato molte volte negli ultimi anni. Era colpa sua in fondo se lei era diventata un'altra. Pensava che fosse solo un modo per attirare l'attenzione e non un grido d'aiuto silenzioso quello di Khatrine. Ma ora si sentiva come se gli avesse tolto la parte migliore lasciandole solo il nocciolo, ma quel nocciolo non era più in grado di rigenerarsi.

Sapeva che pure lui, come gli altri l'aveva consumata negli anni, come una di quelle gomme che usava a scuola per togliere gli errori. Questo non era possibile cancellarlo però. Dopo averle dato un bacio sulle labbra fredde, l'aveva poggiata su quel letto enorme che lei aveva voluto tanto - fatto di bambù e legno bianco - l'aveva avvolta come una bambina nel copriletto che a sua volta assorbiva il suo sangue. Sembrava che tutti volessero una piccola parte di lei. Il suo viso era sereno, quasi sorridente, come a voler dire: Ecco, prendetemi, prendi quello che ti serve. A me non serve più. Sembrava beffarsi di tutto.

Il panico aveva la meglio su di lui in casi del genere. Odiava avere completa responsabilità su qualcosa, senza avere altri aiuti al di fuori di se stesso. Era per questo che si sentiva più vecchio della sua età. Non gli rimaneva più nessuno che lo capisse. I suoi genitori non erano proprio esemplari e la famiglia di Khatrine non era lontana ma come al solito non avrebbero capito. Avrebbero dato la colpa a lui, in fondo lei era debole, sensibile, per colpa della vita, non era colpa sua se aveva un carattere chiuso.

Ma lui era adulto già da tanti anni ormai, ancor prima di incontrarla. Avrebbe dovuto averne cura. Lo aveva promesso quel giorno, questo giorno - il diciassette maggio - nove anni fa.

Sapeva cosa doveva fare - lo sapeva bene - ma era come se una mano lo guidasse e incoraggiasse ad inquinare la scena del delitto. Doveva chiamare l'ambulanza o la polizia o i vicini, qualcuno che lo aiutasse. Il problema era trovare la forza. Quella forza che un momento fa aveva finito salendo le scale. Le si era disteso accanto, abbracciandola, come se volesse ricaricarsi attraverso lei. Era caduto in trance, ma di certo non lo capiva.

È sicuramente un sogno e se ora chiudo gli occhi, mi sveglierò e lei sarà accanto a me a dormire nel letto.

Avrebbe voluto tanto ricominciare quella giornata daccapo.


∞ NOTA AUTORE ∞

Salve mondo di Wattpad!

Sono consapevole che come inizio è a dir poco drammatico, ma prometto che la storia diventerà inaspettatamente impressionante !

P.S Vi lascio una playlist sopra per rendere la lettura ancora più piacevole!

Cliccate sulla foto in alto e vedrete i personaggi che ho creato su Instagram -> @99_thing_

A presto

B.K🤍

99 TᕼIᑎGᔕ I - ᖇITOᖇᑎO ᗩᒪᒪE OᖇIGIᑎIWhere stories live. Discover now