CAPITOLO SEI

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Il mattino dopo l'accaduto, Kiran firmò il suo foglio di dimissioni. Tom e Isabel lo aiutarono a rivestirsi e il ragazzo provò a persuaderlo dal tornare così presto al lavoro, cercando di convincerlo a trascorrere qualche altro giorno a casa. Kiran rifiutò questa idea dal principio, obbligandolo ad accompagnarlo al Karribean Blue. Isabel non osò proferire parola a riguardo e lo accompagnò all'auto di Tom, salutandolo con l'ormai solito bacio sulla guancia. Da quel momento, non si rividero mai ma si sentirono spesso al telefono. Tre giorni dopo la sua dimissione, Kiran decise di recarsi all'agenzia di Isabel, per parlarle di una idea che gli ronzava nella mente da ore.
«Buongiorno, Layla» si fermò davanti alla sua postazione, sorridendo.
La ragazza sussultò e sbatté il ginocchio alla scrivania, facendo una smorfia di dolore. «B-buongiorno Mr Scott» si ricompose, alzandosi in piedi «c-come... Come sta?» chiese, portandosi una ciocca dietro l'orecchio.
«Meglio, grazie» sfilò una rosa rossa dal bouquet e gliela porse «è libera Miss Moore? Ho bisogno di parlarle».
Arrossì per quel gesto e annuì, indicandogli il suo ufficio. «Lei è sempre gentile, Mr Scott»afferrò la rosa, annusandola.
«Se ti va, posso esserlo anche di più» le fece l'occhiolino e andò da Isabel. Bussò ed entrò «buongiorno, Miss Moore. Ho una proposta da farle» le si avvicinò e le porse il mazzo di rose «un omaggio per ringraziarla della premura di questi giorni».
Alzò lo sguardo dai documenti e fissò prima i fiori e poi lui, afferrando il bouquet. «Se è indecente, la risposta è no!» fece una smorfia, annusando le rose «non deve ringraziarmi, Mr Scott. Lei avrebbe fatto lo stesso per me» gli indicò con la mano la poltroncina di fronte alla sua «di cosa si tratta? Menage a trois, Bdsm, sesso violento o  incontro tra feticisti?» chiese, alzandosi e togliendo dei fiori ormai vecchi da un vaso, infilando quelli di Kiran.
«Non sapevo se ne intendesse, lei mi stupisce» si accomodò «ma no, nessuna proposta indecente» si fece serio «voglio organizzare un evento nel mio locale. Un party benefico. E voglio che sia lei, Miss Moore, ad organizzarlo».
Lo guardò con stupore e restò in silenzio per alcuni secondi, riflettendo sulla sua idea. «È una bella iniziativa, Mr Scott!» proferì dopo averci pensato, afferrando dalla borsa la sua agenda «lascia a me potere decisionale o ha delle preferenze che vorrebbe esternarmi?»prese anche la penna che aveva sfilato a Kiran il giorno che pranzarono insieme, guardandolo in attesa.
Lui la riconobbe e sorrise. «È tutto nelle sue mani. I soldi saranno devoluti a un centro di disintossicazione».
Scrisse tutto sulla sua agenda e alzò lo sguardo verso di lui, apparendo nuovamente sorpresa. «Preferisce una data in particolare, o lascia questa scelta a me?».
«Sì. Riuscirebbe ad organizzare il tutto per il ventisette maggio? È una data importante per me» sospirò «questa serata deve essere dedicata a Matthew Holt».
Corrugò la fronte, non capendo. «Che...Sarebbe chi?!».
Rivolse lo sguardo verso la finestra. «Dieci anni fa trovai Matty morto, a casa sua. Overdose... Era il mio migliore amico, un fratello» serrò la mascella.
Spalancò gli occhi e smise di respirare per un attimo, fissandolo sconvolta. «Oh, Kiran... Mi dispiace così tanto» gli diede del tu per un momento, uscendo fuori dal suo ruolo di collega in affari «gli daremo quello che merita, te lo prometto! Mi occuperò personalmente di ogni dettaglio e sarà perfetto» lo rassicurò, passandogli la sua agenda e la penna «scrivimi la tua mail, ti invierò una brochure contenente l'iniziativa benefica e tutte le informazioni ad essa riguardarti. Così potrai postarla sulla tua pagina Facebook. Agli inviti per i tuoi amici, colleghi, familiari e conoscenti, ci penserò io. Se preferisci, puoi aggiungere anche il tuo indirizzo di casa. Questo per recapitarti gli inviti da consegnare a chi gradisci o, se vuoi, te li potrei portare direttamente io. Se non ti va bene come idea, torna qui e te li consegneranno le mie dipendenti alla reception» gli spiegò.
«Mi fido solo di te» tornò a guardarla, sorridendo. Prese l'agenda e scrisse tutto quello richiesto «puoi venire quando vuoi. Se non sono a casa, sono al Karribean. Magari mi contatti prima» gliela restituì.
Annuì. «Uno come te non ha una domestica al quale poterli lasciare?!» lo osservò con circospezione «non vorrai farmi credere che fai tutto da solo» lo punzecchiò, indicandogli un punto sul foglio «scrivi qui il tuo numero di cellulare, ti contatterò non appena saranno pronti e potrò venire a consegnarteli».
Scrisse anche il suo numero. «Sì, c'è Matilda che si occupa della casa. Però quando si tratta di lavoro, preferisco che finisca tutto nelle mie mani».
«Volevo solo capire se lei è un tipo da grembiulino o un ricco viziato, Mr Scott» lo punzecchiò ancora, ridacchiando «ti informerò appena saranno pronti. Per quanto riguarda la brochure, ci lavorerò non appena deciderai di sparire dalla mia vista» riprese l'agenda, tornando a guardarlo «hai una sua foto, Kiran? Di Matthew, intendo».
«Ne ho tante a casa mia» sorrise al ricordo «ma non le ho più guardate da quel giorno».
«Me ne basta una! Riesci a fare questo sforzo per me? So che ti farà male, ma è importante. Magari la scegliamo insieme quando vengo a portarti gli inviti» propose, osservandolo.
«Vedremo» disse senza lasciar trapelare alcuna emozione «ti serve altro?».
Scosse la testa. «No, nient'altro» chiuse l'agenda, tornando a guardarlo «i tuoi genitori? Sono andati via o sono ancora qui a Miami?».
«Sono andati via due giorni fa. Ma torneranno per l'evento» si rilassò «cos'è vuoi andare a cena con loro? In fondo eri molto a tuo agio».
Ridacchiò. «Perché no?! Dimentichi che sono considerata la nuora ideale» si portò i capelli all'indietro, sbattendo le ciglia «gli occhi blu e i capelli biondi aiutano molto, Mr Scott».
«Mi stai proponendo di sposarti, Miss Moore?» la osservò divertito.
Cambiò espressione, fissandolo accigliata. «Dubito che manterresti il giuramento di fedeltà, finché morte non ci separi» fece una smorfia, lanciando uno sguardo al bouquet «sono bellissime, grazie! Le rose rosse sono tra i miei fiori preferiti, Mr Scott».
«Immaginavo. Una donna così bella e di carattere non poteva che amare le rose rosse» si alzò, abbottonandosi la giacca «adesso sarà meglio lasciarti al tuo lavoro. Ti ho disturbata anche troppo».
Si alzò anche lei, afferrandolo per il polso e bloccandolo. «Ti prometto che inserirò questo evento sul mio giornale. Matthew avrà la serata che merita e sarà memorabile. Hai la mia parola, Kiran» lo rassicurò, mollando la presa «e per rispondere alla tua domanda... No, non mi hai disturbata! Siamo colleghi in affari, no?» gli strizzò l'occhio.
«Giusto!» mostrò un ampio sorriso e le prese la mano, baciandola «so che farai un lavoro strepitoso».
«Ci vediamo appena saranno pronti gli inviti. Buona giornata, Mr Scott» tornò al suo posto, lanciandogli uno sguardo «oh e non si affatichi troppo mentre cerca di recuperare il suo charme» ridacchiò.
Scoppiò a ridere. «Tranquilla. Fin quando lui funziona...» lanciò uno sguardo in basso «...va tutto bene. Ci vediamo presto, Miss Moore» uscì di lì e, salutata anche Layla, abbandonò l'azienda.
Scosse la testa divertita e accese il pc, iniziando quasi subito a lavorare sulla brochure.
Quella serata che Kiran voleva dedicare al suo più caro amico, divenne per lei una priorità. Sentiva di dover fare un ottimo lavoro, in onore di un ragazzo giovane, volato via troppo presto.

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