CAPITOLO VENTUNO

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Il giorno dopo l'uscita di Tom e Jean, come previsto, Kiran e Isabel organizzarono la festa a loro dedicata. Molti amici dei due ragazzi parteciparono e finalmente il Karribean Blue tornò nel suo pieno splendore. Anche l'evento sulla fashion week si poté realizzare e Isabel ricevette i complimenti di tutti gli altri organizzatori, che spesero bellissime parole anche nei confronti di Kiran e del suo locale. Tutti si divertirono e i due riuscirono a portare a termine un altro affare, divenendo una vera e propria squadra, sia nella vita privata che in quella lavorativa.
Una settimana dopo quelle due feste, una più importante ed emozionante stava per renderli protagonisti.
Il giorno del loro fidanzamento era finalmente arrivato.
Layla e gli altri dipendenti di Isabel si occuparono degli allestimenti e di accogliere parenti e amici al Karribean Blue, rassicurando la loro datrice che tutto sarebbe stato esattamente come lo aveva desiderato per giorni.
La donna quella sera si preparò a casa del suo uomo e indossò un abito bianco lungo acquistato per l'occasione e un paio di sandali color argento, abbinando la clutch alle scarpe e un paio di orecchini pendenti, agganciando al polso un braccialetto di diamanti. Si sistemò lo chignon e si guardò allo specchio, lasciando apparire sul viso un sorriso dolce. Si immaginò nel giorno del loro matrimonio e l'emozione la travolse, sentendosi la donna più felice e appagata al mondo. Uscì dalla camera da letto e scese al piano inferiore, dove Kiran l'attendeva nel grande salone.
«Sono pronta, Mr Scott!» esclamò alle sue spalle, accarezzandosi il tessuto di quell'abito che la rendeva una vera donna di classe.
Lui si voltò e la guardò restando letteralmente senza fiato. «Wow...sei...sei spettacolare» le prese le mani, baciandole «ti sposerei oggi stesso».
Sorrise teneramente, passando le dita lungo tutto il colletto della sua giacca. «Sei meraviglioso, Kiran...L'uomo più bello ed elegante che io abbia mai visto» accarezzò la sua spalla destra, ammirandolo in tutta la sua bellezza «e così stiamo per fidanzarci, eh? Se me l'avessero detto tre mesi fa, credo sarei scoppiata in una grassa risata» rise a quel pensiero «sei pronto a conoscere i tuoi futuri suoceri?».
«Prontissimo!» mostrò un ampio sorriso «qui è custodito l'anello che ufficializzerà il tutto» si toccò il taschino.
«Oh! Ma... Non è questo che porto al dito?» chiese, toccandosi il Trilogy «c'è un altro anello lì?» lo fissò incredula, toccando il taschino e afferrando il cofanetto tra le dita, attraverso il tessuto della giacca.
«Assolutamente! Perché lo meriti» le accarezzò il viso.
«Amore mio...Mi spiazzi sempre! Grazie...Io non so davvero come esserti grata per tutto ciò che mi doni. E non parlo solo di questo ma del tuo essere così generoso e amorevole con me» lo abbracciò, posandogli un bacio sulla guancia «il mio timbro inconfondibile» ridacchiò «allora, non ci resta che recarci al Karribean e aprire le danze».
Le porse il braccio ed uscirono di casa. Raggiunsero l'auto e in pochi minuti arrivarono al Karribean. «Pronta? Saremo inondati da parenti e amici».
Fece un grande respiro e poi annuì. «Sono dove ho desiderato essere molte volte, quando mi sono innamorata di te. Sapere di essere veramente tua mi rende felice, Kiran!» gli sorrise e varcarono la soglia, travolti dagli applausi e dalle urla di gioia dei presenti, che si avvicinarono a loro per salutarli.
«Ben arrivati, futuri Scott» esclamò a gran voce Layla, abbracciando entrambi con affetto e gioia.
Deanne e Nathan si avvicinarono e strinsero Isabel a turno, guardandola poco dopo incantati.
«Sei splendida, siete bellissimi!» disse commossa la donna, accarezzando il viso a suo figlio «tu non sai quanto mi stai rendendo fiera e felice, Kiran! Avete realizzato il sogno di tutti, non solo il mio e quello di tuo padre».
«Isabel, sei una dea!» Nathan la osservò con circospezione, sorridendo teneramente «ti abbiamo amata sin da subito ed ora sarai la moglie di nostro figlio. Sei un dono arrivato dal cielo».
La ragazza lo ascoltò e sorrise con dolcezza, abbracciandolo e posandogli un bacio sulla guancia. «Grazie, Mr Scott. Le prometto che renderò vostro figlio felice».
«Oh, cara... Puoi darci del tu, adesso! Basta con questa distanza...» la informò la donna, sorridendo.
«Figliolo, non avresti potuto scegliere compagna migliore di lei» gli fece l'occhiolino Nathan, guardando suo figlio con orgoglio.
«Diciamo che voi l'avete sempre saputo. Noi invece preferivamo litigare» sogghignò e baciò Isabel sulla fronte «è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita».
«Ehi, Scott...» Tom fece un ampio sorriso, andandogli incontro e abbracciandolo forte «auguri, amico mio!» gli diede una pacca sulla spalla e Jean salutò Isabel, restandone ammaliato.
«Hai una vaga idea di che gnocca stratosferica ti stai sposando, vero?» fece una smorfia e Isabel scoppiò a ridere, scuotendo la testa divertita.
«Buonasera...» un uomo alle spalle di Jean apparve, facendo spalancare gli occhi ad Isabel.
«Papà!» esclamò a gran voce, facendo un ampio sorriso «che bello avervi qui» lo abbracciò e lui ricambiò, baciando sua figlia sulla sua guancia.
Osservò i due ragazzi e poi Kiran, fissandolo attentamente. «Tu sei l'uomo che ha deciso di farmi avere diversi colpi al cuore, giusto?».
«Non penso di essere così pericoloso» fece una smorfia e gli porse la mano «Kiran Scott. L'uomo disposto a pagarle dei bypass se necessario».
Osservò quella mano e scoppiò in una grassa risata, stringendogliela. «Ciao, Kiran! Benvenuto in famiglia...» gli diede una sonora pacca sulla spalla, lanciando uno sguardo a sua figlia «tuo fratello aveva ragione! Mi piace...» Damian le strizzò l'occhio e lei fece un ampio sorriso, salutando anche sua madre che apparve poco dopo dietro suo marito.
«Wow, Isabel! Quest'uomo è un vero schianto...» lo osservò con circospezione, facendo una smorfia di apprezzamento «ciao, Kiran Scott! Sono Jennifer e sono già incredibilmente attratta da te».
«Mamma!» l'ammonì Isabel, sconvolta.
Scoppiò in una grassa risata. «È l'effetto che faccio a tutte. Sua figlia dovrà conviverci» le fece il baciamano «Isabel è la sua fotocopia».
«Un buon motivo per mollare la strada vecchia per quella nuova, giovanotto» gli strizzò l'occhio e la ragazza divise immediatamente le loro mani «mi offri da bere, amore?» lanciò un'occhiataccia a sua madre, spingendo il suo uomo verso il bancone.
I rispettivi genitori risero e si presentarono, iniziando a conversare un po' sui loro figli.
«Ciao, Kiran!» esclamò Julia alle sue spalle, facendoli inevitabilmente fermare.
Lui si voltò. «Oh, Julia» fece un ampio sorriso, abbracciandola «sono contento di rivederti. Posso presentarti la donna che mi ha rapito il cuore?» le indicò Isabel.
La osservò, sorridendo teneramente. «L'ho conosciuta quando fingevo di essere la tua ragazza, ma vederla ora è decisamente più bello. Sei meravigliosa, Isabel!» l'abbracciò, senza attendere risposta. La donna restò spiazzata da quel gesto e poi ricambiò la stretta, sorridendo.
«Ciao, Julia! È bello averti qui...» si staccò, guardandola con serenità e gioia.
«Ed io sono contenta di potervi rivedere in questa occasione. Kiran ha fatto la scelta più giusta...Sono contenta di ritrovarti così, davvero» gli lanciò uno sguardo, accarezzandogli un braccio.
«È tutto merito tuo...o del fatto che ti ho chiamata col suo nome» fece spallucce «vorrei informarti che il tuo cavaliere è suo fratello».
«Jeremy? Oh, lo so bene! Me lo ha riferito all'orecchio ieri sera. E mentre facevamo quella cosa che stavamo per fare noi due, prima che mi dicessi 'ti amo, Isabel'» fece una smorfia e Isabel spalancò gli occhi, ridendo poco dopo.
«Ad ogni modo, sono felice di aver fatto qualcosa di buono per te! Avrei voluto fare molto altro ma... Eri troppo impegnato ad amare» lo punzecchiò, strizzando l'occhio a Isabel.
«Ha perso il suo charme a causa mia, lo so!» si giustificò lei, facendo spallucce «ma ti assicuro che prima era un vero donnaiolo, non ha mai lasciato nessuna donna insoddisfatta».
«È questo il problema! Per una volta che si stava concedendo nuovamente a qualcuno, capita con me e in un momento davvero interessante per una donna» lanciò uno sguardo divertito a Kiran «vuoi recuperare il tempo perso, Scott? Una cosa veloce, magari? La tua fidanzata può partecipare o guardare, per me va bene tutto».
«Magari vorreste farlo voi due, insieme. Io sono disposto a guardarvi» le fissò truce «sapete, non ho più lo charme di una volta».
Isabel ridacchiò. «Non direi proprio! Mia madre il tuo charme lo ha notato eccome!» fece una smorfia «vado a prendere qualcosa da bere, torno subito» terminò, avvicinandosi a Tom e Jean. Chiese un bourbon e un Miami Beach e lanciò uno sguardo al suo uomo, osservandolo conversare con Julia.
«È una brava ragazza, Kiran! Avevi ragione su Isabel... Lei è diversa da tutte quelle che hai incontrato fino a pochi mesi fa. Se te ne sei innamorato e non hai potuto rifiutare questo sentimento, allora significa che è la tua anima gemella da sempre. Dovevate solo incontrarvi» gli disse Julia, una volta restati fuori. Accarezzò il suo braccio e gli sorrise teneramente, ricordando quella sera in cui lo vide a pezzi per lei «ho saputo che Charles è finalmente andato all'inferno, per usare un eufemismo».
«Sì. E devo ringraziare Jeremy, Isabel e i ragazzi. Siamo riusciti a sbatterlo finalmente al fresco» sorrise osservandola attentamente «ma lo sai che ti trovo davvero in gran forma? Jeremy è bravo a letto, vero?» sogghignò.
Scoppiò in una grassa risata. «Direi di sì! Sai, credo abbia preso qualche lezione da un uomo più grande e più esperto» lo fissò attentamente e divertita «i sussurri all'orecchio mentre una donna sta per venire sono i tuoi, Kiran! Puoi averglielo suggerito solo tu! Come lo so? Voci di corridoio... Un corridoio alquanto affollato, direi».
Spalancò gli occhi. «Che piccolo birbante...impara proprio in fretta» scosse la testa divertito e si fece serio «e comunque volevo scusarmi. Per come ti ho trattata quella sera. Non era mia intenzione usarti come un oggetto».
Scosse la testa. «Nessun problema e nessuna scusa, Kiran! Non sento di doverti perdonare nulla. Per una volta, sento di aver fatto qualcosa di buono e di bello per qualcuno. Che non riguardava assolutamente il sesso! Sono una donna matura, non mi sono sentita un oggetto accanto a te! Non mi hai costretta, me lo hai solo chiesto e io ho accettato. Sapevo che tra voi due c'era qualcosa di più profondo e non volevo che tu rinunciassi» gli accarezzò la spalla «quindi, gentilmente, potresti smetterla di pensare che tu mi abbia usata? Guarda dove sei ora, Kiran! A me basta questo...Tutte noi rimpiangeremo le notti con te, io soprattutto» fece una smorfia «ma è giusto così! Chi decideva di venire a letto con te, sapeva che non potevi offrire niente che non fosse il tuo corpo e basta. Siamo persone consapevoli e coscienziose, no?».
«Giusto!» sorrise teneramente «e poi c'è qualcuno che ti soddisfa, vero?».
«Sei preoccupato per me o per lui? Vuoi rimediare al nostro mancato sesso, Scott?» ridacchiò.
«Ehi... La storia del 'assicurati di farle ridere sempre' te l'ho suggerita io, cognato!»
Jeremy arrivò da loro, circondando le spalle di Julia con il suo braccio «la sto trattando bene, sai? Ci divertiamo parecchio» si pavoneggiò.
«Occhio, che potrebbe dirti 'ti amo, Kiran'» spiegò a lei «non fa che starmi appiccicato».
«Io non ti sto appiccicato!» precisò «semplicemente, conosci molti dei trucchetti che a voi donne fanno impazzire» fece spallucce e lei rise gusto, guardando entrambi.
«Infatti l'altro giorno abbiamo invitato un'amica ad unirsi a noi...Un'altra delle cose che facevi anche tu, Mr Scott» gli strizzò l'occhio.
«Beh... Quella è stata solo una esperienza mai provata prima» si giustificò Jeremy.
«Guarda qui, amore!» Isabel tornò da loro, mostrando il bourbon al suo fidanzato «sono arrivata appena in tempo per farti mandare giù dell'alcol, così che tu possa reggere a queste meravigliose confidenze di mio fratello» lanciò un'occhiataccia a Jeremy, sospirando.
«Oh no, le trovo molto interessanti» prese il bicchiere «Grazie, amore» le posò un bacio a stampo sulle labbra «magari un giorno di questi potremmo partecipare. Che ne pensi?».
«Beh, se a mio fratello non dispiace, perché no!» ribatté con tranquillità, guardando Jeremy.
Il ragazzo li osservò sconvolto e fece una smorfia piena di disgusto, scuotendo la testa. «Sesso con mio cognato e mia sorella? Ma che razza di pervertiti siete voi due?».
Isabel scoppiò a ridere. «Peccato! Non troviamo mai nessuno che ci accontenti, vero amore?» gli accarezzò la spalla, sorseggiando il suo drink.
«Io potrei seriamente prendere in considerazione la vostra proposta. Ho diverse amiche che farebbero volentieri un giro con voi due» Julia indicò Kiran e Isabel, strizzando loro l'occhio.
«Per me va bene. Sono sempre disponibile» bevve il bourbon «in fondo Isabel me lo ha sempre proposto. Sembra essere arrivato il momento di accettare» sogghignò.
«Un bel regalo di fidanzamento, Mr Scott!» aggiunse lei, restando al gioco «tu non hai amici che vogliano contribuire all'evoluzione della specie, amore? Mio fratello si è tirato indietro, così potresti trovare un suo degno sostituto».
«Ma state facendo sul serio, voi due?» continuò a fissarli stranito.
«Assolutamente, sì! Molto spesso facciamo anche dei giochi di ruolo a letto. Sai, più siamo e meglio è! Un giorno io sono la paziente e lui il dottore, poi aggiungiamo una visita di un parente all'improvviso ed infine inseriamo un amico di vecchia data. Tutti personaggi interpretati da noi due. Giusto, Mr Scott?».
Jeremy l'ascoltò scioccato. «Sto per vomitare, giuro!».
Julia scoppiò in una grassa risata, godendosi quel momento.
«Ma come. Prima vuoi imparare e adesso fai lo splendido?» sogghignò e si allontanò un attimo, tornando con Tom «amico, qui c'è in atto un accordo. Vuoi unirti a del sesso di gruppo con queste due splendide fanciulle. Mio cognato si è tirato indietro».
«E me lo chiedi pure?!» osservò entrambe le donne con circospezione, facendo una smorfia di apprezzamento «sono già pronto! Ho l'arsenale giusto per poter saziare queste due creature stupende».
Isabel trattenne una risata e lanciò uno sguardo furtivo a Jeremy, stringendosi a Tom. «Sapevo che di te potevamo fidarci, bel giovanotto» gli strizzò l'occhio «sai, mio fratello ha una mentalità troppo chiusa» gli spiegò.
«Io non ho una mentalità chiusa! Siete voi gli incestuosi! È orrendo il solo pensiero di... Insomma, con mia sorella?» si disgustò ancora una volta.
«Oh, il problema è che non vuole farlo con sua sorella nella stessa stanza?» chiese Tom a Kiran «non preoccuparti, devi solo farci l'abitudine ragazzo! Anche la prima volta con mia sorella e Kiran non è stato facile...Poi si supera» lo prese in giro, mantenendo la totale serietà.
Jeremy spalancò la bocca. «V-voi... Voi avete?» guardò suo cognato «perché ho come l'impressione che, dopo questa festa, avrò bisogno di andare in psicoanalisi?».
«Invece secondo me non vedrai l'ora di unirti a noi» avvolse le spalle di Jeremy con un braccio «devi sapere che quando si fanno questo genere di cose, devi disattivare ciò che hai qui dentro» batté l'indice sulla tempia del ragazzo.
«Devo disattivare il pensiero di mia sorella nuda e io che...?» non terminò la frase, poggiando il drink su un tavolino «conosci un bravo medico?» chiese, fissando tutti con disgusto.
«Guarda Tom! Lui non ha problemi ad unirsi, pur sapendo di vedermi nuda» aggiunse Isabel.
«Puoi giurarci, bambina! Sarei un pazzo se rifiutassi queste curve da dea» ribatté lui, sogghignando.
«Potresti indossare una mascherina da notte...Tu non guardi e tutto procede secondo i piani» gli propose Julia.
«Potrei mandarvi tutti a quel paese e dirvi che non siete affatto divertenti?! Mi state palesemente prendendo per il culo. Non è divertente, sorellina. Lo dirò a nostro padre» l'avvertì.
«Dirmi cosa?» chiese Damian alle sue spalle, guardandoli confuso.
Sussultò, voltandosi verso lui. «Oh, niente di che. Stavamo prendendo in giro Jeremy, dicendogli che stasera stessa sarebbe stato cacciato di casa» disse Kiran con nonchalance.
«Mh...» proferì, osservandolo attentamente «è così, figliolo?» si rivolse a suo figlio.
«S-sì...Certo, papà! Loro amano moltissimo prendermi in giro. Pensa che io per un attimo ci ho creduto alla loro mente perversa» sorrise.
Isabel spalancò gli occhi, tossendo appena.
«Mente perversa?» ripeté, corrugando la fronte.
«Nulla di cui preoccuparsi, papà! Abbiamo fatto un giro di battute per divertirci» rispose prontamente lei, mettendosi sottobraccio a suo padre «ti serve qualcosa, hai bisogno di un altro drink?».
«Sì, in realtà mi piacerebbe...» lanciò uno sguardo a Kiran «che me lo offrisse lui» lo indicò, sistemandosi la giacca «al bancone...Da soli!» aggiunse.
Lo osservò e poi guardò Isabel. «Spero di tornare con l'organo genitale ancora attaccato» sogghignò e invitò lui a precederlo.
Damian si fece spazio tra gli ospiti e arrivò con lui al bancone, accomodandosi su uno sgabello. «Prendo un Martini extra dry» disse al ragazzo al banco, osservando il locale con meticolosità «quindi...Tu e mia figlia vi siete conosciuti qui?».
«Sì. Entrò per caso per analizzare il mio locale» porse al suo barman il bicchiere di bourbon ormai vuoto «la notai e mi avvicinai. Ricordo che era parecchio triste, a causa del proprietario del Miami '85».
«Sì, conosco quella faccenda. Ne era davvero devastata» lo guardò attentamente, fissandolo dritto negli occhi «so che hai sempre condotto una vita alquanto... Movimentata prima di Isabel. Non ti giudico, anzi, hai tutta la mia stima»sogghignò«ma... Vuoi davvero sposarla, Kiran? Tu sai quanto ha sofferto per quel bastardo, giusto? Mio figlio mi ha spiegato praticamente ogni cosa, pur di assicurarsi che ti facessi entrare nelle mie grazie» fece una smorfia «quindi, ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per lei, dico davvero! Solo... Non farla mai soffrire, ok? Se davvero vuoi vivere la tua vita con lei, cerca di mettercela tutta affinché quel 'per sempre' sia autentico come il giuramento che pronuncerete. Sono sposato da quasi quarant'anni e ti assicuro che non sarà sempre facile. Ci saranno molti momenti difficili da affrontare e molte tempeste da superare. Ma se vi amate sul serio, se l'ami come ho visto appena ho incrociato il tuo sguardo, allora nulla potrà mai impedirvi di farcela insieme» afferrò il suo drink, non appena Tom tornò da loro.
Sorrise, fissando il suo bicchiere nuovamente pieno. «Sono disposto a dare la mia stessa vita per il suo bene. Se lei è felice, io sono felice» guardò lui «perché ho capito che quel sorriso sul suo viso ha la capacità di migliorarti anche la giornata più buia».
«Ammetto che, quando l'ho saputo, ho per un attimo pensato che mia figlia si fosse bevuta il cervello. Insomma, due anni da sola e poi all'improvviso mi viene detto che ha un uomo accanto, che sta per fidanzarsi e anche sposarsi. E tutto questo, in tre mesi di conoscenza» sorseggiò altro Martini «poi i miei figli hanno iniziato a raccontarmi di te e ho capito che, forse, dovevo darti fiducia. Adesso ti ho di fronte a me e posso confermare che non sbagliavano» gli diede una pacca sul ginocchio «sei un bravo uomo, Kiran! Sono certo che saprai rendere felice mia figlia e che il vostro matrimonio durerà. È stata con quel coglione per dieci anni e non le ha dato mai nulla, solo dolore. Se con te ha deciso di passare il resto della vita, significa che tu le hai dato e le dai quello che davvero merita. Mi basta questo per darvi la mia benedizione» sorrise «oh, a proposito... Non volete davvero fare sesso a quattro, vero?» lo fissò, facendogli capire di aver ascoltato tutto.
Spalancò gli occhi e scoppiò in una grassa risata. «Non penso che Isabel sia quel genere di donna. D'ora in poi amerò solo lei» sorseggiò il drink «è solo che è così bello prendere in giro il suo secondogenito».
Rise di gusto. «È piaciuto moltissimo anche a me, lo ammetto. Quel ragazzo è troppo serio per godersi gli attimi» lo guardò divertito.
«Ma ciao di nuovo, futuro e sprecato genero» li interruppe Jennifer, accarezzandogli una spalla e guardandolo incantata «ti hanno mai detto che somigli da morire ad un attore anni '50? Alto, possente, sexy...» gli strizzò l'occhio e Damian alzò gli occhi al cielo.
«Questo è uno dei problemi che avrai intorno per i prossimi anni, figliolo» disse l' uomo, terminando il suo drink.
«Non offri da bere alla donna che ti ha donato quell'angelo biondo lì?!» indicò sua figlia, rivolgendogli nuovamente uno sguardo.
Si scostò e richiamò l'attenzione di Jean. «Cosa posso offrire alla mia meravigliosa suocera?».
«Un Bloody Mary, futuro genero adulatore» ridacchiò, accomodandosi accanto a lui.
«Vado a tenere compagnia a nostra figlia e ai suoi dipendenti. Sarà molto felice di sapere che sua madre sta corteggiando il suo futuro marito» sogghignò Damian, dando una pacca sulla spalla a Kiran e allontanandosi.
«Allora, bel tenebroso...Dopo tutta la fatica fatta per non impegnarti con alcuna donna, hai scelto di trascorrere il resto della vita con mia figlia?!».
«È lei che mi ha scelto. Se non fosse entrata in questo locale, difficilmente ci saremmo conosciuti» sorrise «il destino ha incrociato le nostre strade».
Afferrò il suo drink, ringraziando il ragazzo. «Hai davvero un bel locale, Kiran! E so che hai subito diverse ingiustizie ultimamente» lo osservò attentamente «e sei anche un eroe! Perché hai protetto la mia Isabel...» sorrise teneramente «non avrei potuto desiderare di meglio per lei e soprattutto per me! Insomma, ti avrò intorno per anni, hai una vaga idea di quante gioie regalerai ai miei occhi?».
«Vorrei evitare di creare conflitti familiari» sogghignò, lanciando uno sguardo a Isabel «pensavo che il modo migliore per proteggerla fosse farmi odiare. Invece è stato tutto più semplice avendola accanto».
Smise di sorridere, afferrando la sua mano. «Sai, Kiran... Mia figlia ha senza dubbio sofferto per questa distanza. Ma tu sono sicura che hai sofferto molto di più. E non perché lei non ti amava abbastanza e tu sì. Ma perché hai dovuto fingere che non ti importasse. Né di lei, né del suo immenso dolore, né di ciò che stava nascendo tra voi. Sei stato costretto a fare cose che non volevi nemmeno fare e se penso che l'amavi già quando è successo, mi si stringe il cuore. Non importa da quanto tempo vi conoscete e se sono scelte avventate le vostre. Avete attraversato l'inferno e questo è sufficiente per afferrare ogni istante al volo, adesso» gli sorrise teneramente «siete ormai grandi e sapete scegliere con grande responsabilità cosa è giusto per voi. A me basta questo per essere serena e per amarti come fossi un terzo figlio».
«Grazie...per avermi accettato nella vostra famiglia. Vi prometto che cercherò di renderla sempre felice» terminò il suo bourbon «adesso però ho dei regali per alcuni invitati. Compresi i tuoi splendidi figli».
«Ma che uomo pieno di sorprese» fece una smorfia «vado a raggiungere mio marito. A dopo caro» gli posò un bacio sulla guancia e Isabel si accorse del gesto, alzando un sopracciglio e scuotendo la testa rassegnata. Osservò Kiran e si incantò per attimo, faticando a credere che quell'uomo meraviglioso fosse finalmente suo e per sempre.
Lui si sistemò la giacca, ignaro degli sguardi della sua donna, e si toccò il taschino sorridendo nel sentire il cofanetto contenente l'anello. Afferrò una scatola dietro il bancone e si diresse sul piccolo palco, afferrando il microfono.
«Scusate, posso avere un attimo della vostra attenzione?».
«Tutta l'attenzione che ti serve, bel fusto» urlò Layla, ridacchiando poco dopo.
Isabel spalancò la bocca e la fissò scioccata, tra le risate dei presenti.
«Dicci tutto, boss» esclamò Paul a gran voce, strizzandogli l'occhio.
«Layla vorrei evitare di essere la causa del tuo licenziamento, grazie!» Kiran rise e guardò tutti «se sono qui a festeggiare ancora una volta, lo devo a delle persone speciali che mi hanno sostenuto ed aiutato. È per questo che questa sera ho deciso di far loro dei regali...non me ne vogliano gli altri, ma se facessi un regalo a tutti dovrò vendere il mio locale» disse divertito «da domenica il Karribean resterà chiuso per quindici giorni, per dare ai miei ragazzi la possibilità di andare in vacanza ai Caraibi» estrasse dei biglietti che sventolò in aria.
«Hai detto Caraibi?!» urlarono quasi ad unisono Tom e Jean.
«Io l'ho sempre detto che ho il datore di lavoro migliore al mondo» aggiunse Paul.
«Non ci posso credere! I Caraibi, fai sul serio?» chiese Mark incredulo, provando una infinita felicità dentro.
«Tu sì che capisci i tuoi dipendenti, boss» esclamò Philip, cacciando un urlo pieno di gioia.
Isabel li guardò e rise di gusto, mandando un bacio volante a Kiran, apprezzando il suo gesto.
«Anche noi meritiamo un datore così, Miss Moore» disse a gran voce Whitney, prendendola in giro.
Scoppiò a ridere. «Non molestate la mia ragazza» guardò il suo staff «non li venite a prendere? Altrimenti li regalo a qualcun altro».
Salirono tutti sul palco quasi immediatamente, abbracciandolo forte a turno. «Fai sul serio, boss?» chiese Paul, afferrandoli e passandoli ai suoi amici.
«Voi non potete capire...È il miglior capo al mondo, non solo qui a Miami» Mark si rivolse ai presenti, facendo un ampio sorriso e guardando il suo biglietto incredulo.
«Siamo i dipendenti della tua futura moglie, vale anche per noi l'invito?» urlò Layla, sbattendo le ciglia a Kiran.
«Volete smetterla di dar fastidio al mio fidanzato? Dovrei licenziarvi tutti» li ammonì Isabel, fingendosi seria.
«Brava, amore. È il momento di fare pulizie» sogghignò, notando lo sguardo truce di Layla «bene...adesso tocca al mio futuro cognato» disse mentre i ragazzi scendevano dal palco «lui è un ragazzo formidabile, ha tanto da insegnare nonostante la giovane età. Ed è per questo che ho deciso di regalargli un'auto» estrasse le chiavi «una bella Maserati anche per te».
Spalancò gli occhi e Isabel impallidì, tra gli sguardi attoniti dei presenti. «S-stai...Stai scherzando?» lo fissò sconvolto e raggiunse il palco in fretta, afferrando le chiavi e osservandole per alcuni secondi «K-Kiran... Sei pazzo o troppo ricco? È una Maserati...» lo guardò incredulo.
«Mi hai aiutato tanto insieme agli altri. Non ci hai pensato due volte a correre qui...la meriti» sorrise.
Lo ascoltò e poi lo strinse forte, sorridendo teneramente. «Grazie... Io non so davvero come esserti grato per questo gesto» gli disse all'orecchio e Isabel li osservò incantata, apprezzando infinitamente quel gesto di Kiran verso suo fratello.
I presenti applaudirono e lei non poté fare a meno di commuoversi, guardando il suo uomo con dolcezza.
«Sii prudente, o te le tolgo» strinse le chiavi in mano «mai farci del sesso all'interno. Devi trattarla bene».
Annuì più volte. «Giuro! Niente sesso e niente corse clandestine» si portò una mano al petto e Isabel scoppiò a ridere, ascoltando quella conversazione.
«Sposami, Jeremy» urlò Julia, ridacchiando poco dopo.
«Hai qualcosa anche per me, Mr Scott? In fondo, sono sempre stata la tua receptionist sexy» chiese Whitney, lanciando uno sguardo divertito alla sua datrice.
«Ne parliamo dopo...in privato» sogghignò «troppi occhi che ci osservano» le fece l'occhiolino e tornò a Jeremy «sono tutte tue» gliele porse.
Le afferrò e le sventolò ai presenti, facendo un ampio sorriso. «Io ho il cognato migliore che ci sia» disse, abbracciandolo poco dopo «non ti ringrazierò mai abbastanza, fratello!» gli stampò un bacio sulla guancia e scese giù, mostrandole ai suoi genitori e a Julia.
«Adesso vorrei la mia splendida compagna qui accanto a me» le sorrise in attesa.
Si fece spazio tra gli ospiti e sollevò l'orlo del vestito, salendo i gradini che portavano da Kiran. Lo raggiunse e sorrise, posandogli un bacio sulla guancia.
«Ciao, uomo meraviglioso e tanto generoso» gli accarezzò la spalla.
«Ciao, biondina super sexy» la baciò sulla guancia «vi presento la donna che ha tolto Kiran Scott dal mercato».
Scoppiarono a ridere e Isabel lo fissò accigliata. «Ci tengo a precisare che il suo grado di idiozia è rimasto invariato, però!» ribatté prontamente, scuotendo la testa rassegnata.
«Siete bellissimi!» urlò Deanna, guardandoli incantata «i miei bambini stupendi» mandò loro un bacio volante.
«Ci mancherai tanto, Mr Scott» aggiunse Layla, ridacchiando.
«La tua assistente ci sta provando un po' troppo col sottoscritto» fece una smorfia e la guardò, divenendo serio «non so chi ha deciso di incrociare le nostre strade...ma so per certo che d'ora in poi non vorrò più dividerle. Ci ho provato una volta e mi sono sentito morire dentro. Amarti mentre tentavo di farmi odiare» sospirò «ma non era la scelta giusta. Ed è per questo che oggi sono qui, a riparare a tutti gli errori che ti hanno fatto versare anche la più piccola lacrima» estrasse il cofanetto dal taschino «ed è per questo che io qui, davanti a tutti, oggi ti chiedo...» si inginocchiò «...Isabel Moore mi vuoi sposare e sopportare per il resto della vita?» aprì la scatolina e le mostrò un anello realizzato in oro bianco, con al centro uno zaffiro ovale, contornato da dodici diamanti.
Si portò le mani davanti alla bocca, restando senza fiato«cielo! È-è... Bellissimo» proferì con un filo di voce, sentendo gli occhi riempirsi di lacrime di gioia. Lanciò uno sguardo ai presenti e poi di nuovo a lui, annuendo più volte «non ho mai pensato di non volerti più rivedere, Kiran. Quando mi sforzavo di starti lontano, era la paura a guidarmi verso tutto ciò che non eri tu. Ma più passavamo il tempo insieme, più il mio cuore si legava al tuo inevitabilmente. Ti sei fatto odiare, è vero...Ma mi hai anche dato la più grande delle dimostrazioni in quel momento. Solo chi ama davvero, mette al primo posto l'altro. A qualsiasi costo, anche pagando tutto a caro prezzo. E tu ne sei la prova evidente... Hai pensato a me, alla mia incolumità. Mi seguivi da lontano e proteggevi ogni mio passo, ogni mio respiro, ogni mio gesto. Ti sentivo nell'aria e non capivo il perché non riuscivo a farti uscire dalla mia testa, dalla mia anima. Tu non ti sei intromesso nelle mie scelte ma hai atteso che fossi io a prendere una decisione. Hai rischiato di perdermi e hai provato a resistere. Ma come per ogni cosa, l'amore vince su tutto» si tamponò le lacrime che scendevano lungo il viso «io ti risceglierei tutti i giorni della mia vita, Kiran...Tornerei qui disperata e lascerei che tu mi corteggiassi ancora e ancora e ancora. Bisticcerei con te milioni di volte e ti urlerei di non farti più vedere. E lo farei, con la totale certezza che, ovunque andrei, ci saresti comunque tu nei miei passi. Tutti ci dicevano che eravamo perfetti insieme, che non vedevamo la cosa più evidente. Noi ci ostinavamo a convincerci del contrario ma... Eccoci qui! Tu sei stato il mio tempo migliore, lo sarai sempre» gli accarezzò una guancia, sorridendo teneramente «sai qual è stata la cosa che più ho amato di questa situazione, Kiran? Che sia stato tu a rendermi felice» si inginocchiò di fronte a lui, prendendogli il viso tra le mani «ti amo... Ti amerò per sempre! E ti giuro che mi preoccuperò di ogni tuo sorriso, amore!» premette le labbra sulle sue, tra gli applausi e la commozione di tutti.
La strinse forte a sé. «Sei il mio raggio di sole in una giornata uggiosa» le sussurrò, riempiendola di baci «sai. Ho scelto lo zaffiro perché richiama il tuo meraviglioso colore degli occhi».
Li spalancò, guardandolo con stupore. «Amore mio... Grazie!» sorrise con dolcezza, porgendogli il dito nuovamente libero «il trilogy lo terrò a destra» glielo mostrò, baciandolo sulle labbra ancora una volta «è un anello bellissimo, Kiran. Tu mi lasci sempre senza fiato».
«È il mio obiettivo» sorrise e glielo mise all'anulare, posando un bacio sul dorso della mano «adesso potrai vantarti di avermi ingabbiato» fece il suo solito sorriso sghembo.
Ridacchiò, alzandosi con lui. «Forse... Sarebbe meglio non dirlo ma dimostrarlo» gli strizzò l'occhio e si voltò verso Layla, invitandola a passarle il pacchetto per Kiran. La ragazza si avvicinò e glielo diede, tornando al suo posto per scattare altre foto. Isabel si rivolse a lui e gli sorrise, porgendoglielo «hai delle mani meravigliose, Kiran! Qui metteremo la fede...» gli accarezzò l'anulare sinistro «ma qui potresti indossare lui! Come segno del mio amore per te» gli spiegò, prendendo la scatolina dalla bustina e aprendo il cofanetto, mostrandogli una fascetta in platino, con incastonato un diamante nero al centro e una incisione al suo interno che diceva 'you're my best time'.
Spalancò gli occhi. «Tu sei pazza!» mostrò un ampio sorriso «letteralmente pazza, amore mio» la abbracciò, riempiendola di baci.
Si lasciò coccolare, infilandogli l'anello all'anulare destro. «È perfetto... Su questo dito stupendo prende ancora più valore» sorrise teneramente, posandogli un bacio sul dorso «sei e sarai sempre il mio tempo migliore, Kiran» lo abbracciò forte «ti amo!» gli disse all'orecchio, baciandogli la guancia poco dopo.
«Regalateci un ballo, futuri sposini» urlò Tom, battendo le mani.
Il dj inserì un disco e fece partire una canzone romantica, invitandoli al centro della sala.
«Balli con me, Mr Scott?» si staccò da quell'abbraccio, prendendogli la mano nella sua.
La attirò a sé e posò una mano dietro la sua schiena. «È sempre un piacere ballare con te» iniziò a muoversi a ritmo.
Si lasciò guidare, guardandolo con dolcezza. «Stavo pensando, che non abbiamo ancora deciso una data per il matrimonio...Non voglio metterti fretta, sia chiaro. Però, sarebbe bello iniziare ad organizzare le nozze. Che ne pensi a riguardo, Mr Scott?».
«Oh, no! Occupatene totalmente tu...la mia proposta l'ho fatta» sogghignò «ora tocca a te!».
Lo fissò accigliata. «Grazie, amore... Passeremo la vita così? Io che ti propongo affari e tu che accetti a prescindere, lasciando a me il resto?».
«Mi conosci fin troppo bene» le sorrise «brava la mia biondina» le stampò un rapido bacio.
«Va bene! Allora, possiamo sposarci a novembre. Tra poco più di due mesi» lo fissò attentamente «e lo faremo qui a Miami, sulla spiaggia...».
«Cosa? Non aspettiamo tipo due, tre anni?» si finse preoccupato.
Chiuse gli occhi a fessura. «Due, tre anni? Facciamo quattro, amore? Tu arriveresti ai tuoi tanto desiderati quarantacinque anni, sarebbe perfetto».
Rise, stringendola forte a sé. «Sei bellissima quando fai l'offesa».
Ridacchiò, strofinando lo zigomo contro il suo. «Mi hai reso e mi stai rendendo tanto felice, oggi! Adesso, desidero solo diventare la signora Scott. Hai avverato ogni mio sogno, Kiran!» si staccò e fece una giravolta, tornando a stringersi a lui «tu mi hai insegnato ad amare... Ad amare in un modo che non conoscevo prima di incontrarti».
Sorrise a quelle parole e chiuse gli occhi. «Vieni via con me, Isabel» le sussurrò all'orecchio «ho già i biglietti pronti. Quindici giorni in California. Solo io e te».
Sussultò, lanciandogli immediatamente uno sguardo pieno di stupore. «S-stai... Stai scherzando?» si fermò, trovando la risposta nel suo sguardo «Kiran... Tu hai davvero?» spalancò la bocca, non riuscendo a continuare.
«Ho davvero!» confermò, mostrandole un ampio sorriso «potremmo regalare qualcosa anche ai tuoi dipendenti».
«Vengo, Kiran! Darò a loro le ferie e mi occuperò di pagare la vacanza che desiderano fare» lo abbracciò forte «amore... Mi stai regalando il nostro primo viaggio insieme... Non ci posso credere! Sarà bellissimo, ci divertiremo un mondo» tornò a guardarlo e gli riempì le labbra di baci.
«Ehi, futuri Scott... C'è del ritmo dance nell'aria. Il romanticismo è finito già da un po'» fece notare loro Tom, muovendosi a ritmo di musica. Jean girò intorno ai due e mosse le spalle, facendo scoppiare a ridere Isabel.
«Avete tutti il ritmo nel sangue, vedo!» ridacchiò, staccandosi dall'abbraccio e prendendo le sue mani, iniziando ad ondeggiare i fianchi.
«Forza, bel fusto... Muovi questo culetto» Jennifer gli diede una pacca sul sedere, strizzandogli l'occhio e ballando con gli altri ragazzi.
«Mamma!» l'ammonì lei, guardandola incredula «ti ha davvero schiafeggiato il sedere, amore?! Non ci posso credere...» scosse la testa divertita.
Mi sa che tua madre è innamorata di me» esclamò divertito, facendole fare una giravolta «ma io sceglierò sempre la figlia».
Ridacchiò, girandogli intorno. «È il tuo potere magnetico a fare questo effetto, amore» disse al suo orecchio, posizionandosi davanti a lui, in modo tale da dargli le spalle. Ondeggiò i fianchi e si strusciò contro il suo corpo, portandosi le mani di Kiran in vita «a quanto pare non hai ancora perso lo charme, Mr Scott» gli lanciò uno sguardo, abbandonandosi al ritmo e all'allegria intorno a loro.
I presenti parteciparono volentieri a quel divertimento e tutti ballarono intorno a Kiran ed Isabel, muovendo i corpi e le mani a tempo di musica.
«Vorrei portarti a casa e fare l'amore per tutta la notte» le sussurrò, infilando il naso tra i suoi capelli.
Si bloccò, tossendo appena. Si voltò del tutto verso di lui e si guardò intorno, notando gli ospiti ballare e ridere tra loro. Rivolse l'attenzione a Kiran e fissò i suoi occhi, avvicinandosi a lui. «E perché non lo fai?» chiese, posando lo sguardo sulle sue labbra «dopo tutto quello che abbiamo passato, ci meritiamo un po' di felicità e di attimi da cogliere immediatamente, no?».
Fece un sorriso sghembo. «Allora andiamo...godiamo ogni attimo della nostra vita».
Annuì e afferrò la sua mano, facendosi spazio per passare. Prese la clutch da un tavolino e gli lanciò uno sguardo d'intesa, indicandogli l'uscita. «Hai mai visto una donna correre sui suoi amati tacchi, amore?» non attese risposta e lo tirò via, correndo con lui fuori e uscendo dal locale. Si diressero in fretta all'auto di Kiran e poi lei si bloccò proprio davanti alla vettura, lanciandogli uno sguardo «me la faresti guidare, Mr Scott? Giuro che so quello che faccio e che ti condurrò a casa sano e salvo» fece un ampio sorriso.
Scoppiò a ridere. «È tutta tua!» le passò le chiavi e si andò a sedere al posto passeggero.
Battè le mani felice, salendo in auto. «Sono così eccitata, amore» accarezzò lo sterzo, indossando la cintura «ovviamente, non nel senso che pensi tu!» ridacchiò, infilando la chiave e accendendola. Fece rombare il motore e spalancò gli occhi, lanciandogli uno sguardo pieno di stupore «quest'auto è davvero una bimba monella! Ora capisco cosa provava mio fratello quando la guidava» tornò a guardare davanti a sé e uscì dal parcheggio, immettendosi nel traffico «wow! Mi sento così... Così padrona della città».
«Dovresti vederti! Sembri una bambina che scarta i regali la notte di Natale» sorrise teneramente.
Ridacchiò. «Tu non immagini cosa significa tutto questo per me, Mr Scott! Io amo guidare, ho sempre amato le auto e questa... È davvero una bomba!» gli lanciò un breve sguardo e poi iniziò a destreggiarsi nel traffico, superando diverse auto con estrema sicurezza. Svoltò a destra e poi percorse le vie che conducevano a casa di Kiran, godendosi appieno quel momento. Una volta arrivati, entrò nel box auto e spense il motore, porgendogli nuovamente le chiavi «allora, Mr Scott... La sua collega nonché fidanzata e futura moglie, ha saputo mantenere la promessa? Cioè quella di riportarlo a casa sano e salvo?».
«Non avevo dubbi!» non prese le chiavi «tienile...magari domani vorrai accompagnarmi al lavoro. In fondo adesso dovrai ripagarmi per tutte le volte che l'ho fatto io» scese dall'auto e andò da lei.
Spalancò gli occhi, slacciandosi la cintura e fissandolo attraverso il vetro. «Tu non stai scherzando, vero?» chiese a gran voce, provando a contenere la gioia.
«Sono sempre serio, Miss Moore» le porse la mano «ormai tutto ciò che è mio, è anche tuo» sorrise.
«Oh, amore... Ma è fantastico» esclamò felice, facendo un ampio sorriso. Chiuse l'auto e salì con lui in casa, ripensando alle sue parole «quindi... Se tutto ciò che è tuo è anche mio, significa che potrò usarla sempre ed io in cambio ti consegnerò le chiavi della mia amata Audi?» chiese, sbattendo le ciglia.
«Non esageriamo adesso, ok? Sono i tuoi ormoni a parlare...domani dimenticherai questi brutti discorsi».
Scoppiò a ridere, gettandogli le braccia intorno al collo. «A proposito di ormoni...Siamo davvero scappati dalla nostra festa di fidanzamento, lasciando tutti ignari della nostra voglia di far l'amore e siamo venuti qui, per farlo sul serio?!» lo guardò divertita, stringendosi a lui poco dopo «voglio ricordare questa notte per sempre, Kiran» seguitò, divenendo seria «non è la nostra prima volta, ma ciò che accadrà io e te lo porteremo nel cuore. Perché si tratterà del nostro giorno perfetto, lontani da ogni paura e pensiero» gli sfiorò le labbra con le sue «ti consegno la mia anima, questa notte...Più di ogni altra notte che vivremo insieme».
«Mi prenderò cura di ogni tuo respiro» le accarezzò il viso «ti amo, Isabel Moore. E ti amerò per sempre» la baciò con desiderio.
Ricambiò quel bacio con la stessa intensità, mentre lo privava della giacca. Afferrò le sue mani e indietreggiò verso la camera da letto, togliendogli anche il papillon e le bretelle. Gli sbottonò la camicia e gliela aprì, scendendo con la bocca lungo il suo collo fino al petto. Risalì e riprese a baciarlo con passione, arrivando in camera. Si fermò un istante e si abbassò la zip laterale del vestito, slacciandosi anche il fioccio presente sul colletto del suo abito. Lo lasciò scivolare lungo il pavimento e poi si avvicinò nuovamente a lui, stringendolo.
«Sei così bello, Kiran...» sussurrò contro le sue labbra, abbassandosi lentamente sulle ginocchia. Lo guardò dal basso e sorrise teneramente, slacciandogli la cintura e i pantaloni. Lo privò anche delle scarpe e poi di tutto il resto, godendosi l'immagine del suo uomo completamente nudo «sai di buono... Sei bellissimo e sei da venerare» seguitò contro la sua pelle, posandogli dolci baci sul pube e poco dopo sull'inguine.
Sorrise osservando ogni suo minimo movimento. «Tu fai impazzire il mio cuore pieno di te» si piegò e la baciò con veemenza.
Posò le mani sui suoi polsi e si rimise in piedi, tirandolo verso il letto ma senza staccarsi dalla sua bocca. Si lasciò cadere all'indietro e attese che lui la privasse degli slip, per poi portarlo con sé sul materasso. Gli cinse la vita con le gambe e sollevò la testa dal cuscino, baciandolo ovunque sul viso, sul collo e sul petto. Sentì i loro respiri farsi più intensi e si abbandonò totalmente a lui, godendosi ogni suo bacio, abbraccio, carezza. Kiran passò le dita lungo tutto il suo corpo e sfiorò con la bocca i suoi seni, facendola ansimare inevitabilmente. Isabel portò la testa all'indietro e sollevò il bacino più e più volte, completamente catturata da quel potere magnetico che la portava a dissolversi tra quelle braccia possenti e protettive. Si strinse a lui e lasciò che i loro corpi si aggrappassero forte, dando vita a una notte che non avrebbero mai dimenticato. Proprio come aveva desiderato Kiran, tra quelle lenzuola e in quella stanza, i due avrebbero fatto l'amore per ore, cercando di saziare quella voglia irrefrenabile, di amarsi perdutamente e per sempre.

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