CAPITOLO QUINDICI

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Le acque sembrarono essersi calmate dopo quella sera in cui Isabel poté finalmente dire addio a Richard. I due ragazzi iniziarono a frequentarsi con più serenità e Kiran trasferì una parte delle sue cose a casa di Isabel, facendo lo stesso anche lei, dopo aver deciso di fermarsi da lui ogni weekend.
Nonostante la loro convivenza si poté dire iniziata da quindici giorni, i due preferirono non dire nulla alle rispettive famiglie, optando per una relazione non ancora del tutto ufficiale.

«Buongiorno, Tom! Salve, Mr Scott! È un piacere rivederla dopo...Sole tre ore» Isabel entrò nel locale di Kiran con un sorriso stampato in volto e una cartellina tra le mani, facendogli intuire di avere un nuovo affare da proporgli «indovina?» sventolò il porta documenti, lasciando apparire un ampio sorriso sul viso.
«Hai intenzione di sfruttare ancora una volta il mio locale» sogghignò «cosa c'è questa volta?» staccò gli occhi dal pc, invitandola a sedersi.
Ridacchiò, sedendosi di fronte a lui. «Ci sarà la Miami fashion week la prossima settimana, Mr Scott. Conosco gran parte degli organizzatori e...a molti di loro, piacerebbe un locale per un party post evento. Di quelli dove ci si sballa senza esagerare, facendo festa tutta la notte» gli mostrò i fascicoli «secondo te, quale posto avrei potuto indicare rispettando le loro aspettative alla perfezione?» lo guardò in attesa.
«Il Crystal Beach?» cercò di restare serio «so che ha recensioni molto positive su Tripadvisor».
Lo fissò accigliata. «Oh, sì! Io e il proprietario ci siamo frequentati per un po'! Una persona davvero simpatica...Soprattutto sotto le lenzuola» incrociò le braccia, alzando un sopracciglio.
«Ah, allora è di me che stai parlando» esclamò fingendo di ricordare. Le andò vicino e la riempì di baci «il Karribean è tutto tuo...solo se mi dai un accesso al backstage».
Lo fissò attentamente. «Backstage? E...Come mai questo interesse verso il dietro le quinte, Mr Scott».
«Per capire come si crea una sfilata di moda» sorrise «non c'è nessun doppio fine».
«Ma...Lì preparano la belle donzelle, Mr Scott!» lo osservò attentamente «e tu possiedi il fascino magnetico! Non penso sia il caso di disturbare le modelle. Potrebbero traballare sui tacchi, dopo» fece spallucce, stampandogli un bacio sulla guancia «questa sera sarai qui o ceniamo insieme a casa tua?».
«Resto qui! Vuoi tenermi compagnia?» strofinò il naso sul suo collo «vengo a prenderti io. Magari possiamo cenare sul terrazzo, al nostro posticino preferito».
«Mi sta chiedendo un appuntamento, Mr Scott?» chiuse gli occhi, beandosi di quel tocco delicato «perché, se così fosse, accetterei senza alcun dubbio» seguitò, voltando d'improvviso il viso verso il suo, baciandolo con passione.
Ricambiò il suo bacio, stringendola a sé. «Allora sì...è un appuntamento» sorrise, baciandola ancora.
Rise contro le sue labbra e gli gettò le braccia intorno al collo, stringendosi forte a lui. «È successo proprio qui...» si staccò dalla sua bocca, incontrando il suo sguardo confuso «il nostro primo bacio. È successo esattamente dove siamo ora».
«Ricordi proprio tutto eh» richiamò l'attenzione di Tom «portaci qualcosa da stuzzicare, così posso flirtare in tranquillità con la mia collega d'affari».
Tom scoppiò a ridere e annuì, preparando due cocktail e qualche stuzzichino.
«Riceverai il pass, Mr Scott» gli strizzò l'occhio dopo essersi ricomposta, porgendogli la sua penna «devi apporre le solite noiose firme e poi l'affare potrà definirsi concluso».
La osservò attentamente, scostandosi. «È una trappola, vero? Tu vuoi vedere se utilizzerò ancora il mio charme con altre donne».
Alzò gli occhi al cielo, accavallando una gamba verso di lui. «Si chiama fiducia, Mr Scott! E poi devo ancora farmi perdonare per quella in cui lo steward ti ha cacciato, anche se eri il proprietario del locale».
«Non me lo ricordare» sbuffò, incrociando le braccia «avresti dovuto licenziarlo».
Scoppiò a ridere, accarezzandogli la barba con le dita. «La verità è che sei sempre il solito rompiscatole, Mr Scott! Hai tentato di abbordare più donne possibili a quella serata. Persino la dj lesbica non ti dispiaceva» lo fissò rassegnata.
Fece spallucce. «Ritieniti responsabile...mi hai danneggiato inevitabilmente».
«Sei davvero sicura di volerlo sopportare ancora?!» Tom li interruppe, mettendo sul tavolo l'aperitivo.
Isabel ridacchiò, guardando la faccia di Kiran contrariato. «Se mi sono innamorata di lui, nonostante le ripetute lamentele sullo charme perduto, significa che posso».
«Noto con piacere quanto mi amate» alzò gli occhi al cielo, afferrando lo spritz «non ti licenzio solo perché sei il migliore insieme a Jean nel realizzare i cocktail».
Gli diede una pacca sulla spalla. «Io te lo dicevo che eravate bellissimi insieme. Vedervi così, mi fa davvero bene al cuore. Così, finalmente, noi ragazzi avremo le belle donzelle tutte per noi» sogghignò.
«Oh! Ma lui non è fuori dai giochi, vero amore? Stavamo giusto pensando di fare qualche menage, stanotte» Isabel guardò Kiran, trattenendo una risata.
Il drink gli andò di traverso, facendolo tossire inevitabilmente. «Potresti essere più delicata, per favore?».
Isabel spalancò gli occhi e gli diede una pacca sulla schiena, visibilmente dispiaciuta. «N-non...Non credevo di scandalizzarti».
Tom lo guardò e scoppiò in una grassa risata, scuotendo la testa divertito. «Non lo hai scandalizzato! È solo un uomo che ormai ha smesso con i festini».
«Credevo ti avrebbe fatto piacere avere due donne nel letto questa notte...Forse ne preferisci tre?» Isabel continuò a punzecchiarlo, ridacchiando.
«Certo! Perché non inviti Layla e quella meravigliosa segretaria alla reception della tua agenzia?» si finse serio, ricomponendosi.
«Va bene!» fece un ampio sorriso, sorseggiando il suo drink «mi assicuri che riuscirai a soddisfarci tutte e tre, vero?».
«Non provocarmi, biondina! E tu...» indicò Tom «vuoi unirti a noi? In fondo lo abbiamo già fatto, no?».
Il ragazzo smise di sorridere, tossendo appena.
Isabel spalancò la bocca per lo stupore e li osservò, faticando a crederci. «Avete fatto sesso con le ragazze, nella stessa stanza?».
«N-no! Cioè...È possibile» esclamò immediatamente, travolto dall'imbarazzo. Fissò truce Kiran e si alzò, afferrando il vassoio «questo è un vero e proprio colpo basso, Scott!» gli lanciò un'altra occhiataccia «ce l'ho più lungo io, Miss Moore» diede una pacca sul braccio a Kiran, recandosi nuovamente al suo bancone.
Isabel continuò a guardare Tom e poi tornò a guardarlo, scoppiando a ridere. «Eri davvero un mascalzone, Mr Scott!» fece una smorfia «ed ora, invece, sei proprio sicuro di donare piacere solo ad una per molto, moltissimo tempo?!» si avvicinò col busto a lui, sfiorandogli le labbra con le sue.
«Ma come, non mi avevi proposto una cosa a quattro?» le tirò il labbro inferiore «ti sei già rimangiata tutto?».
«Ti piacerebbe, vero? Magari, nella tua jacuzzi...Che ne pensi?» lo provocò ancora, accarezzandogli l'interno coscia.
Guardò la sua mano. «Adesso che ci penso, non l'abbiamo ancora provata».
«Ieri sera, però, abbiamo provato il tuo bellissimo tavolo della cucina» gli leccò le labbra, baciandolo poco dopo con passione «sei così pericoloso, Mr Scott!» fermò la mano in corrispondenza del suo inguine, soffiandogli sulla bocca «e se la provassimo questa sera, al rientro a casa?».
«Non vedo l'ora» sussurrò appena «ma se non metti quella mano a posto, ti porto adesso nel mio ufficio e ti faccio vedere quanto è comodo» sogghignò.
Ridacchiò, allontanando la mano e portandosi alla bocca una tartina. «A proposito. La mia scrivania era abbastanza comoda per lei, Mr Scott?! Layla ha capito praticamente tutto l'altro giorno. Me lo ha confessato questa mattina, prima della mia riunione con gli organizzatori della fashion week. A quanto pare, nonostante il mio ufficio sia insonorizzato, il tuo viso stravolto e i molti moltissimi minuti trascorsi con me le ha confermato i sospetti» scosse la testa divertita e gli porse una patatina.
La addentò. «Molto comoda...magari la prossima volta riordiniamo il tutto, prima di fuggire via» la avvolse con un braccio, baciandola sulla fronte.
Poggiò la testa sulla sua spalla, baciandolo sul collo per due volte. «Sono state le due settimane più belle, pazze e romantiche che potessi vivere, Kiran! Un tempo, credevo davvero che non ci saremmo sopportati per più di tre ore. Ora, invece, più siamo insieme e più desidero viverti, conoscerti, dormirti accanto. Non riusciamo nemmeno a stare troppe ore distanti e se accade, finiamo inevitabilmente per divorarci non appena ci rivediamo».
«È l'effetto che faccio a tutte» si vantò, rompendo ancora una volta l'atmosfera.
Lo colpì sul braccio con la cartellina. «Parla al passato o la prossima volta ti ritroverai con il volatile incastrato tra le porte del vano doccia, mentre provi a possedermi» sbuffò, terminando il drink.
Scoppiò in una grassa risata, abbracciandola e riempiendola di baci. «Stai per caso facendo la donna gelosa?».
«Gelosa?! Assolutamente, no!» gli indicò un angolo della bocca non ancora baciato «è solo che...Non amo condividere la tua fragranza con altre, ultimamente» fece spallucce.
«Sarà...» la baciò più volte nel punto indicatogli.
Si beò delle sue coccole e poi lanciò uno sguardo all'orologio, sospirando. «Devo tornare in agenzia, amore...» si staccò riluttante da lui «stasera passi a prendermi dal mio ufficio alla solita ora, Mr Scott? O prima farai un salto al tuo appartamento per cambiarti?».
«Sì, penso che andrò prima a casa» si alzò per accompagnarla all'ingresso «fammi sapere quando arrivi in agenzia...non fermarti da nessuna parte».
«Kiran...Se tu lo volessi, io potrei anche tornare a guidare» gli prese il viso tra le mani, stampandogli un sonoro bacio sulle labbra «sta tranquillo, il taxi mi riporterà indietro in breve tempo. Ti avviso con un messaggio, così non ti preoccupi troppo» salutò Tom e Jean, uscendo da lì «ti amo, Mr Scott! Ti amo tanto, tanto...Ti amo oltre ogni confine di questo mondo e molto di più» gli strizzò l'occhio, attraversando la strada poco dopo.
«Ti amo tanto anch'io, biondina» le fece l'occhiolino e la seguì con lo sguardo fin quando restò nel suo cerchio visivo.
Isabel lo sentì e sorrise teneramente, avviandosi al parcheggio dei taxi. Tornò in breve tempo al suo ufficio e inviò un messaggio a Kiran, per tranquillizzarlo sul suo rientro in agenzia. Afferrò i documenti che egli aveva firmato e confermò agli altri organizzatori di aver trovato il locale che desideravano, inviando una copia a tutti, tramite mail. Verso le 19.00 chiamò Layla nel suo ufficio e le chiese qualche abito campione che era in agenzia, per sceglierne uno da indossare per l'imminente serata. La ragazza fece come richiesto e poi le comunicò che sarebbero andate anche lei e Whitney al Karribean Blue, dandosi appuntamento lì per le 22. Isabel si privò del taiuller e indossò una jumpsuit bianca interamente in pizzo e con manica a tre quarti, infilandosi un paio di sandali neri in vernice. Si guardò allo specchio e mise il suo solito rossetto rosso, attendendo un messaggio di Kiran, seduta sul divanetto del suo ufficio.
Kiran passò da casa sua e indossò un completo amaranto. Slacciò i primi tre bottoni della sua camicia e, indossata la giacca abbandonò l'appartamento. Si recò da Isabel e le inviò un sms, attendendola fuori dalla sua auto.
La donna lesse il messaggio e chiuse il suo ufficio, recandosi da Kiran. Sorrise non appena lo vide e gli si avvicinò, osservandolo con circospezione.
«Wow, Mr Scott! Questo colore mette in risalto il suo incarnato e risveglia i miei ormoni» disse, apprezzando il suo look.
«E tu come sempre sei sexy da morire» le accarezzò il viso, dandole un delicato bacio, per non rovinarle il rossetto.
Arrossì, posandogli il solito bacio sulla guancia. «Il mio timbro per tenere lontane le belle donzelle» lo guardò divertita, abbracciandolo poco dopo «mi sei mancato, Kiran Scott...» sussurrò al suo orecchio, staccandosi riluttante.

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