EPILOGO

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Quattro anni dopo.

«Questo è davvero l'ultimo scatolone, Mr Scott» esclamò Isabel tornando ancora una volta da suo marito al Karribean Blue, poggiando anche quel pacco per terra. Si guardò intorno e sorrise «ci siamo, no?! Ormai non ci resta che partire con l'allestimento».
«Che gioia!» brontolò Jean, facendo una smorfia.
«Non lamentarti!» lo fissò truce Kiran «cosa ti preoccupa davvero di tutto questo?».
«Tua moglie mi costringerà a lavorare sodo e ad indossare uno di quei costumi lì» glieli indicò in lontananza, posti su un divanetto.
Isabel lo osservò e scoppiò a ridere. «Sarete tutti meravigliosi...Zoe amerà tutto questo» esclamò felice, avvicinandosi a suo marito e circondandogli il collo con le braccia «e tu sarai bellissimo» gli posò tanti baci sulle labbra.
«Certo! Non sarai gelosa del fatto che mi vorrà come suo principe questa sera, vero?» la baciò sulle labbra «non ne cercherai uno nuovo altrove?».
Ridacchiò. «Beh, sai...Con le maschere sulla faccia, un principe vale l'altro» lo guardò divertita, scuotendo la testa poco dopo «e come potrei cercare altrove, se ho la fortuna di avere accanto un principe così affascinante?» poggiò la fronte sulle sue labbra e all'improvviso qualcuno tirò più volte il tessuto del pantalone a Kiran, interrompendoli inevitabilmente. Isabel lanciò uno sguardo in basso e scoppiò in una grassa risata, notando la piccola Zoe fissarli.
«Ma ciao principessa» lui la prese in braccio, riempiendola di baci e facendola ridacchiare  «me la mangio tutta, questa bambina!».
Zoe rise e arricciò il nasino, abbracciando suo padre. «Zio Tom mi ha comprato il gelato, papino» si avvicinò al suo orecchio «ma non dire a mammina che era grande, ok?» gli sussurrò e Isabel alzò un sopracciglio.
«Un altro segreto da non poter rivelare alla mamma, eh? Padri e figlie. Dovevo immaginarlo che finiva così» sospirò rassegnata, sistemandole l'orlo del vestitino a fiori.
Fece spallucce. «Ti dico solo che sei libera di licenziare Tom» sogghignò «glielo diamo un bacino alla mamma?» disse a Zoe.
Annuì e si voltò, allungando le manine verso il suo viso. Isabel si avvicinò e la piccola le stampò un bacio sulle labbra, accarezzandole una guancia. «Ti amo, mammina! Però papino è il mio principe, ok?» le disse, stringendosi nuovamente a lui.
La donna rise di gusto e annuì, lanciando uno sguardo rassegnato a suo marito. «Papino è il tuo principe, va bene!» le confermò, stringendosi a loro due.
«Eccoci qui, Scott!» esclamò Paul, tenendo in braccio Deva «questa monella corre e tanto» si riferì a Zoe, sogghignando «il tempo di farsi rimettere giù da zio Tom ed è corsa qui».
Isabel si voltò e fece un ampio sorriso, andando incontro al ragazzo. «Ha fatto la brava?» chiese, accarezzando i capelli alla piccola.
«È un angelo. Dovevi vedere come muoveva i piedini quando l'ho avvicinata alle onde sul bagnasciuga. Ed è sempre più la fotocopia di un certo Kiran Scott. Persino nelle espressioni» lo punzecchiò divertito, posando un bacio sulla nuca a Deva.
«Lo prenderò come un complimento!» lo fissò truce e guardò la sua secondogenita «e voi cercate di non fare storie. Stasera vi vestirete tutti come è stato deciso. Il suo primo compleanno deve essere indimenticabile» fece una smorfia a Deva, che iniziò a ridacchiare.
Isabel prese in braccio la piccola e la riempì di baci, tra gli sguardi attenti di Zoe.
«Però tu sei il mio principe, papino. Non il suo...» gli indicò sua sorella, voltando il viso di suo padre verso di sé «me lo hai promesso» seguitò, osservandolo con i suoi occhioni azzurri e identici a quelli di sua madre.
«Sì, Zoe! Sarò il tuo principe. Tutto tutto tuo» iniziò a farle il solletico.
La bimba scoppiò immediatamente a ridere e si dimenò tra le braccia di suo padre, mentre Isabel si godeva incantata quella scena. Baciò più volte la testolina di Deva e la dondolò per farla tranquillizzare, mentre la piccola ridacchiava nel vedere la gioia sul volto di sua sorella e suo padre.

Verso le 13.00 pranzarono tutti e quattro in terrazza e i dipendenti di Isabel insieme a quelli di Kiran si occuparono dell'allestimento, lasciando ai due un po' di spazio con le loro bambine.
Zoe restò tutto il tempo seduta sulle gambe di suo padre e poi si strinse al suo petto, addormentandosi sfinita.
«Se vuoi metterla nel passeggino, ti aiuto a non farla svegliare» gli sussurrò Isabel, dopo aver coperto la piccola Deva con un lenzuolino leggero, anch'essa ormai addormentata.
«Sì, magari. Così posso andare a dare una mano ai ragazzi. Ormai mancano poche ore» si alzò, tenendo Zoe tra le braccia.
Annuì e lo aiutò a sistemare la piccola nel secondo passeggino, assicurandosi che non si svegliasse. Zoe si mosse appena e poi crollò nuovamente in un sonno profondo, non accorgendosi di non essere più tra le braccia di suo padre.
«Abbiamo messo al mondo due capolavori, vero?» disse a bassa voce, guardando incantata entrambe le bimbe «è incredibile quanto lei somigli a me e Deva a te... La vita, a volte, riesce davvero a sorprenderci, Kiran».
«Già...sono la cosa più bella che potevi donarmi» le accarezzò il viso, baciandola «non vuoi proprio rivelarmi da cosa ti vestirai questa sera?».
«Da Ariel, amore. Sai, la Sirenetta Disney! Ho acquistato un bel costumino. Presenta due conchiglie proprio qui, sul seno» se lo toccò «e per la coda, avrò una gonna lunga e verde, interamente ricoperta di paillettes. Ha persino un piccolo strascico» trattenne una risata, cercando di risultare più seria possibile «ovviamente, il ventre sarà scoperto e anche la schiena».
«Lo sai che non è una festa vietata ai minori, vero?» la osservò attentamente «o hai previsto una piscina di schiuma dove stare immersa tutta la sera?».
Ridacchiò, gettandogli le braccia intorno al collo. «Zoe ha scelto il mio vero abito per stasera. Ma tu non saprai nulla, Mr Scott» gli mordicchiò il mento «mi mancano le tue coccole, sai? Queste due principesse ci portano via parecchie energie. Anche se tu resti il miglior marito e papà di sempre».
«Per fortuna arrivano i nonni e noi ci godremo la nostra settimana di vacanza» la strinse a sé.
«Oh, sì! Le piccole stanno davvero bene con i nonni, si divertiranno e sicuramente si godranno il mare con nonno Nathan e Damian» gli stampò un bacio sulla guancia, lasciandolo andare riluttante «va' pure ad aiutare i ragazzi, amore. Io resto qui con le bimbe e poi vi raggiungiamo non appena si svegliano».
«Se vuoi ti accompagno a casa!» le accarezzò il viso «non vorrei che poi sia troppo tardi per prepararti insieme alle piccole».
«Non preoccuparti, posso farmi accompagnare da Tom o da Paul. Oppure potresti prestarmi la Maserati e torno a casa da sola» sbatté le ciglia, porgendogli il palmo.
«E io poi come torno?» alzò gli occhi al cielo e gliele mise in mano «ho capito! Sarò io quello che si farà accompagnare».
Scoppiò a ridere. «Tu hai sempre grandi idee, amore» gli stampò un bacio sulla guancia e infilò le chiavi in tasca, facendosi aiutare da lui con i passeggini. Quando riuscirono a sistemare le piccole in auto, Isabel si mise al posto di guida, mandando un bacio volante a suo marito e partendo verso casa.
«Ecco a voi, la dura vita di un uomo circondato da sole donne!» disse Tom divertito, non appena lo vide rientrare nel locale.
Jean sogghignò, aprendo un altro scatolone. «Prima o poi ci licenzia davvero».
«A proposito di donne...Venga qui ad aiutare una donna in difficoltà, Mr Scott» esclamò Layla, scendendo da uno sgabello.
«Cosa desidera, Milady?» le si avvicinò «i sette nani non sono dei bravi aiutanti?».
Ridacchiò, porgendogli un festone. «Nonostante lo sgabello, non ci arrivo! Dovresti appenderlo tra queste due vetrate» gli spiegò «puoi farcela, Mr Scott!» gli diede una pacca sulla spalla «mh...questi quarantacinque anni te li porti ancora bene, eh?!» seguitò, toccandogli il bicipite.
«Ringrazia che non c'è Isabel, collega!» disse Whitney, guardandola divertita.
«Occhio che mia moglie visiona ogni sera le riprese delle telecamere» le prese in giro, afferrando una parte del festone e salendo sullo sgabello per attaccarlo.
Layla sussultò. «Non stai dicendo sul serio, vero? E poi... Non credo ci sia nulla di male. Sto solo dicendo che indossi divinamente ben quarantacinque primavere» fece spallucce, ringraziandolo poco dopo per l'aiuto.
«Ti sta prendendo in giro, Layla! Puoi rilassarti, cara» esclamò Withney, scuotendo la testa divertita.
Continuarono a lavorare tutti sugli allestimenti e, appena fu tutto pronto, verso le 17. 30 chiusero momentaneamente il locale, dandosi appuntamento alle 20.
Isabel, nel frattempo, sistemò il costume per Kiran sul letto e si occupò delle bimbe, facendo loro un bagno caldo e iniziando a prepararle per la serata.
Lui si fece riaccompagnare da Tom ed entrò in casa. «Il principe è tornato» esclamò dall'ingresso.
«Papino, papino!» urlò Zoe dal salone, correndo da lui e indossando il suo amato abito dorato, della principessa Bella. Appena gli arrivò vicino, si aggrappò forte alla sua gamba destra «sono una principessa» seguitò felice. Isabel lì raggiunse e sorrise, mostrando a suo marito anche la secondogenita, con indosso l'abito della principessa Tiana. La piccola Deva ridacchiò e strinse tra le mani il ranocchio di peluche, provando a camminare verso Kiran, aiutata da Isabel.
«Ma che belle le mie principesse!» si inginocchiò, abbracciando Zoe e aprendo l'altro braccio in attesa di Deva.
La piccola cercò di raggiungerlo in fretta e poi si gettò su Kiran, ridendo felice.
Zoe si strinse a lui e Deva provò ad imitare sua sorella, aggrappandosi al collo di suo padre.
«Ci sei mancato tanto papà, sai?» disse Isabel, accarezzando i capelli alle bimbe.
«Adesso, anche mammina può diventare una principessa» esclamò Zoe, lanciandole uno sguardo e tornando a guardare suo padre «e anche tu, papino. Puoi essere il principe anche di Deva e mammina, se vuoi. Ma poco poco, ok?» gli prese il viso tra le mani, posandogli un bacio sulle labbra.
«Poco poco! Promesso» le fece un ampio sorriso, baciando anche Deva «però non dimenticarti che è il compleanno di tua sorella, ok? Rendiamolo speciale».
Annuì. «Faccio la brava, papino... Te lo prometto» gli posò un altro bacio sulle labbra e poi ne diede uno sulla guancia a sua sorella, staccandosi riluttante da quell'abbraccio.
«È proprio una brava sorella maggiore papà, sai? Mi ha aiutata tanto con Deva» ci tenne a fargli sapere Isabel e Zoe fece un ampio sorriso, guardando sua madre.
«Io sono grande, mammina... Adesso posso aiutarti» le andò vicino, aggrappandosi ai suoi jeans. Isabel rise e la prese in braccio, riempiendola di baci.
«In camera c'è il tuo vestito, signor principe» fece l'occhiolino a suo marito «noi femminucce finiamo di prepararci e poi ti raggiungiamo, ok?».
«D'accordo! A dopo, principesse!» mise giù Deva e andò in camera da letto. Entrò in bagno per farsi una doccia e indossò il completo del principe de "La Bella e la Bestia". Indossò la parrucca e, dopo essersi controllato allo specchio, si recò in salone in attesa delle sue donne.
Isabel terminò la preparazione delle due bimbe e poi si vestì, indossando l'abito che Zoe aveva scelto per lei. La piccola fece un ampio sorriso e la guardò incantata, desiderosa di raggiungere suo padre. Isabel l'accontentò e, terminata l'acconciatura, si recò con le bimbe da lui.
«La mamma è bellissima, papino» esclamò entusiasta Zoe.
Isabel si beò della gioia di sua figlia e guardò suo marito, in attesa del suo parere. «Sono Cenerentola, Mr Scott» disse, facendo un giro lento su se stessa, tenendo in braccio Deva.
«Wow...» riuscì a proferire, guardandola incantato. Si avvicinò a lei e le fece il baciamano «la vostra carrozza è già pronta!» sorrise e fece il baciamano anche alle sue bambine «le mie tre meravigliose principesse! Sono il principe più fortunato del mondo».
«E sei anche molto bello con questa parrucca» ridacchiò e Zoe batté le mani felice.
«Sei bello, papino. Sei il papino più bello del mondo» allungò le mani verso di lui, guardandolo totalmente innamorata.
«E sei tutto nostro!» gli sorrise teneramente Isabel, mentre Deva si allungava verso di lui come se volesse dargli un bacio «come è buffa la vita, amore... Tu, che un tempo eri l'uomo più corteggiato di Miami, sei diventato padre di ben due femminucce» ridacchiò.
«Eh già! La mia vita sarà in preda alla disperazione...ogni qualvolta queste due usciranno con gli amici» sospirò, prendendo Zoe in braccio e allungando il viso verso Deva, baciandola sulle labbra.
«E quando avranno i primi principini intorno...» gli ricordò, guardandola divertita.
«Sei tu il mio principe, papino» ribatté Zoe, posandogli un bacio sulla guancia.
«Pa-pà.. Pa-pà» esclamò Deva, indicandolo con il ditino.
«Sì, amore... Il tuo papà» baciò la bimba sulla testa, uscendo di casa poco dopo. I due sistemarono le bimbe in auto e si diressero al Karribean, arrivando poco tempo dopo. Appena varcarono la soglia del locale tutti e quattro, Zoe cacciò un urlo di gioia, guardandosi intorno incantata.
«Wow, Kiran! Avete fatto un ottimo lavoro» disse Isabel, sorridendo.
I presenti li notarono immediatamente e andarono loro incontro, salutandoli e abbracciando le bimbe.
«Ci sono principesse ovunque» urlò felice la piccola e Nathan la prese in braccio, riempiendola di baci.
«Ma tu e Deva siete le più belle» esclamò l'uomo, facendole il solletico poco dopo.
«Sai chi sono, Mr Scott? Il principe Henry» esclamò Tom, sogghignando «e sai lui con chi si sposa? Con la meravigliosa Cenerentola» afferrò la mano di Isabel, baciandogliela.
La donna ridacchiò e passò a suo marito Deva, sistemandole il vestitino. «Oggi è concesso tutto, vero amore? In fondo, tu sei il principe di ben due femminucce» lo guardò divertita.
«Avevo detto che voi dovevate vestirvi da sette nani!» lo fissò con sguardo ammonitore «e sta lontano da lei. O giuro che qui ci sarà qualche membro della servitù questa sera!».
Scoppiò a ridere, guardando Isabel. «È geloso, per caso?» le chiese, lanciandogli uno sguardo furtivo.
«No, non credo!» si rivolse a suo marito «sei geloso, amore?» gli andò vicino, strofinando il naso contro la sua guancia.
«Sì! Quindi allontanati da lei» lo fissò truce «non è colpa mia se io ho tre principesse».
Isabel spalancò gli occhi. «Non ci credo! Lo hai ammesso...» lo fissò sorpresa, posandogli diversi baci sulla guancia.
Deva osservò sua madre e arricciò il nasino, imitandola.
«Tanti bacini a papà, amore» disse lei a sua figlia, invitandola a continuare. La bimba ridacchiò e posò la manina sul viso di suo padre, continuando a dargli baci sulle labbra.
«Continuate, continuate pure!» si beò dei loro baci, lasciandole fare.
Isabel scoppiò a ridere, riempiendogli il viso di baci. «Sei un coccolone, Mr Scott» gliene posò uno sul collo e la piccola non smise di stampargli i bacini sulla bocca, visibilmente divertita.
«Pa-pà... Pa-pà» esclamò poco dopo, fissandolo attentamente, puntandogli il ditino sul mento.
«Hai una vaga idea di quanto ti amiamo, adorabile marito?» si strinse a lui, lanciando uno sguardo a Zoe che rideva spensierata con i suoi zii.
«Sono l'uomo più fortunato del pianeta. Non potevo desiderare di meglio» sorrise, strofinando il mento sul dito di Deva, facendole il solletico con la barba.
«Sì, ok! Ma questa polpetta viene con noi, adesso» esclamò Layla dopo aver sentito le sue parole, prendendo Deva dalle sue braccia e riempiendola di baci «voi fate gli sposini per un po'» seguitò, andando via e arrivando dagli altri suoi colleghi, che subito coccolarono la festeggiata.
«Ci ricordiamo ancora come si fa, Mr Scott? Ad essere semplicemente una coppia, intendo» ridacchiò, guardando tutti i loro amici e parenti «guardaci, Kiran... Questo è ciò che abbiamo creato insieme, con il nostro amore» gli indicò con lo sguardo i presenti «questo luogo racconta una favola meravigliosa, nata ben quattro anni fa! Ne abbiamo passate tante, eppure, eccoci qui! Sposati, innamorati e con due figlie bellissime. Quando ti guardo giocare con loro due, non posso fare a meno di sorridere con il cuore e di innamorarmi ancora di te! Sei un padre super presente, dolce e protettivo. Un marito fedele e un compagno sul quale poter sempre contare» gli rivolse uno sguardo «tu sei l'uomo che è riuscito a salvarmi tante volte, pur non rendendosene conto. Lo hai fatto sin dal primo istante in cui, disperata, mi rivolsi a te e ti chiesi aiuto per poter salvare quell'evento. E sai una cosa, Kiran Scott? Ancora oggi ringrazio quel proprietario del Miami '85. Perché, se non avesse accettato quei soldi dello Sceicco, io non avrei potuto conoscere e incontrare l'uomo della mia vita. E, forse, ci saremmo incontrati in mille altri modi, ma non sarebbero stati lo stesso! Perché Isabel doveva conoscere Kiran davanti a quel bancone» glielo indicò «e doveva desiderare di non rivederlo più, sapendo che lo avrebbe rivisto ancora e ancora e ancora. Grazie per non esserti arreso, per aver creduto in noi ancor prima che potessi farlo io e per avermi corteggiata così tanto, da rendermi impossibile non innamorarmi di te. Grazie, per avermi scelta tra tante e per avermi riservato un posto in prima fila nel tuo cuore. Tu hai ridato alla mia vita un senso e al mio cuore un battito. E tutto ciò che siamo oggi, lo saremo per sempre. Perché Isabel non potrebbe esistere senza il suo Kiran...».
La strinse forte a sé, baciandola con passione. «Che ne pensi di andare a provare il drink della prima sera? Proprio nello stesso punto del nostro primo incontro?».
Annuì immediatamente. «Magari...Senza parrucca?» ridacchiò, osservandogliela «nostra figlia non guarda al momento, Mr Scott» gli sussurrò, mentre raggiungevano il bancone.
«Non diciamole nulla, allora» sogghignò, sfilandola «per fortuna mi ha preferito con le sembianze di principe e non di bestia».
Scoppiò a ridere, sedendosi sullo stesso sgabello di quella sera. «Ricordo che ero alquanto disperata e alzai il dito per farmi notare da Tom, fallendo miseramente. Poi tu, sfacciato come pochi, arrivasti qui e iniziasti il tuo corteggiamento» fece una smorfia.
«E attirai l'attenzione del mio barman...» fece avvicinare Tom «e ti chiesi cosa volessi da bere» si sedette accanto a lei.
«Un Miami Beach» esclamò al ragazzo, che li fissava interdetto.
«E scommetto che tu desideri un bourbon?» chiese, guardando Kiran in attesa.
«Esattamente! Il solito» gli fece l'occhiolino, avvolgendo Isabel con un braccio.
«Cosa fa, Mr Scott... Mi chiede un approccio più approfondito?» chiese, indicandogli il braccio con lo sguardo «perché, se così fosse, temo resterà solo un suo sogno» seguitò, osservandolo attentamente.
«Certo, certo!» sogghignò, avvicinandosi al suo orecchio «non starà tentando di respingermi come la prima volta, Mrs Scott?».
Gli rivolse uno sguardo, restando vicinissima al suo viso. «Scherzavo...ho sbagliato una volta, non intendo ripetere l'errore» sussurrò contro le sue labbra, senza baciarlo «sappiamo entrambi che, se quella sera avessi ceduto al tuo charme, non sarebbe stata solo una qualunque notte di sesso. Non tra noi, per lo meno».
«Ti ho desiderata dal primo istante. Non potevi essere solo sesso per me» le posò solo un bacio a stampo.
Tom li interruppe, porgendo loro i cocktail. Isabel fissò Kiran e afferrò il suo drink, sorridendo teneramente. «Quando sono venuta a casa tua e ti ho visto senza maglia, ho desiderato provare la tua fragranza, lo ammetto! Solo che, in quel momento, ero troppo concentrata a far prevalere la ragione sull'istinto. Sono scappata troppe volte per non cedere e ho fatto male...» gli posò un bacio delicato sulla bocca «in nessun modo mi avresti mai considerata una delle tante. Mi fidavo troppo di te per crederlo» gli accarezzò la barba con le dita «quanto ti amo, Kiran! Ti ho amato in molte occasioni, anche quando mi convincevo che non potevo essere tua».
«Ma tu sentila! E pensare che io mi presentavo di proposito a petto nudo» ammise «credevo di non avere alcun effetto e invece...» sogghignò «non ti ero affatto indifferente».
Scoppiò a ridere, addentando la fragola presente sul bicchiere. «Tu non hai idea di quanti sogni erotici mi sono ritrovata a fare, svegliandomi alquanto accaldata poco dopo e in piena notte» fece una smorfia «mi avresti fatto effetto anche se fossi stata lesbica, temo» seguitò, porgendogli la restante fragola «insomma, credo tu abbia una vaga idea della tua bellezza, no? Quarantacinque anni e sei ancora più sexy di quattro anni fa».
«Diciamo che tendo ad essere modesto» la addentò «ma amo sentirmelo dire. Soprattutto da te».
Lo ascoltò e posò il suo drink, prendendogli il viso tra le mani. «Allora, Mr Scott, sappi che sei l'uomo più bello e più affascinante che io potessi desiderare. Non mi sei mai stato indifferente e ho sempre pensato che tu fossi decisamente wow. Amo ogni parte del tuo corpo, ogni tua ruga d'espressione, ogni tuo neo, ogni tua piccola cicatrice. Amo il tuo sguardo profondo e sincero, il colore dei tuoi occhi, della tua pelle, dei tuoi capelli. Amo il tuo sorriso e il suono della tua voce e della tua risata. Tu sei la persona più intelligente, sensibile, coraggiosa e forte che conosca. E amo immensamente come mi stringi e come proteggi me e le nostre figlie. E so per certo, che potremo contare sempre su di te, sulla tua forza, sul tuo amore e sulla tua comprensione. Sono io quella fortunata tra i due, Kiran. Perché so di avere accanto un uomo straordinario e il padre migliore che potessi scegliere per le nostre bimbe» avvicinò le labbra alle sue, baciandolo con tutto l'amore che sentiva per lui.
Ricambiò quel bacio con lo stesso amore e le accarezzò il viso. «Sei la donna più bella e amorevole che potessi incontrare» sorrise teneramente «sarei quasi disposto a metterti incinta ancora. Ma ho paura che mi regali una terza figlia» fece una smorfia.
Scoppiò in una grassa risata. «Beh, in tal caso, ci sarebbe un'altra donna della tua vita, innamorata persa di te» lo guardò con dolcezza, posandogli un bacio sulla guancia «devo aver fatto qualcosa di veramente bello e buono nella mia vita precedente, per meritare te e le nostre bellissime figlie, in questa».
«Dobbiamo danzare, papino. Dobbiamo danzare» ripeté più volte Zoe, interrompendoli e facendogli notare che in sala era partita la canzone de 'la Bella e la bestia'.
«Oh! ma allora devi proprio andare, signor principe. Non è opportuno farsi desiderare da una dama...» esclamò Isabel, facendogli l'occhiolino.
«Sarà per la prossima volta» si rimise la parrucca, alzandosi «devo accontentare una delle mie principesse» le fece l'occhiolino e prese per mano Zoe, recandosi con lei al centro della pista. La sollevò appena, facendole poggiare i piedini sui suoi, e iniziò a muoversi col ritmo lento della musica.
La piccola alzò lo sguardo verso di lui e lo guardò incantata, tra gli sguardi commossi dei presenti. Isabel immortalò quel momento tenero tra padre e figlia e poi prese in braccio Deva, indicandole il suo papà e la sua sorellina maggiore. La bimba guardò verso quella direzione e fece un ampio sorriso, riconoscendo i due immediatamente.
«Ti amo, papino!» Zoe si strinse al suo pantalone, allungando una mano verso la sua mamma e sua sorella, invitandole a raggiungerli. Isabel non si fece attendere e arrivò da loro, passando la secondogenita a Kiran e prendendo in braccio Zoe.
«La nostra meravigliosa favola, Mr Scott» esclamò la donna, stringendosi a lui e danzando tutti e quattro insieme.
«La favola più bella che ci sia» diede un bacio a tutte e tre «sono o non sono il principe più fortunato di tutta la corte?».
«Sei il nostro principe, papino. Solo nostro» esclamò Zoe, stampandogli un bacio sulle labbra. Deva osservò sua sorella e fece lo stesso, posando un bacio sulla bocca a suo padre. Isabel lo guardò con dolcezza e posò la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi commossa.
Tutto quello che avevano sempre sognato, era finalmente divenuto realtà. E proprio come accadeva nelle favole più belle, circondati dall'amore e dagli affetti più cari, Isabel ringraziò il cielo per tutto ciò che possedeva, promettendo a sé stessa che avrebbe protetto per sempre la sua famiglia.
«E vivremo davvero felici e contenti, Mr Scott» gli sussurrò come fosse un giuramento eterno, trovando conferma negli occhi di suo marito che, fissandola, le rispose con un ti amo pieno d'amore.

(E ANCHE QUESTA STORIA È GIUNTA AL TERMINE. SPERIAMO, NONOSTANTE LE LUNGHE ATTESE, CHE L'AMORE TRA KIRAN E ISABEL VI ABBIA EMOZIONATO.
MA NON CI FERMIAMO QUI...PROSSIMAMENTE POTRETE LEGGERE UNA NUOVA STORIA. NON SAPPIAMO QUANDO VERRÀ PUBBLICATA, MA NE SARETE INFORMATI. DOBBIAMO SOLO ORGANIZZARCI AL MEGLIO PER EVITARVI LE  LUNGHE ATTESE CHE AVETE SUBITO CON QUESTO RACCONTO.
GRAZIE A TUTTI. ARIANNA E GIOVANNA ❤️).

INSEGNAMI AD AMARE Where stories live. Discover now