31.The Depths

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31.

I wonder how we've come so far
When everything we used to be
Has now been washed away
(Awaken I Am feat. Jonny Craig-The Depths)

Eliza POV


Sono davanti alla casa di Lindsey e non ho mai avuto più ansia di così. L'idea di rivelarle la verità su Charles mi era sembrata intelligente, ma non so come lei potrebbe prenderla. C'è anche la possibilità che non mi creda. Inspiro ed espiro e stringo i pugni per farmi coraggio. Devo farlo. Devo salvare Lindsey da quel verme. Suono il campanello e attendo, ma ad aprirmi non è la mia amica, bensì Charles. Indietreggio, spaventata.
«Eliza, prego, accomodati.» mi invita ad entrare.
«Lindsey non c'è?» chiedo. Non ho la benché minima intenzione di ritrovarmi da sola con lui. Charles mi squadra, sospettoso.
«Te la chiamo subito. Entra pure.». Accetto il suo invito e attendo seduta sul divano. Sono nervosa. Non so come Lindsey reagirà e la cosa mi spaventa. Quando la vedo arrivare, un timido sorriso compare sulle mie labbra. Almeno a lei non fa del male.
«Eliza, non mi aspettavo una tua visita! Tutto bene? C'è qualche problema con Alycia?». Mi mordo il labbro. Charles è dietro di lei e mi osserva, imperturbabile. Ha capito che io so.
«A dire il vero, sì.». Lindsey assume un'aria preoccupata e si siede accanto a me. Charles non se ne va e io vorrei solo saltargli addosso e pestarlo a sangue.
«Ho bisogno di parlare con te in privato.»
«Oh, andiamo, Charles è uno specialista per quanto riguarda i problemi amorosi.». Già, soprattutto se è a causa sua che non sono nemmeno in grado di sfiorare la ragazza che amo.
«Non è un problema di coppia, Linz. Riguarda Alycia. Nel caso te ne fossi dimenticata, ieri è stata malissimo proprio qui, su questo divano.» insisto. Lindsey china il capo. So che non è totalmente colpa sua, quel tipo la sta sicuramente manipolando a proprio piacimento. Fa segno a Charles di allontanarsi e lui obbedisce, pur se con una certa reticenza. Finalmente io e Lindsey restiamo sole. Mi schiaccio allo schienale del divano e cerco di capire da che parte iniziare. Non so davvero che pesci pigliare.
«Eli? Mi sto spaventando.». E fai bene, Linz.
«Dunque... Tu sai cosa è successo ad Alycia, no?» esordisco, insicura. Lindsey annuisce. Mi gratto la nuca, indecisa se proseguire o meno. Devo farlo, per il suo bene e quello di Alycia.
«Ecco, ieri sera mi ha raccontato i dettagli di quello che è successo. È stato raccapricciante, Linz. Quel verme le è saltato addosso, quando poi lei è riuscita a liberarsi l'ha colpita ripetutamente con il coltello. Voleva metterla al suo posto, così le ha detto.». Lindsey si irrigidisce. È disgustata.
«Perché mi stai raccontando tutto questo? Non pensi che, forse, sia lei a dovermene parlare?» mi chiede.
«Mi ha detto Alycia di farlo.» rispondo.
«E per quale motivo, di grazia?». Sembra nervosa e non mi piace. Mi passo una mano sul volto. Non esistono parole giuste, non in questo caso. Le prendo le mani fra le mie, forse più per fare coraggio a me che ha lei.
«Linz, ascoltami, quello che sto per dirti potrebbe sconvolgerti, ma non ho scelta. Non posso restare in silenzio, non dopo ciò che ha subito Alycia.». Lindsey mi scruta, sempre più confusa. Prendo un bel respiro.
«Charles... È stato lui.» rivelo, infine. Lindsey sbatte le palpebre con fare compulsivo, senza fiatare. Poi, senza preavviso, mi tira uno schiaffo. Mi massaggio la guancia, sorpresa da quel gesto.
«Linz, ma che diavolo fai?»
«Non osare! Stai esagerando ora, so che non ti piace, ma accusarlo di una cosa del genere... Santo Dio, è troppo!» urla.
«Lindsey, non c'entra nulla il fatto che mi stia antipatico. Non è come pensi, è stato davvero lui! Devi credermi!» provo a farla ragionare.
«Accusarmi di cosa?». Alzo gli occhi al cielo. Parli del diavolo e ne spuntano le corna. Charles ci osserva e lo so che gode nel vedere Lindsey prendere le sue difese. Lo odio ancora di più per questo.
«Avanti, Linz. Chiediglielo! Chiedi al tuo bravissimo e onesto ragazzo se non è vero ciò che dico!». Sono disperata e nemmeno mi accorgo che sto giocando la carta del suicidio. Lindsey china lo sguardo per qualche istante, per poi rialzarlo e voltarsi verso Charles.
«Sostiene che tu abbia violentato e pugnalato Alycia. Dimmi che non è vero, ti prego.». Sono un'idiota e mi sono fottuta con le mie stesse mani, lo realizzo solo in questo momento. Charles mi lancia un'occhiata compiaciuta, la stessa di chi sa già di aver vinto.
«Amore, è uno scherzo, vero? Ma come puoi anche solo pensare che io sia in grado di fare una cosa simile! Oltre al fatto che ho conosciuto Alycia solo ieri.»
«Ah, quindi se l'avessi conosciuta prima, l'avresti toccata?» vado all'attacco, sperando che si tradisca. Inutilmente.
«Non ho mai detto questo, Eliza. So che non ti piaccio ed è un peccato, io ho sempre provato una grande ammirazione nei tuoi confronti. Speravo solo che il nostro rapporto continuasse a rimanere umano, per Lindsey.». Non ci vedo più.
«Brutto pezzo di me-...». Non faccio in tempo a colpirlo, che Lindsey mi si para davanti.
«Linz, ti prego. Non puoi credere a lui, sei una delle mie migliori amiche.» la supplico. Scuote il capo.
«Già, pensavo lo stesso di te, Eliza.» dichiara, mesta. Sento le lacrime inumidire le mie guance.
«Ti sta manipolando, Linz. Perché non riesci a vederlo?»
«Fuori da casa mia!» urla. Non mi ha mai parlato così. Non me lo sarei mai aspettata. Tiro un pugno al divano e mi avvio alla porta. Dietro Lindsey, Charles ghigna, trionfante.
«Non finisce qui. Ci vediamo dalla polizia.».

Alycia POV


Non vedevo un poliziotto dal giorno dell'aggressione. Eliza e Marny mi hanno convinta a denunciare Charles, ma io non mi sento tranquilla, per niente. Lo stanno interrogando, mentre noi attendiamo in corridoio. Lindsey è seduta di fronte a noi e fissa Eliza come se le volesse saltare al collo. Il tempo sembra non passare mai. Sono sempre più nervosa e la mia gamba fa su e giù, senza essere in grado di fermarsi. Dopo quella che mi sembra essere stata un'ora, finalmente la porta della sala interrogatori si apre. Charles esce, sorridente. No, non è possibile.
«Lo lasciate andare così?» chiede Eliza, basita.
«È quello che succede quando accusi una persona innocente, Taylor.» le risponde Lindsey, furiosa.
«Lui non è innocente!» ribatte Eliza, lanciandosi contro Charles. Marny la ferma appena in tempo e la stringe a sé, per calmarla. Sto tremando come una foglia, ma nessuno se ne accorge.
«Per me sei morta.» sibila Lindsey, spingendo Eliza contro il muro. Quest'ultima scuote il capo, in lacrime, mentre osserva quella che era la sua migliore amica sparire oltre la porta. Non riesco a credere che Lindsey pensi che mi stia inventando tutto. Non ce la faccio. Mi accascio al suolo e scoppio a piangere. Eliza mi si avvicina e mi carezza la schiena, ma io mi allontano. Sono di nuovo una larva.
«Mi dispiace.» mormora il detective che si è occupato dell'interrogatorio.
«Le dispiace? E allora perché l'ha lasciato andare?» si infuria Eliza. Il poliziotto china il capo.
«Assenza di prove. Anche volendo, non avrei mai potuto trattenerlo qui. Ha un alibi, indagherò per verificare se i suoi amici hanno dichiarato il vero, ma per ora rimane la parola della signorina Debnam-Carey contro la sua. D'altronde, lei stessa ha dichiarato che dalle labbra della sua ragazza non è mai uscito il nome di Charles Purcell. Una risata non è abbastanza per incastrare qualcuno.» spiega il detective.
«Assenza di prove? Ma se è stata in ospedale!» ribatte Marny. Chiudo gli occhi. Mi viene da vomitare. Non voglio pensare a quella notte. Non voglio ricordare. Vorrei poter dimenticare per sempre, seppellire ogni briciola della mia memoria sottoterra per sempre.
«Io mi ricordo della signorina Debnam-Carey. Purtroppo in ospedale aveva nascosto l'accaduto, dichiarando che il rapporto fosse stato consensuale. Non c'è la possibilità di effettuare un test del DNA.». Non resisto più. Osservo i succhi gastrici sul pavimento. Puzzano, esattamente come la mia anima. Sono fetore, nient'altro che un'erbaccia da estirpare. I suoni si fanno sempre più ovattati. Percepisco la voce di Eliza. Mi sta chiamando, ma io non ho la forza per rispondere. Il mondo gira attorno a me, un vortice silenzioso che mi avvolge, distorto. E poi, il buio mi cattura.

Angolo dell'autrice

Non prendetevela troppo con Lindsey, Charles la sta manipolando da oltre un mese.
Volevo avvisarvi che ho scritto l'ultimo capitolo. È ufficiale, ne mancano otto alla fine della storia e sono abbastanza soddisfatta di come è venuta.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, a venerdì!

Something To Hold On ToWhere stories live. Discover now