22.Are You Sure?

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22.

I had this nightmare you woke up one morning
and changed your mind
But my love is blind
Are you sure?
(Loote-Are You Sure?)

Eliza POV

Mi sveglio e prendo lentamente coscienza del mondo circostante. Allungo la mano e, non senza stupore, noto che Alycia non è a letto. Vado nel panico. Non avrei mai dovuto baciarla, non di nuovo. Anche se, ripensandoci, forse era stata lei a cominciare. Non ha importanza. Scendo dal letto con un balzo e, per poco, non scivolo sulle ciabatte e mi spezzo l'osso del collo. Resto in equilibrio in qualche modo e corro per la casa, chiamandola a gran voce. Non voglio che stia male per colpa mia, non di nuovo.
«Eli, perché urli?» chiede una voce alle mie spalle. Mi volto. Alycia mi fissa curiosa, appoggiata al muro. Scoppio a ridere. In effetti, non avevo pensato alla soluzione più ovvia. Era semplicemente andata in bagno.
«Che c'è?» insiste, confusa. Le rivolgo uno sguardo carico di tenerezza. È buffa, deve essersi alzata da poco ed è tutta spettinata. Non che io sia messa meglio d'altro canto, devo sembrare un pulcino spennacchiato.
«Sono solo contenta di vederti.» rispondo. Non penso di essere mai stata così sincera con qualcuno. Mi avvicino piano, tastando il terreno. Non voglio forzarla a fare qualcosa che non è nelle sue corde. Le carezzo la guancia con dolcezza e le bacio la fronte, prendendola poi per mano e accompagnandola in cucina. Le preparo il tè e mi siedo di fronte a lei. Sono nervosa. Mi ritrovo a torturarmi le mani con insistenza.
«Eli, stai bene?» domanda Alycia, preoccupata. Mi passo una mano fra i capelli. Deglutisco.
«Io... Penso che dovremmo parlare di quanto accaduto ieri.» dico, infine.
«Va bene.» acconsente lei, con una calma disarmante. Va bene?
«Sappi che io non voglio assolutamente...»
«Eli, ho detto che va bene. Ieri l'ho voluto io.». Sgrano gli occhi, incredula. Non sono sicura di aver capito bene.
«Oh.» è tutto ciò che riesco a dire. Alycia ridacchia. Scende dalla sedia e mi raggiunge. Mi costringe a guardarla dritta negli occhi e Dio solo sa quanto mi devo trattenere dal baciarla di nuovo.
«L'ansia che posso provare non ha nulla a che vedere con te. Ieri, per la prima volta dopo chissà quanto, ho finalmente scelto di fare qualcosa per me. E, giuro, non ho rimpianti.». Mi mordo il labbro. Non resisto oltre. Le cingo i fianchi e mi avvento su di lei. La sento irrigidirsi per una frazione di secondo, per poi rilassarsi e muovere le sue labbra sulle mie. La guido contro la parete, cercando di non essere troppo frenetica. Mi sposto dalle labbra al suo collo e la sento gemere. Mi beo del suo profumo, saggio la sua pelle, la venero.
«E-Eli.». Mi fermo e lei mi ringrazia con lo sguardo. Le sorrido. Le bacio la punta del naso, con tutta la tenerezza di cui sono capace.
«Scusa.» mormora, chinando il capo. La costringo a rialzarlo, carezzandole il mento.
«Non scusarti mai per questo. Non devi. Non sei un oggetto da usare a proprio piacimento, ma una persona che merita di essere amata. Non ti farò mai del male, te lo prometto.». Alycia si accoccola al mio petto. Per la prima volta, la vedo serena. Rimaniamo così per un po'. La cullo, baciandole il capo di tanto in tanto. Alza lo sguardo. I suoi occhi verdi mi sondano, mi scrutano. Non ho mai incontrato uno sguardo più profondo. Le sorrido e la bacio di nuovo, con dolcezza.
«Ragazze, scusate se sono in ant... Oh mio Dio!». Fissiamo Marny, terrorizzate. Che diamine ci fa qui così presto?
«Io...» esordisce, ma le parole le muoiono in bocca. Sento Alycia cominciare ad agitarsi e supplico Marny con lo sguardo di dire qualcosa, e alla svelta.
«Aly, non è successo nulla di male, non ce l'ho con voi. Non me l'aspettavo, tutto qua.». Marny va in bagno con una scusa e Alycia pare calmarsi un poco. Le schiocco un bacio in fronte e le sorrido.
«Sarà meglio che io vada.» asserisco. Mi avvio alla porta, ma Alycia mi afferra per la mano e mi costringe a voltarmi verso di lei. Si assicura che Marny non sia nei paraggi e mi bacia. Rimango stupita dal suo spirito di iniziativa.
«A domani.» mi saluta.
«A... Domani.» rispondo, uscendo. Mi dirigo alla macchina, pensierosa. Forse stiamo facendo un'idiozia. Il terrore che Alycia possa farsi male di nuovo mi tormenta. Cosa succederà quando chiunque saprà di noi due? Come reagirà Alycia, se la sola presenza di Marny le ha quasi provocato un attacco di panico? Non ho una risposta, ma solo una profonda angoscia.

Alycia POV

Io e Marny siamo in soggiorno, sedute rispettivamente una di fronte all'altra. Siamo entrambe nell'imbarazzo più totale.
«Da quanto voi due... Hai capito insomma...»
«Ieri notte.» rispondo, evitando di guardarla negli occhi. Pessima mossa, ora penserà che ci sia stato chissà cosa.
«Non è successo quello.» specifico. Marny ridacchia. Si allunga verso di me e mi carezza il capo.
«L'importante è che tu stia bene. È l'unica cosa che conta, Aly.». Sorrido. Sì, mi sento bene e la cosa mi spaventa un po'. Mi sposto accanto a Marny e appoggio la testa alla sua spalla.
«L'ho voluto io.» confesso, timida. La mia amica mi schiocca un bacio sulla fronte. Non aggiunge nulla. Mi sorride. Sembra fiera di me. Si alza improvvisamente e io cado sul divano come un sacco di patate. Resto distesa, un po' confusa. La osservo mentre sistema dei libri su uno scaffale.
«Perché ho la sensazione che tu mi voglia dire qualcosa?» chiedo, senza farmi troppi problemi. Si volta.
«Aly, sono solo un po' preoccupata. Non fraintendermi, sono contenta che tu e Clarke, pardon, Eliza vi stiate lasciando andare, ma guardiamo in faccia la realtà, ti sei agitata non appena sono entrata io.». Strizzo gli occhi. Non la capisco. Dovrebbe essere felice per me.
«Ho solo cercato di fare qualcosa per me.» ribatto, irritata. Marny mi si accuccia di fronte. Mi prende le mani e mi sorride.
«Ehi, ehi, Aly, calmati. Mi sto solo chiedendo come avete intenzione di gestire questa situazione. So che forse avrei dovuto fare questo discorso ad Eliza e non a te, ma ormai è tardi. In sostanza, quello che sto cercando di farti capire è che la settimana prossima ci sarà il Comic-con a San Diego e sarà pieno di giornalisti. Quando la vostra storia sarà di dominio pubblico, come reagirai? Perché Aly, è inutile girarci intorno, non sarà una passeggiata.». Non è mai stata così dura con me. Tutta la serenità provata fra le braccia di Eliza si trasforma in angoscia. Ho sbagliato, di nuovo. Ho sbagliato tutto. Marny si rende conto di aver esagerato con i toni e cerca di rimediare, ma ormai è troppo tardi. Scoppio a piangere e mi sento sempre più vuota. L'amore è debolezza, così pensava Lexa in The 100. Forse aveva ragione.

Eliza POV

Sono quasi arrivata a casa, quando mi rendo conto di aver dimenticato il portafogli da Alycia. Decido di tornare indietro. Non busso nemmeno, tanto ho le chiavi. Apro la porta e rimango pietrificata. Alycia è per terra, in lacrime. Marny sta provando in tutti i modi a calmarla, ma viene continuamente respinta.
«Che diamine è successo?» chiedo, spaventata. Marny china il capo. Ha gli occhi lucidi
«È colpa mia. Ti prego Eli, aiutami.». Ho un nodo in gola. È la prima volta che Marny mi chiede così esplicitamente una mano. Mollo borsa e chiavi sul pavimento e mi getto ai suoi piedi.
«Aly, guardami. Ti prego, sono io.». La vedo alzare lentamente gli occhi verso di me, per poi ripiombare nella sua mente. Non ho idea di cosa sia successo, ma non posso permettere che la sua testa la renda nuovamente schiava. La stringo a me e la cullo, intonando la prima canzone che mi viene in mente. Il suo respiro torna a poco a poco normale. Mi guarda, ma c'è qualcosa di diverso nei suoi occhi rispetto a quando me ne sono andata. Sembra paura. Non faccio in tempo a chiederle cosa le sta succedendo, che si addormenta, stremata. La accomodo sul divano e mi giro verso Marny, infuriata. La conduco in cucina, dove do sfogo a tutta la mia rabbia una volta scoperto l'accaduto.
«Mi dispiace, io...»
«Tu cosa? Secondo te sono così stupida da non aver pensato alle conseguenze? Certo, perché solo tu sai come comportarti con Aly, giusto? So di non piacerti fino in fondo, hai paura che le faccia male. Beh, magari capiterà, sono umana dopotutto, ma la verità è che non lo sapremo mai se non mi farai nemmeno provare. Non puoi tenerla sotto una campana di vetro per sempre, Marny!». La vedo scivolare lungo la parete, le mani a coprire il volto. Forse ho esagerato. Mi siedo accanto a lei.
«Le vuoi bene, hai fatto l'impossibile per lei, ma lascia che provi a spiccare il volo. Ne ha bisogno e anche tu.». Annuisce e ricaccia indietro le lacrime. Mi passo una mano fra i capelli e rimango in silenzio, gli occhi fissi sulla porta. Su una cosa Marny ha ragione. Alycia non è pronta per una relazione di dominio pubblico, è ancora troppo fragile. Sospiro. Ce la faremo Aly, costi quel che costi.

Angolo dell'autrice

Volevo ringraziarvi per tutti i voti e i commenti allo scorso capitolo. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo.
A martedì!

Something To Hold On ToWhere stories live. Discover now