23.Just For Now

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23.

When the weight is relentless
To be with you now
Feels like the only way out
(Tonight Alive-Just For Now)

Eliza POV

San Diego, California. Due ore di macchina da Los Angeles, a meno che non ci si ritrovi imbottigliati nel traffico. Spiagge incantevoli, aree perfette per il surf, clima ottimale e una convention di fama mondiale, piena zeppa di gente. L'ideale per una vacanza. Sospiro e mi lancio sull'enorme letto che campeggia al centro della mia stanza, imprecando mentalmente contro Jason e la CW. Avevamo supplicato la produzione di mettere Alycia in camera con me o Lindsey, ma ovviamente si sono rifiutati. Meglio evitare certi rumor, hanno risposto. Già, cos'è la salute mentale di una persona di fronte a dei rumor?
«Avanti!» bofonchio non appena sento bussare alla porta. Bob entra, il sorriso stampato sul volto.
«Perché sei così felice?» gli chiedo, di malumore.
«Lei è qui?». Inarco un sopracciglio. Realizzo solo ora di aver tralasciato un piccolo dettaglio pianificando queste giornate a San Diego: Alycia sarà costretta a vedere tutti. E, ciliegina sulla torta, oggi è il suo compleanno.
«È in camera sua.» rispondo, secca.
«Da sola?»
«Chiedilo a Jason.» sbotto, tirando una manata al cuscino. Bob scuote il capo e si stende accanto a me. Mi sorride.
«Non mi hai ancora detto cosa provi.». Mi lancia un'occhiata confusa.
«Che intendi?» domanda.
«Beh, deve essere strano vedere la tua ex mettersi assieme ad una ragazza che, oltretutto, è una tua cara amica.» spiego. Bob sospira profondamente e mi carezza i capelli.
«Eli, io voglio bene ad entrambe e desidero solo che siate felici. Spero che insieme ci riusciate, ve lo meritate. E poi, ti ho comunque ancora nella mia vita, no?». Ho gli occhi lucidi. Gli stringo la mano e gli sorrido di rimando.
«Vorrei davvero che Aly sia felice. È che ho paura, Bob. Tu non l'hai vista, un minuto prima è con te e quello dopo è nella sua testa, nel panico più totale. E sono consapevole del fatto che non sarò io a poterla salvare da tutto questo. Lo desidero tanto, ma è impossibile. Posso solo accompagnarla, starle accanto, ma nulla di piu. Sai, credo sia la cosa che fa più male.». Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo in lacrime davanti al mio migliore amico. Bob mi schiocca un bacio sul capo e mi culla affettuosamente.
«Andrà tutto bene.» mi rassicura. Vorrei crederlo, eccome se lo vorrei. Ho paura, sono terrorizzata dal futuro. Se io non dovessi essere all'altezza? Se dovessi deluderla, ferirla? Non credo che me lo perdonerei mai.
«Gliel'hai già detto?» mi chiede Bob, senza preavviso?
«Cosa?» domando.
«Che la ami.». Resto in silenzio per cinque secondi buoni, completamente paralizzata. Scoppio a ridere, ma mi freno non appena noto che Bob è serio.
«Stiamo insieme da due settimane!» protesto. Alza gli occhi al cielo.
«Vi frequentate da almeno un mese, vivete a stretto contatto da più di un mese e mezzo e hai represso i sentimenti per lei per non so quanto. E no, Eli, non sono cieco, so benissimo che provavi qualcosa per lei già quattro anni fa.». Sono a bocca aperta, senza parole.
«Io...» provo a dire, senza successo.
«Eli, in una situazione del genere due persone non decidono di mettersi assieme per provare a vedere come va e lo sai benissimo anche tu.» mi riprende Bob. Mi metto a sedere, seguita poco dopo da lui. Scuoto il capo. Non può capire.
«Bob, non posso spaventarla. Non ora, non qui.» spiego. Lo osservo mentre si passa una mano sul volto, scettico. Scende dal letto con uno scatto piuttosto agile.
«Sarà...» commenta. Roteo gli occhi, stufa di questa discussione.
«Posso andare a farle gli auguri di buon compleanno?» chiede. Non ne ho idea. Vorrei rispondergli di sì, ma non lo so.
«Bob, Aly non vuole f-...»
«Non le farò nulla, solo gli auguri. Andiamo, è il suo compleanno, non lo può passare in camera da sola.». Mi mordo il labbro. Sì, forse Bob ha ragione. Gli faccio segno di attendere un secondo e raduno le mie cose, sotto il suo sguardo curioso. Usciamo, e ci ritroviamo in corridoio. Bob intuisce le mie intenzioni.
«Pensavo che Alycia non volesse.»
«È quello che crede anche lei.».

Alycia POV

Il peggior compleanno della mia vita. Sono chiusa in camera da quando io, Lindsey ed Eliza siamo arrivate, seduta per terra e nel panico più totale. La produzione non mi ha permesso di stare né con Linz, né con Eli. Come se non bastasse, quest'ultima è finita dall'altra parte dell'albergo. Jason si sta vendicando per la storia dello spot, è chiaro come il sole. Non vedo l'ora di liberarmi di tutti questi contratti e prendermi una meritata vacanza dal mondo. Soffoco un urlo. Se non fosse per Eliza e Lindsey, non so dove sarei in questo momento. Non ci voglio nemmeno pensare. Il rumore della porta che si apre mi riporta alla realtà. Lindsey accorre in mio aiuto, senza esitazione. Le ho dato le chiavi, essendo la più vicina a me.
«Aly, ehi... Sono qui, non ti preoccupare.» mi tranquillizza. «Vieni, sediamoci sul letto.» mi aiuta. Mi rannicchio fra le lenzuola, mentre Lindsey mi carezza con delicatezza i capelli. Non mi stringe a sé, sa di non essere Eliza. Non glielo permetterei.
«Ascolta, so che ci hai detto di non volere nulla per il tuo compleanno, ma ecco...». La osservo armeggiare nella borsa. Ne estrae un numero di The Walking Dead e me lo porge. Sono confusa.
«Tanti auguri.» dice, con un sorriso stampato in volto.
«Linz, lo sai che posso averne quanti ne voglio di questi?» cerco di farle capire.
«Non è esatto. Questa è una variant personalizzata e autografata da Kirkman, con tanto di auguri fatti da lui in persona. So che ti sei innamorata della serie a fumetti da quando reciti in Fear The Walking Dead e così ho pensato che...». Non la lascio finire. La abbraccio, facendola sobbalzare.
«Grazie.» sussurro. Lindsey non sa palesemente come muoversi, devo averla spiazzata. Mi scosto, terrorizzata dall'idea di aver fatto qualcosa di male. Lindsey mi sorride, un po' imbarazzata. Si schiarisce la voce.
«Siccome sappiamo benissimo che non te la sentiresti di scendere per la cena, abbiamo pensato di ordinarla in camera. Eliza arriverà qui a momenti e ci sarà anche una piccola sorpresa.». Mi irrigidisco. Ho paura delle sorprese. Sfido chiunque a biasimarmi per questo.
«Andrà tutto bene.» mi rassicura Lindsey. All'improvviso, qualcuno bussa alla porta. Guardo Linz andare ad aprire e per poco non svengo quando mi ritrovo davanti Bob. Dietro di lui, Eliza mi lancia un'occhiata colpevole. Perché Bob è qui? Gli hanno parlato di me?
«Aly, buon compleanno!» esclama lui. Non si avvicina e, a questo punto, ho la piena conferma del fatto che lui sia a conoscenza delle mie condizioni. Non so come sentirmi a riguardo.
«Vi avevo chiesto di non parlarne con nessuno!» piango, carica di vergogna. Mi alzo e corro in bagno. Non faccio in tempo a chiudere a chiave, che Eliza mi raggiunge.
«Aly, guardami. Non sa cosa ti è capitato, è a conoscenza esclusivamente delle tue crisi e non ne ha mai fatto parola con nessuno. Desidera semplicemente festeggiarti, ma se per te è troppo non si farà problemi ad andare via. Ti vuole bene, Aly.». Deglutisco. Eliza finora non mi ha mai mentito. Posso fidarmi di lei. Di conseguenza, posso fidarmi di Bob.
«Perché volete festeggiarmi?» domando. Eliza mi carezza una guancia. Una lacrima le riga il viso. Sono stufa di vederla intristirsi per colpa mia.
«Perché sei qui e io non avrei potuto chiedere di meglio.» mi risponde, disarmante. Scoppio a piangere, senza freni. Mi stringe a sé e mi schiocca un bacio sulla nuca. Mi chiedo come faccia a non andarsene, a non lasciarmi al mio destino.
«Non chiederti perché io sia qui.» mi sussurra, quasi leggendomi nella mente. Annuisco e mi asciugo dalle lacrime.
«Prima di tornare di là, volevo darti una cosa. So che non batterà il regalo di Lindsey, ma ci tenevo.». Tira fuori dalla tasca dei jeans una scatolina.
«Non è quello che sembra.» mi tranquillizza, ridendo. La apro.
«Eli, ma questo è...»
«Un distintivo della NASA personalizzato. Spero ti piaccia, non è nulla di romantico, ma non volevo sembrare sdolcinata. L'ho fatto sistemare, così puoi portarlo al collo.» spiega, fiera di sé. Annuisco, commossa. Non ho la minima idea di come sia riuscita a trovarlo, questo non è un gadget da store online. Decido di non accontentare la mia curiosità. La circondo in un abbraccio e la bacio, bisognosa di percepirla. Non mi sono mai sentita più amata di così.

Something To Hold On ToWhere stories live. Discover now