14. Domande

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Diversa.

Tutti me lo dicevano, e di solito non era per farmi un complimento.

"Cosa intendi per diversa?" Forse scocciato dal mio parlare lo vedo andare a prendere il pacchetto di sigarette che aveva lasciato sul tavolino, e metterne una tra le labbra. "Barteens, tutte a quest'ora mi sarebbero saltate addosso. Tu non l'hai fatto."

E che si aspettava, certo che non gli sono saltata addosso. Di certo non posso negare che sia un ragazzo al di fuori dal comune, ma non penso che questo giustifichi una possibile azione del genere.

Un rombo vicinissimo ci fa sussultare, e stavolta sentiamo i muri della casa traballare.

"Cos'era?" Lo guardo ansiosa di una risposta. "Cristo Nicole, ne so quanto te!" In effetti non aveva tutti i torti, ma non posso stare tranquilla. Si affaccia nuovamente alla finestra e vedo un lampo che in quel preciso momento illumina la sua figura, e sopratturto i suoi occhi verdi. Mi fa riflettere, quest'immagine, mi fa riflettere tantissimo. Chi è lui?

"Tanto è inutile agitarsi. Possiamo semplicemente fare come se non stesse succedendo niente. Iniziamo col progetto."

Harry's Pov

"Tanto è inutile agitarsi. Possiamo semplicemente fare come se non stesse succedendo niente. Iniziamo col progetto. "

Non voglio che questa ragazza stia a contatto con me più del dovuto. È diversa, nel senso più completo della parola. Alla festa Rebecca mi è saltata praticamente addosso, ho subito fatto di lei quello che volevo, mentre quasi mi stava implorando. Lei invece, ci avevo fatto caso a lei. Dava subito all'occhio, dato che il suo vestito nero non era come quello di tutte le altre, era largo e la copriva totalmente, non lasciava trasparire niente, le sue forme erano praticamente impossibili da scorgere. Per tutto il tempo è stata con la sua amica, a volte rimaneva da sola, ah e ovviamente non ha toccato alcolici. Poi quando l'ho vista tirare quella bottiglia in testa a Rebecca, ho capito che quella non era come tutte le altre, quella ragazza era spaccata in due, come se due diverse persone completassero il suo modo di essere.

E soprattutto, non la smetteva con le sue fottutissime domande, parla come una macchinetta.

"Ehm, sì okay. Puoi passarmi gli appunti allora?" Mentre le butto il fumo della sigaretta in faccia, le passo i suoi appunti, e come mi aspettavo la vedo fare una smorfia schifata.

"Allora dovremmo interpretare a modo nostro questi due ruoli nei quali esponiamo oralmente le motivazioni per le quali abbiamo preso queste parti."

La guardo mentre parla, presa da ciò che deve spiegarmi, senza sapere che non la sto minimamente ascoltando. Il suo aspetto fisico la rispecchia totalmente. Quei capelli, ribelli ma allo stesso tempo di un colore scuro, caldo, quasi rassicurante. Quegli occhi marroni sì, ma con quelle sfumature verdi. È tutto un contrasto quella ragazza. E questo mi fa paura.

"Harry ma mi stai ascoltando?"

Faccio un piccolo cenno d'assenso.

"Bene allora direi che possiamo scegliere l'argomento." Non ho la minima idea di cosa cazzo stesse parlando. "Scegli tu."

"Perché io? Potresti benissimo sceglierlo tu, almeno converseresti un pò dì più" dice poco convinta.

"Ho detto che avrei lavorato il meno possibile. Scegli tu." Per oggi le avevo parlato anche troppo.

"Bene allora parlaremo di contrasti. Contrasti socioculturali. Tanto mi hai ascoltato, sai cosa intendo." Mi guarda alzando un sopracciglio. Odio quando lo fa, è come se ogni volta lanciasse una sfida. Faccio un piccolo cenno per annuire.

"Bene quindi per oggi abbiamo finito."

Cala il silenzio fra di noi, e sappiamo entrambi che purtroppo per ora deve restare qua. La vedo riprendersi il barattolo di Nutella che aveva appoggiato sul tavolo e riiniziare a mangiare. Dove mette tutta quella roba?

Nicole's Pov

Bene, se lui non ha intenzione di parlare lo accontento. Mi riprendo il mio barattolo di Nutella e continuo a mangiare come se niente fosse, mentre lo vedo spegnere la sigaretta e lanciarla fuori dalla finestra. Ma avrei così tante domande che mi frullano per la testa...

"Da quanto sei qui?" La curiosità è più forte di me e prende il sopravvento.

"Un mese."

"E perché ti sei trasferito? "

"Ma non stai mai zitta?"

Okay Nic, cerca di non tirargli il barattolo in testa.

"Sai che sei stronzo vero?" Lo sento sbuffare dopo la mia domanda ovviamente retorica. Lo vedo andare verso le scale. Vuole lasciarmi nel salotto di casa sua da sola? Dopo due minuti che non lo vedo scendere mi alzo per andare a curiosare il salotto. Vedo Cd, album di musica, Dvd e qualche soprammobile veramente carino. Tutto di questo genere, ma neanche una foto sua, o della sua famiglia.

"Sai che non è educazione curiosare nelle case degli altri?"

Faccio un piccolo saltello dallo spavento. "Ma sei scemo? Mi hai fatto prendere un infarto!"

"A quanto pare sono bravo a farlo." Dice con un accenno di un sorriso.

"Perché non hai nessuna foto della tua famiglia?" Domando incuriosita.

"Ti ho detto di smetterla con le domande. Due regole."

"Come scusa?" Sta facendo sul serio?

"Due regole. Uno, non voglio che tu faccia domande. Due, non rompermi le palle con la tua voce irrefrenabile."

Mi prende in giro? Questa convivenza anche se per poco non piace a nessun dei due, ma non importa che me lo faccia notare così spudoratamente.

Adesso basta, non ho intenzione di sopportare la sua schifosa maleducazione per altro tempo, ha detto abbastanza. Prendo gli appunti, mi avvicino all'attaccapanni e tiro via il mio giubbotto.

"Divertiti nella tua penosa solitudine."

"Dove vuoi andare? Sai che non puoi uscire, c'è una tempesta là fuori." Non mi interessa cosa c'è la fuori, preferisco una tempesta piuttosto stare qua a sentirmi giudicare da lui.

"Ciao." Dico duramente. Apro la porta e esco di casa alzando il cappuccio del giubbotto. Dio, è veramente un diluvio, il vento è fortissimo, i piccoli alberelli del suo giardino sono fortemente piegati a causa del vento.

"Barteens dove cazzo vai?" Lo sento dire, mentre riapre la porta.

Fingo di non sentirlo e inizio a andare verso l'uscita, scavalcando il cancelletto con non poche difficoltà e iniziando a correre a più non posso, mentre mi rendo conto di starmi facendo una bella doccia insieme ai miei appunti. Corro più veloce che posso, attrverso le strisce cercando invano di scansare le pozzanghere facendo delle acrobazie assurde. Ad un tratto sento un rumore fortissimo, mi sento lanciare dall'altra parte della strada. Vedo tutto bianco, sento lo stridio delle ruote che scivolano sull'asfalto, e poi più niente.

***

Buonaseraa! Come state bellezze? Non mi dilungo tanto, perché devo studiare una marea di roba..

Ma come sempre spero che votiate e che arrivino un pò di commenti se vi è piaciuto il capitolo!

Grazie e alla prossima,

Fede :)

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now