24. Rivelazioni inaspettate

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Lo vedo staccarsi da me, dopo poco. Dio Nicole, perché sei così stupida! Il fatto che ti abbia baciata una volta non significa che gli possa davvero interessare quello che fai, figuriamoci se gli interessa di uno stupido bacio! Dopo tutti quelli che avrà dato e ricevuto..
Lo osservo nella sua più naturale presenza. Gli occhi sono contornati da un colore rosso, che non si intona bene col verde delle sue iridi. E anche in questi piccoli particolari noto quanto questo ragazzo sia scostante, quanto in lui ci sia una forte incoerenza testarda.
"Adesso esci Nicole, per favore. Vai fuori, vai a farti un giro, fai quello che ti pare, ma torna entro stasera, dormi con me"
Ancora non avevo del tutto incassato la sua richiesta, e ora che me l'ha riproposta continuo a trovarmi persa in quello che lui pensa, nelle sue intenzioni.
Senza che nessuno dica altro, giro la chiave ed esco dalla camera, mentre prendo una felpa per uscire. Mi scontro leggermente con Niall, forse apposta.
"Nicole, dove vai?" Mi chiede con aria interrogativa.
"Vado solo a fare un giro, non preoccuparti. Per l'ora di cena sono qua"
"Va bene Nic, ma stai attenta, per favore"
Annuisco, mentre ancora non capisco tutto questo interessamento da parte sua.
Il vento autunnale si diverte a scompigliarmi i capelli, che sembrano ancora più ondulati di quello che non siano già. Tiro su il cappuccio della felpa e decido di recarmi verso il parco, forse fare due passi là mi può distrarre da tutta questa turbolenza.
Cammino lentamente, senza alcuna furia di arrivare alla fine del percorso.
Dopo due minuti mi scopro a pensare quello che è successo poco tempo fa con la mamma, a come mi sono comportata e al modo in cui ho reagito. È stato forse esagerato?
Forse, ma non mi interessa. Non si sarebbe mai dovuta permettere di nascondermi una cosa simile, soprattutto per un tempo così prolungato. Dopotutto sono sua figlia, non un'estranea!
N

onostante i miei pensieri decido di chiamarla. Compongo il numero, e dopo due soli squilli sento la sua voce rispondermi.
"Nicole! Nicole tesoro!"
"Ciao mamma" le rispondo con tutta la calma possibile.
"Nicole come stai? E dove sei? Mi fai preoccupare!" Sento la sua voce che è in tutto e per tutto un misto d'ansia e di gioia.
"Mamma tranquilla, io sto bene ora"
"E dove sei stata in questi giorni?"
Se ci fosse l'opzione 'domanda di riserva' l'avrei sicuramente scelta.
"Sono.. sto da una mia amica che ho incontrato al corso di filosfia, sto bene"
"Nic per favore torna a casa, smettila di fare la bambina! Il gioco è bello quando dura poco!"
Non posso crederci. Io non ci posso davvero credere. O forse non voglio crederci..
Come può pensare che io stia scherzando? Non sono una ragazza in preda ad una crisi adolescenziale, che si comporta in base a come si sveglia la mattina!
"Mamma cazzo! Come puoi pensare anche solo per un momento che io stia giocando? Ma ti senti?! Mi tratti come se avessi due anni mamma, io non posso crederci..
Non farti più sentire mamma, non farti più sentire!" Lo urlo, lo urlo talmente forte che un vecchio signore si avvicina a me come a dire "Tutto bene?"
Chiudo la chiamata senza aspettare una sua replica, e scoppio a piangere. Inizio a correre per il parco, stavolta con tutta la furia possibile, corro e non voglio sentire altro. Lancio via il telefono sotto una collina in preda alla rabbia più totale, e urlo, corro e spero che tutto passi in fretta, io non voglio che questa sia la mia vita, non voglio.
Continuo a correre e dopo pochissimo mi ritrovo alla fine del parco, con i polmoni che bruciano e le gambe che tremano. A giudicare da sole è ancora presto, o almeno lo è abbastanza da potermi riprendere un pò e girovagare senza meta in centro.
Mi asciugo le guance dalle lacrime e prendo un respiro a pieni polmoni. Mi incammino verso il paese, e noto che in giro si vedono ancora i resti della lieve devastazione del temporale di qualche giorno fa, anche se la maggior parte degli imprenditori, dei negozianti e dei commercianti si sono già ripresi e già rimessi in moto.
In centro si vede gente proprio di ogni genere. Coppiette di anziani che camminano felici nella loro gratitudine di un amore duraturo, ragazzi della mia età che fanno i cretini come al solito, mamme in apprensione che urlano si propri figli di non saltare sulle pozzanghere..
Sono costretta a frenare la mia riflessione personale a causa di un ticchettio che sento sulla spalla.
Non ho proprio voglia di incontrare qualcuno di mia conoscenza, non in questo momento, ma sono costretta a girarmi.
"Nicole!"
"Oh, ciao George"
L'ultima volta che ci siamo visti non ci siamo lasciati in modo molto carino..
"Stai bene?" Mi chiede, mentre andiamo a sederci su una panchina.
"Credo di sì" dico guardando i suoi occhi azzurri. "Tu come stai?" Gli chiedo subito dopo
"Non bene come vorrei"
Forse so il motivo, ed ho paura di esserne la causa.
"George, scusami, probabilmente non avrei dovuto-"
"Io credo di amarti Nicole"
Momento di silenzio.
Due momenti di silenzio.
Troppi fottutissimi momenti di silenzio cazzo!
Non riesco a credere a quello che ha detto George Ferguson.
"George, forse hai le idee un pò confuse, magari è solo qualcosa di passeggero, ci conosciamo dalle scuole medie, ma non così approfonditamente da poterti far dire che mi ami!"
"Nicole smettila di parlare così. Ti conosco quanto basta per poter dire questo, e fidati che se lo dico non è perché ho voglia di dire cazzate!
E oltretutto io ho paura per te Nic.."
"Paura per me?"
"Sì Nic. So che stai a casa di Styles, no? Ecco, e forse sarebbe stato meglio se non l'avessi saputo.."
A queste parole rimango un pò contrariata, anche se comprendo in pieno l'apprensione di George.
"George, non devi assolutamente preoccuparti per me, io per ora sto bene così, non ho bisogno di niente"
Magari è proprio di lui che hai bisogno, no?
Oddio, stupida coscienza stai zitta per una buona volta.
"Beh almeno.. posso portarti a cena fuori questa sera?" Mi chiede in modo del tutto inaspettato.
"Oh, beh, io.. sì, va bene"
D'altronde Styles mi ha chiesto di dormire con lui stanotte, non di cenare con lui o altro.
"Solo che prima dovrei andare almeno a cambiarmi, o a sistemarmi"
Mi ricordo che non ho più nemmeno il telefono per avvisare Styles, o almeno Niall della mia permanenza fuori stasera, ma non me ne curo troppo, non credo nemmeno che ci facciano molto caso.
"Oh no, stai benissimo così Nicole. Ti basta essere te stessa per essere perfetta"
"Dai andiamo allora George" dico per rompere quel momento imbarazzante.
Camminiamo per un pò, parlando del più e del meno e mi accorgo di quanto possa essere innocente quel ragazzo.  Mi ritrovo a pensare che è davvero bello, e oltretutto non così stupido come ho sempre affermato, anzi.
E mi fa sorridere, il modo in cui parla, le cose che dice! Ho riso per tutto il tragitto, anche quando di ridere non ne avevo la minima voglia.
"Entra Nic, spero che una pizza ti vada bene" mi dice sorridendo mentre apre la porta.
"Non devi nemmeno chiedermelo!" Sorrido.
Mangiamo una pizza enorme, parliamo di tutto e di niente, e la serata vola in un attimo. Dopo aver pagato siamo usciti e abbiamo fatto una passeggiata tra le luci notturne della città.
"Mi piace stare con te George. E sicuramente ti devo delle scuse.. ecco vedi, al ballo non mi sono comportata come avrei dovuto, e mi dispiace per questo."
Finalmente ho trovato l'occasione di dirglielo.
"Non ti devi scusare di niente Nic, ti capisco" mi risponde sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori.
"Perdonami tu piuttosto"
Non capisco.
"Di cosa George?"
Non faccio in tempo a finire la frase che si avvicina alle mia labbra e lascia un dolce bacio, castissimo, come se fosse il suo primo bacio.
"Io no, George scusami.. io non posso"
A queste parole lo vedo incupirsi e quasi arrabbiarsi.
"Perché no Nicole? Perché?
Ti prego non dirmi che con quel farabutto di Styles.."
"No George" lo freno prima che possa dire altro. "Non è per questo"
"E allora cos'è Nicole?"
Già, cos'è Nicole? Tu fino a prova contraria non stai con Styles, non esci con nessuno, non hai legami affettivi con un ragazzo. Allora perché no?
"Scusami George, non stasera" trovo la prima scusa sotto tiro e la dico.
Gli lascio un furtivo bacio sulla guancia, e mi incammino verso casa di Harry, senza nemmeno sapere che ora possa aver fatto.

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Avete tutto, ma dico tutto il diritto di odiarmi. Sono stata assente per tipo quattro mesi, senza dire niente, scusatemi. Solo che davvero non avevo più un motivo per andare avanti, né la voglia né un'ispirazione. Ora sono al mare, e diciamo che riflettendo un pò ho deciso che portare avanti la storia mi avrebbe fatto solo bene!
Non vi rubo altro tempo, vi chiedo ancora scusa, e non vi biasimo se avete abbandonato la storia!
Spero che questo capitolo vi piaccia, e se qualcuna è rimasta, me lo faccia sapere magari!
Un bacio a tutte, e buonanotte!

Fede Xx

Silence. (Harry Styles)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora