10. -When it rains-

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Non so perché ma il rumore della pioggia è uno di quei rumori che mi fanno sentire protetta, al sicuro. Uno di quei rumori a cui ti affidi senza neanche pensarci un attimo, senza indugiare, perché ti danno quel senso di tristezza e di malinconia che però non sono del tutto negative, perché allo stesso tempo ti fanno capire tante, tantissime cose con un significato quasi subliminale.

Tutto questo per dire che oggi è lunedì mattina, e piove. E piuttosto che andare a scuola preferirei morire. Soprattutto quando so che devo rivedere quell'energumeno di Styles.

Uccidetemi.

Scorgo la massa di studenti che parlano fra loro di come abbiano passato entusiastamente il weekend. Io splendidamente. Non poteva andare peggio a dire la verità, ma tanto a chi sarebbe potuto importare? Quella che consideravo la mia migliore amica si è fatta fare un lavaggio del cervello incredibile, che si è portato via ogni briciolo di personalità che era in lei. Mi siedo sulla piccola seggiola che la scuola ci offre aspettando che entri in classe la figlia di Satana. Esatto, e stranamente non sto parlando di una qualunque ragazza facile, di quelle che girano per la scuola, il cui esemplare per eccellenza è Rebecca ovvio. Ma no, non sto parlando di loro, bensì di Mrs Hillman. Lei è la figlia di Satana per antonomasia. Abbiamo o abbiamo avuto tutti dei professori un pò stronzi, e magari anche un pò menefreghisti. Ma lei è un concentrato di tutto questo, se può metterti in difficoltà lo fa. Sembra una vecchina così docile, con i capelli biondi raccolti in una crocchia, gli occhiali e quelle gonnelline tipiche di una ultra sessantenne. Ma poi, con gli alunni in particolare si rivela per quello che è.

Eccola, fa la sua entrata trionfale con quei tacchetti rumorosi, aspettando il silezio totale dell'intera classe. Io sono seduta nella fila centrale, in un banco a due, ma da sola. Noto con enorme gioia che Harry è assente.

"Buongiorno ragazzi. Non mi interessano scuse, stamani interrogo."

Oh certo, ci mancava solo che interrogasse. Per fortuna ieri pomeriggio ho studiato abbastanza.

Mentre gli altri ragazzi leggono disperatamente i paragrafi all'ultimo minuto si sente un tonfo dietro la porta e la maniglia che si abbassa.

"Scusi il ritardo Mrs Hillman. Ho avuto dei contrattempi." Entra Abigail con i capelli fradici e lo zaino completamente bagnato. "Che non riaccada signorina Park, non ho intenzione di scusarla un'altra volta.

Vedo Abigail che si sposta velocemente verso di me. "Posso?" Mi chiede con un sussurro. "Certo, siediti pure". Sistema le sue cose e tira fuori il libro di Geografia.

"Vorrei sentire la signorina Park, dato che è arrivata in ritardo." Vedo Abigail sorridere divertita, ma non capisco il perché. 

"E anche la signorina Madison, se non ha niente in contrario"

Oh sì. Sì sì sì. Qualcosa di bello succede allora.

"Ma Mrs Hillman, io in real-"

"Non voglio scuse signorina. Si sieda."

Quanto sono felice in questo momento nessuno lo immagina, neanche lontanamente.

Durante le loro interrogazioni mi distraggo un pò guardando la pioggia che sbatte sui vetri, ma risco comunque a seguire, e noto con grandissimo piacere che Rebecca sta facendo un'imbarazzantissima scena muta, mentre Abigail sta andando veramente alla grande, ha risposto a tutto, ecco perché sorrideva. Finita l'interrogazione si alzano entrambe, Abigail mi guarda con un sorrisetto furbo, mentre la faccia di Rebecca è memorabile. Si gira verso di me e mi fulmina con uno sguardo.. già, la chiamata di ieri. Mi ha praticamente minacciata.

"Allora come sono andata?" Mi chiede Abigail sottovoce.  "Benissimo,  hai praticamente risposto a tutto! E poi hai umiliato perfettamente quella stupida gallina!" Ridiamo entrambe cercando di non farci sentire. E finalmente la campanella. "Bene ragazzi, voglio che per domani studiate queste ventinove pagine. A domani."

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now