7. Quella voce ubriaca

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Probabilmente avrei parlato con mia mamma il giorno dopo, anche perché ormai è troppo tardi, e non ne ho per niente voglia. Stasera voglio solo vivere nel mio mondo della musica dove tutti mi capiscono e possibilmente mangiare qualcosa tipo una torta o un mezzo barattolo di nutella. A cucchiai ovviamente, perché io non sono una persona civile che spalma la nutella sul pane, io me la faccio a cucchiai interi. E scommetto su quello che volete che non sono l'unica, scommetto che nel mondo esiste qualche altra anima simile alla mia che si strafoga di nutella a cucchiai come se fosse un maiale. O almeno lo spero per la mia incolumità fisica e mentale.

Mi affaccio all'enorme finestra di camera mia e osservo fuori: ho la fortuna di vivere in un luogo abbastanza tranquillo, non passano troppe macchine da qui, e proprio di fronte a casa mia c'è un grandissimo parco con delle colline, degli spazi appositi per i bambini, dove sono praticamente cresciuta. Alzo gli occhi e penso che non potrei chiedere di più di questo. L'infinità delle stelle splende fiera sopra di me, riesco a riconoscere i due carri, e quella bellissima stella, la più luminosa fra tutte. In quella stella deve essere concentrata la luce degli animi delle persone più belle. O magari di quelle più oscure, chissà. Mi ero ripromessa di riuscire a contare tutte le stelle, un giorno lo farò, e anche se non le conterò tutte voglio riuscire ad arrivare a un numero consistente, era una promessa, e le promesse sono fatte per essere mantenute.

"It's just another night,
and I'm staring at the moon
I saw a shooting star and thought of you
I sang a lullaby
by the waterside and knew
 If you were here, I'd sing to you 
You're on the other side,
as this skyline splits in two 
I'm miles away from seeing you 
But I can see the stars from America
I wonder do you see them too?"

La canzone perfetta al momento perfetto.

"AHAHAHA" sento una risata fortissima attraverso la finestra, proveniente da fuori. Sarebbe stato un momento davvero perfetto se non fosse stato per questa stupida risata. Però è bella cazzo. È una di quelle risate contagiose e piene, di quelle che ti fanno sorridere anche solo a sentirle. Mi sporgo un pò più in avanti per vedere da dove provenga di preciso questa risata, che continua a risuonare fortissima per la strada.

"IL MONDOOO È BELLO! CI SONO TAAANTI ANIMALI CHE MADRE NATURA CI HA DONAAAATO!" Sento cantare, urlando.

Ehi, qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? O sto per assistere a un rito di alcuni figli dei fiori del ventunesimo secolo, o qui qualcuno è ubriaco fradicio.

"EHI TU! SÌ TU ALLA FINESTRA CHE MI STA GUARDANDO MALISSIMO!"

Ops. Ho paura che stia parlando con me. Mi guardo attorno nella speranza di vedere se ci sia qualcun'altro affacciato alla finestra, ma dopo aver guardato sia a destra che a sinistra mi rendo conto che chiunque sia, sta parlando con me.

"EHI STO PARLANDO CON TE" conferma come se mi avesse letto nel pensiero, urlando di nuovo. Riconosco una voce maschile, roca e profonda, anche se non riesco a distinguere la figura a cui appartiene la voce, e sinceramente, se posso dire la verità, mi sto cagando in mano. È sabato sera, sono le due e mezzo di notte, mia mamma sta dormendo e un pazzo ubriaco con una risata affascinante mi sta urlando dal marciapiede.

Decido di fare una pazzia, tanto ormai non ho niente da perdere.  Apro la portafinestra che dà sul terrazzo e attraverso l'albero che si trova perfettamente accanto al balcone inizio a scendere arrampicandomi ai rami. Per fortuna sono ancora vestita, anche se tanto nessuno può vedermi ora come ora, se non quel pazzo ubriaco che però probabilmente non si ricorderà niente di quello che ha visto, fatto o detto. Atterro finalmente, anche se in malo modo, storcendo una caviglia. "Ma che caz!..", Urlo, ma poi mi ricordo che mia mamma potrebbe svegliarsi, dato che sono proprio sotto la sua finestra.

Zoppicando raggiungo il cancelletto e lo apro velocemente, richiudendolo subito dopo dietro di me. Attraverso la strada e la figura si fa sempre più nitida, ma non riesco a distinguere chi sia perché ha un cappuccio di una felpa blu sulla testa.

"Ehi" dico con una voce tremolante, forse per il freddo. No, cazzate, sto morendo di paura, o più che altro sono nervosa e tesissima.

"ECCOLA L'INTREPIDA VECCHIA CHE SCENDE DAGLI ALBERI UhUhUh" Imita il verso di una scimmia. Io ho già sentito questa voce. Ma mi concentro su quello che ha detto. Che stronzo oh!

"Ehi, prima di tutto non sono un' intrepida vecchia, ho 17 anni cazzo! E poi sono stata costretta a scendere dall'albero, visto che QUALCUNO qui urla come un indemoniato delle frasi insensate!"

Mentre mi meraviglio di quello che è appena uscito dalla mia bocca, inizio a sentire una spaventosa puzza di alcool invadermi le narici.

"MAADRE NATUUURA PENSA SEMPRE A NOI! AHAHAHAHAH SEI UNA DOLCE SCIMMIA, FIGLIA DI MADRE NATURA!"

Dopo aver finito di dire l'ennesima frase senza un briciolo di senso si abbassa il cappuccio e mi guarda sorridendo come un ebete, sotto effetto dell'alcool.

Lo guardo.

Lui mi restituisce lo sguardo.

Sono gli istanti più lunghi della mia vita.

Lo vedo, e lo riconosco.

Non sarei mai dovuta scendere da quel cazzo di albero.

***

Salve donzellee!

Come state? Scusate se ci sono errori, e anche perché il capitolo è abbastanza cortino, ma questo doveva essere un capitolo di collegamento per... okay non vi dico altro (anche perché a dire il vero non so neanche io cosa succederà)

E perdonatemiii se metto spesso testi delle canzoni di Ed, ma quell'uomo è un mito, ha la canzone e il testo giusto per qualsiasi situazione!

Spero vi sia piaciuto, votate e commentate dicendo cosa ne pensate pliiis (accetto consigli ma anche critiche, ripeto).

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Baci, Fede Xx

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now