8. Tutta colpa di Morfeo

669 55 8
                                    

"EHI MA TU SEI QUELLA DELLA BOTTIGLIA IN FACCIA A REBECCA"

Dio, sapevo che sarebbe successo, anche se avevo fortemente sperato che non mi riconoscesse, questo..  essere tanto meraviglioso quanto ubriaco ha capito chi ero, pur ridotto in queste condizioni.

Sì cazzo sono quella della bottiglia in faccia a Rebecca e adesso non so cosa fare. Scappo? Magari potrebbe essere una buon'idea, sono sempre stata brava a scappare da qualsiasi cosa pur di non affrontarla. Ma stavolta è abbastanza diverso, credo. Andiamo, è ubriaco fino al midollo non posso andarmene e lasciarlo qua, non so cosa potrebbe succedergli o cosa potrebbe combinare lui stesso. Se dovesse accadere qualcosa me ne sentirei complice, o comunque mi sentirei in colpa.

Proprio lui mi interrompe dai miei pensieri iniziando ad ansimare, e subito dopo lo vedo girare la faccia pallidissima e iniziare a vomitare. Giuro che inizio a vomitare anch'io adesso, è una scena che è un misto di schifo e ribrezzo. Mi aggrappo all'albero accanto a me per cercare di non vomitare e tenere la testa in alto, quando con un mugolio supplicante il ragazzo attira la mia attenzione.

"La mia testa cazzo, la mia fottutissima testa" si mette a sedere proprio a un pelo dal suo stesso vomito con la testa fra le mani, e subito dopo inizia a tirarsi i capelli. "Dammi una mano cosa"

No, io non mi chiamo cosa.

"Stronzo guarda che un nome ce l'ho" rispondo. Voce tremolante del cazzo.

"Nicole?"

Brividi. Dei brividi hanno letteralmente preso forma sulla mia pelle.

"Bravo. Che vuoi che faccia scusa? Che porti in casa mia uno sconosciuto e che lo accudisca come se ci conoscessimo da una vita? Anzi, a dire la verità non ci conosciamo proprio e-"

"Avanti Nicole smettila di parlare. Per favore, se proprio non vuoi portarmi a casa tua aiutami a salire sulla mia macchina" Questa è quella che si chiama una bella figura di merda, mi ha praticamente chiesto di stare zitta. Bello stronzo sei. Ora te ne dico quattro.

"E hai intenzione di guidare in queste condizioni? Ma non se ne parla neanche"

Non era proprio quello che avevo intenzione di dirgli ma è uscito questo.

"Nessuno ha detto che guiderò io-

GUARDA UN CUCCHIAIO PARLANTE! AHAHAHA DOVREBBE PROPRIO VEDERLO LIAM, SI METTEREBBE A URLARE COME VOI RAGAZZE QUANDO VEDETE UN RAGNO!" E ora chi è questo Liam? A quanto pare la sbronza continua a fare il suo lavoro, anche se prima ha fatto qualche discorso che aveva un ché di logico. E poi è normale urlare quando si vede un ragno, soprattutto se sei aracnofobica come me, stava parlando proprio con la persona giusta sì. Ma ragni a parte, mi focalizzo su quello che ha detto. Se non guida lui chi guida?

"Non capisco cosa ci sia di male a urlare quando si vede un ragno, ma nonostante questo, hai intenzione di far guidare me? Io non posso cazzo, ho diciassette anni!" Ribatto con un pò di sfacciataggine.

Lui è Harry Styles cazzo, nessuno può parlargli così, anche se è arrivato da poco ha già marcato il territorio.

"E quindi? È facile, premi un coso e vai avanti, ne premi un altro e freni, e prima di cambiare marcia premi un altro pedale, la frizione, e sei apposto. Avanti aiutami ad alzarmi e portami alla macchina."

A quanto pare questa sera sono in vena di fare cazzate, quindi decido di farlo.

Lo prendo per un braccio e sento i suoi muscoli contrarsi. Cazzo, se questo fa tanto di tirare un pugno a qualcuno lo fa fuori direttamente. Ci dirigiamo a piccoli passi verso la sua Range Rover, la apre e lo aiuto a mettersi a sedere nel lato del passeggero. Ora è il mio turno, o adesso o mai più.  Mi metto a sedere, ho il volante davanti e quei pedali che mi aveva detto davanti ai piedi. Ringrazio ancora una volta il cielo per non avermi fatto mettere il pigiama. Giro la chiave e sento il rombo del motore.

"Dai muoviti cazzo, pigia quel fottuto pedale e parti"

Tesoro caro ma perché non ti calmi? Lo penso, ma non lo dico.

"Stai zitto"

Merda, forse era meglio dire quello che avevo pensato. Inizio a premere il pedale cautamente, e seguendo le sue indicazioni arrivo proprio alla casa di qualche sera fa. Casa non è il nome adatto, la definirei di più una specie di villona da ricconi sfondati senza un briciolo di riguardo.

"Frena!"

Lo dice quasi urlando, in un modo così brusco che freno di colpo per lo spavento, facendoci quasi sbattere in avanti contro il vetro.

"Ma sei pazza cazzo! Vuoi farci morire?!"

"Tu sei pazzo! Mi hai urlato di frenare senza un minimo di tatto!"

"Il tatto si usa per altre cose" dice sorridendo maliziosamente. Dopo averci pensato qualche secondo capisco cosa intende dire e cambio subito espressione, facendo una faccia a metà fra lo schifato e lo scioccato, anche se da uno come lui dovevo aspettarmi una frase del genere prima o poi.

"Fai schifo Styles." Sento una risatina, e lo vedo mentre scuote la testa.

Scendo dalla macchina dopo aver parcheggiato per modo di dire e mi fermo davanti al cancelletto. Lo vedo scendere e barcollare per qualche secondo, ma si riprende subito. Apre la porta di casa e fa per entrare, ma si gira verso di me

"Vuoi startene lì fuori a farti le seghe mentali o entri e mi dai una mano?" Ma che modi educati, Styles.

"Bonjour finesse". Inizio a camminare sopra i sassolini del suo giardino verdissimo e pieno di faretti e varco la soglia della porta bianca blindata. Oh cara dolce porta, quanto tempo che non ci vediamo. La casa è moderna e a dir poco bellissima, e lo sembra ancora di più vista così senza una massa indefinita di ragazzi.

Si lancia letteralmente sul divano a pancia all'insù e entro nella cucina per prendere qualcosa da bagnare per metterlo sulla sua fronte. Prendo un panno e lo faccio scorrere sotto l'acqua marmata, mentre intanto preparo un bicchiere d'acqua. Appena torno nel salotto lo sento sbiascicare qualche imprecazione, deve aver bevuto come un pazzo stasera. "Passami l'acqua"

"Oh ma prego Styles! Che educato che sei, il grazie è un optional, dico bene?"

"Benissimo direi." Dice prima di ingurgitare tutta l'acqua in qualcosa tipo tre secondi. 

Definirlo stronzo è fargli un complimento.

"Fammi un favore, mettimi quel coso sulla fronte, penso di andare a fuoco" dice mentre si toglie la maglia.

Tesoro, tra i due quella che sta andando a fuoco qui sono io. Calma Nic. Guardo in basso e sento il sangue affluire sulle mie guance. Sento una risatina, cazzo deve essersene accorto. "Ehi non mi sono tolto le mutande, e di certo non lo farei davanti a una come te, potresti svenire sul posto"

Alzo lo sguardo di scatto e percepisco l'offesa, ma meglio far finta di nulla. Meglio dar colpa all'alcool per questa sua sfrontatezza. Mi appoggio al lato del divano e poso il panno bagnato sulla sua fronte, è davvero caldissima. Guardo l'ora sull'enrome orologio nero appeso al muro, le 03:42. La stanchezza e il sonno iniziano a farsi sentire piano piano, infatti vedo quello stronzo con gli occhi chiusi, già nelle braccia di Morfeo. Mi appoggio ancora un pò di più al divano che diventa improvvisamente così comodo e sento gli occhi pesanti, inizio a pensare a qualcosa, poi il nero.

***

Siamo arrivate a più di 1K visualizzazioni e più di 100 like, mi devo ancora riprendere. E tutto questo è soltanto grazie a ognuna di voi che legge, non posso fare altro che dirvi grazie.

GRAZIEGRAZIEGRAZIEGRAZIEGRAZIE♥

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che continuerete a pigiare quella benedetta stellina e a leggere :)

Grazie a tutte di nuovo,  ci si vede al prossimo capitolo!

Ciao a tutte, Fede.

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now