12. Armadietti

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Seguo le indicazioni verso casa di Abigail, non è molto lontana dalla mia. La scorgo finalmente, è una villetta indipendente fatta di mattoncini, ha un cancelletto bianco in ferro battuto e un piccolo giardino pieno di piante variopinte.

Suono il campanello.

"Entra pure tesoro" apre la porta una donna sorridente che di sicuro non ha quarant'anni, con un viso veramente giovanile. Ha un fisico slanciato uguale a quello di Abigail, ma a differenza della figlia ha i capelli biondi lisci.

"Grazie, lei è la madre di Abigail?"

"Sì, sono io. Ab è in salotto a mangiare, come sempre, non ha avuto nemmeno la buona educazione di aspettarti! Vieni passa di qua."

Appena entro sento un profumo di vaniglia veramente buono. La casa non è enorme, ma è veramente accogliente, e in qualcosa simile alla mia.

Passo dal corridoio color lilla e entro nel salotto. Quasi non le scoppio a ridere in faccia quando la colgo nel momento preciso in cui inserisce una fetta veramente enorme di torta al cioccolato tra i denti.

"Ma buon appetito!" Le dico appoggiandomi allo stipite della porta.

Si gira con la torta ancora in mano e con le guance piene, mentre mi sorride innocentemente.

"Vieni vieni, tanto lo so che ne vuoi un pezzo" mi dice a bocca piena mentre sorride compiaciuta.

"Certo, è veramente invitante!" Me ne taglia una fetta gigantesca, e dopo aver poggiato il giubbotto su una sedia e essermi seduta la addento. 

"Cristo Ab, è buonissima!"

"Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta, mia mamma fa delle torte stupende!" Annuisce soddisfatta.

"Puoi dirlo forte!"

"Mia mamma ha la pasticceria in centro, non so se ci sei mai passata" Eccome se ci sono passata, è stata la tappa fissa della mia infanzia!

"Mio Dio, ma ovviamente! Da piccola dopo scuola era obbligo fare merenda in quella pasticceria!"

Saliamo in camera sua dopo aver pulito il tavolo, e noto con piacere che è piena di poster di band che piacciono molto anche a me, quadri e foto. Si butta con noncuranza sul letto, mentre io mi siedo per terra accanto al termosifone bollente.

"Allora sei entusiasta di questo progetto vedo"

"Certo. Lavorare con Styles è proprio l'obiettivo della mia vita. Prima amavo Mr. Joey, adesso vorrei castrarlo."

"Oh ma tranquilla tanto non ne ha bisogno delle palle"

Scoppio a ridere pensando alla sua vita in casa della madre.

"E tu piuttosto? Con quella santa di Rebecca? Non ti è andata molto meglio eh?"

"Ti giuro, avrei preferito lavorare con George a questi punti." Forse dovrei dirle del ballo di Halloween.

"Ab, non giudicarmi.." le dico, e lei mi guarda interrogativa.

"Ma George mi ha chiesto di andare al ballo di Halloween"

La vedo che scoppia a ridere cuscino "Povero, se crede di avere qualche speranza.."

"Beh io in realtà gli ho detto di sì"

Si blocca immediatamente.

"Oh.. ehm beh, magari non è poi così male" cerca di rimediare.  "No tranquilla, a dire la verità non avrei neanche voluto andarci, ma mi faceva un pò compassione"

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now