4. (In)decisioni

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N.D.A

Voglio ringraziare alcune di voi per il supporto che mi date, spronandomi ad andare avanti e a continuare! Perché si sa, scrivere è sinonimo di sognare!

Grazie tantissimo soprattutto a

@liindowski

@Ehi_Nialler

@lisaloveyougrey

Grazie ragazze, grazie tantissimo!♥

***

E ora? A mio rischio e pericolo. A dire la verità mi spaventa un pò questa cosa, anche perché non sono mai stata la tipa che in classe scambia bigliettini e ride silenziosamente durante le lezioni. Passano le ore di chimica, geografia e inglese, ma non sono mai stata più triste di arrivare alla pausa pranzo. Preparo lo zaino e inizio a scendere le scale, sovrastata dalla massa di buoi degli alunni, e mi dirigo più lentamente possibile verso il cancello che da sul cortile. Inzio a sentire un certo languorino, dato che tutti ormai staranno sicuramente mangiando nella mensa, mentre io sono alle prese con questo o questa incognita. Apro velocemente il cancelletto per paura di essere vista dai professori e non appena lo richiudo dietro di me, mi giro e rimango interdetta da chi mi vedo di fronte.

George?

"Ehi c-ciao Nicole"

Non posso crederci! George Ferguson, lo stupidissimo capitano della squadra di calcio della scuola mi ha lanciato un bigliettino e ora impacciatamente mi saluta? Penso di essermi persa qualcosa..

"Oh, ehm ciao George" rispondo stranita. "Ehm Nicole, so che l'anno è appena inziato, ma come sai tra due mesi ci sarà quel coso della scuola per Halloween"

"Per 'quel coso' intendi il ballo?" 

"Oh sì, quello" porta un braccio dietro il collo, imbarazzatissimo. "Io ecco, mi chiedevo se.. " "No." E io sarei dovuta andare al ballo di Halloween con quel disagiato mentale?

"Come scusa?" Avrei fatto una foto alla sua faccia in quel momento, ma poi mi avrebbe presa per una maniaca. Scaccio via i miei pensieri per evitare di scoppiare a ridergli in faccia. "Ho detto di no George"   "Cosa? E perché non dovresti?"  "Semplicemente non voglio, e non vedo alcun motivo per il quale dovrei andarci proprio con te. Ma se mi procuri una carrozza fatta di zucche come quella di Cenerentola, dato che andiamo a un ballo come fece lei, allora potrei anche pensarci, ma per farlo dovresti anche procurarti una fata, e penso che tu non sappia neanche il significato della parola fata."

Non so da dove mi siano uscite tutte queste cazzate, ma sono soddisfatta vedendo l'espressione disorientata di George. È la prima volta che friendzono qualcuno, e penso che sia esageratamente soddisfacente.

"Per questo voglio portarti al ballo con me Nicole. Perché oltre che una bella ragazza sei anche ironica e spensierata, con tutti, e hai un sorriso contagioso alla follia"  La mia bocca assume immediatamente la forma di una "o". Se avesse visto come ho trattato Katie stamattina forse avrebbe cambiato idea. Più sicuramente che forse.
Sei una stronza e basta Nicole, non ti meriti niente, neanche da George.

Oh giusto, mi ero scordata di presentarvi lei, la voce del mio subconscio, della mia coscienza, o come volete chiamarla. Resta il fatto che è sempre molto gentile con me.
E perché dovrei andare al ballo con lui? È stupido e infantile.

Sì, ma intanto è stato l'unico che ti abbia mai chiesto in tutta la tua vita di andare a un ballo dicendoti cose degne di un ragazzo intelligente. E poi, andiamo, è anche un bel ragazzo!

In effetti il mio subconscio non aveva tutti i torti, George per quanto stupido era pur sempre un bel ragazzo. Aveva i capelli biondi, gli occhi verdi e senza dubbio aveva un bel fisico.
Dai stronza, rispondigli, e digli di sì.

"Devo pensarci George"
Ma quanto facciamo le difficili signorina

"Okay, va benissimo. Ho il tuo numero, ti mando un messaggio stasera, va bene?"

Perché cazzo ha il mio numero?

"Oh si certo, va benissimo" Guardo l'ora: le 13:10. Tra soli dieci minuti sarebbe finito il pranzo e io non avevo mangiato niente, il mio stomaco iniziava a fare rumori a dir poco imbarazzanti. "Allora ciao Nic" Lo vedo avvicinarsi pericolosamente. Ehi no stai al tuo posto, da bravo George. Si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia. Nessun ragazzo lo aveva mai fatto, nessuno si era mai avvicinato a me. Sento il rumore dei suoi passi allontanarsi sempre di più, e per ora cerco di non pensare a quello che è successo, concentrandomi invece sul percorso da fare per andare a mensa. Non che il cibo della mensa sia tutta questa meraviglia, ovvio, ma quando hai fame hai fame, non c'è scusa che tenga. Inizio a camminare il più velocemente possibile a testa bassa, pensando a un piatto di pasta fumante, quando vengo distratta dai miei pensieri a causa di uno schianto fortissimo addosso a me, e subito mi ritrovo col culo per terra e un braccio dolorante.

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Ciao a tuttee!

Spero di riuscire ad aggiornare sempre con questa frequenza, ma nom vi prometto niente!

E sì, quello nella foto sarebbe George (lasciatemi sognare!)

Spero vi sia piaciuto il capitolo, anche se è un pò cortino..

Ci vediamo al prossimo capitolo!

Baci, Fede.

Silence. (Harry Styles)Where stories live. Discover now